Poteva essere ricordata come l'estate del fallimento azzurro in Brasile, invece sarà ricordata come la stagione del “
mangiabanane Potì Pobà” e di quello che ne è derivato. Non un gran bel prologo per un'annata sportiva che comincia con i peggiori timori per quello che è capitato nella finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, con una parte dei tifosi partenopei troppo assetata di vendetta verso la parte più calda del tifo giallorosso. Una tensione che rischia di inquinare una contesa sportiva che mai come quest'anno vede Roma e Napoli tra le principali favorite per il titolo.
Peserà sullo svolgimento disciplinare del prossimo campionato anche l'eredità di una “discriminazione territoriale” bizzarramente intesa dalla giustizia sportiva e vittimisticamente lamentata (alla bisogna) da chi se ne ritiene oggetto: i tifosi della SSCNapoli.
Sono in molti già in attesa di poter commentare il prossimo caso di offesa razzista o territoriale. Daniele De Rossi è stato chiaro:
«se dovessi litigare con un calciatore di colore, dicendogli “tu mangi le banane”, allora sarà giusto considerarla solo una gaffe, guai a squalificarmi». Francamente ritengo che il ragionamento non faccia una grinza, soprattutto se, come appare ancora oggi probabile, Tavecchio invece di essere deferito sarà premiato con la più alta poltrona federale.
Anche chi lo scorso anno ha lamentato la discriminazione territoriale dovrà pensarci bene. Mi riferisco ai tifosi della SSCNapoli, che in questi giorni hanno potuto leggere la descrizione della città partenopea da parte della fidanzata di Dries Mertens, uno dei loro beniamini della pedata. Non riporto alcuno stralcio dell'intervento che Kat Kerchofs ha pubblicato sul proprio blog, rischierei di essere strumentalizzato (l'intervento è in inglese, lo potete leggere:
qui. L'ho trovato molto offensivo per la città che la ospita insieme al suo fidanzato. Considero allucinanti la natura dei commenti dei napoletani (sicuramente tifosi del ciuccio:
“Brava Kat, tu e Dries siete due persone intelligenti”; “un abbraccio, Forza Napoli”... ), che per almeno il 95% non solo approvavano, ma le facevano anche i complimenti!
Bene, se queste sono le premesse vorrà dire che dall'anno prossimo fare allusioni sulle banane e gesti a tema, non sarà grave perché il non aver punito Tavecchio (nemmeno nell'urna delle elezioni federali) è la certificazione che si può fare. E anche i tifosi partenopei faranno a men di fare gli offesi per un
“noi non siamo napoletani”, stanno accettando cose ben peggiori da parte di una delle cosiddette
wags della squadra di De Laurentiis.
Che brutta involuzione per la Serie A, da campionato più bello del Mondo a competizione da pubblico (e presidente?) delle banane, con sullo sfondo lo spettro e il timore che possa accadere qualcosa di veramente brutto.
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