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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Farsopoli di S. FEDERICI del 18/09/2009 08:12:08
Lettera aperta a Fulvio Bianchi

 

Egregio dottor Fulvio Bianchi,
sento il bisogno di scriverLe questa pubblica lettera dopo essermi soffermato sul Suo articolo pubblicato su Repubblica il 12 settembre u.s. “Pairetto un ritorno da maestro”. Nonostante io sia solamente un tifoso (juventino), e non invece un addetto ai lavori, non posso esimermi dal farle notare una serie di imprecisioni, inesattezze e omissioni in cui Lei è incorso.

Il primo appunto che mi viene da evidenziare è come Lei definisca la relazione tra l’ex DG bianconero e Pierluigi Paiertto come quella di “amiconi”. Il rapporto di grande cordialità tra Moggi e Pairetto è certamente innegabile. Poiché nell’articolo che ha redatto vi sono numerosi richiami al Processo alla Cupola (per usare una Sua espressione) che si sta celebrando a Napoli, sarebbe forse opportuno ricordare il fatto che nel dibattimento un testimone indicato dall’accusa, il sig. Fabio Galati (dipendente della F.I.G.C..), ha ricostruito la genesi dell’incarico di designatore a Pierluigi Pairetto. A dire del teste venne infatti organizzata una mitica cena a cui parteciparono “le sette sorelle” (Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio, Parma e Fiorentina) durante la quale fu deciso, senza che fossero nemmeno consultate le altre società, l’organigramma che doveva avere la Commissione Arbitrale Nazionale di A e B. Paolo Bergamo fu indicato dalla LEGA, e dall’allora suo Presidente Carraro, quale Responsabile Designatore. Tuttavia il Presidente della Roma, Franco Sensi, ebbe a lamentarsi che il candidato della LEGA era troppo vicino “politicamente” ai club del nord e pretese l’elezione di un “doppio designatore”, proposto dalla FIGC e che questi fosse un garante (dal suo punto di vista..). Il Presidente Nizzola propose Pairetto che fu dunque accoppiato a Bergamo.

Pairetto sarà certamente amicone di Luciano Moggi, ma pare che abbia avuto un vero e proprio padre putativo in senso professionale…

E così non sarebbe nemmeno insignificante menzionare il fatto che, quando Luciano Moggi parlava al telefono con Antonio Giraudo si riferiva a Pairetto con il nomignolo di “Pinocchio”, (telefonata 17402 del 6 febbraio 2005): Pinocchio, un personaggio che non è certo un esempio di sincerità e di affidabilità. Insomma un amicone certamente… ma un po’ sui generis….

Una vera e propria inesattezza in cui Lei è incorso è invece la Sua affermazione che “Pairetto acquistava Maserati ("mi raccomando, quattroporte...") con l'aiuto dell'allora dg della Juventus.

L'auto Maserati (del gruppo Fiat) fu acquistata da un amico di Pairetto; poiché i tempi per la consegna erano di circa un anni, l’ex Designatore (dietro richiesta dell’amico) chiese a Luciano Moggi di intercedere per ottenere la consegna dell'auto all’amico in tempi rapidi "scavalcando" la lista d'attesa. Lucianone telefonò alla FIAT per sveltire la consegna dell’auto desiderata.

Questi favori non sono per caso una forma di “convenevoli e cordialità tra persone influenti e potenti” che nessun vantaggio ricavano dall’episodio. Perché invece Lei ha scritto deliberatamente al riguardo una frase ambivalente ed equivoca?

Non credo si possa considerare scandaloso il fatto che il Direttore Moggi e il Designatore Pairetto “si scambiavano informazioni, pareri, consigli”. Questa circostanza non era vietata dalle norme federali, forse era inopportuna; ma la convivialità era circostanza comune nelle alte sfere del calcio, dove chi raggiungeva i vertici di cariche istituzionali e o societarie era in quell’ambiente molto ristretto da decine di anni. Non ha mai fatto scandalo l’affermazione di Paolo Bergamo circa il fatto che il compianto Giacinto Facchetti, quando si trovava a Livorno, fosse ospite a casa dell’altro designatore, pur essendo lui pure il Presidente dell’Inter F.C..

Trovo surrettizio e fuorviante scrivere del “sorteggio truccato secondo i PM di Napoli“.

Sulla correttezza del sorteggio arbitrale innanzitutto la Procura della Repubblica di Torino ha svolto un’indagine (tramite le famose intercettazioni telefoniche) e il G.I.P. l’ha valutata priva di rilievo penale, decidendo l’archiviazione del caso. Inoltre la correttezza del sorteggio arbitrale è stata ribadita da una sentenza del settembre 2007 della Corte d’Appello di Roma, alla quale si era rivolto il Suo collega giornalista Gianfranco Teotino,querelato dagli ex designatori Bergamo e Pierluigi Pairetto (appunto). GianfrancoTeotino – che sosteneva la tesi del sorteggio arbitrale taroccato - è stato condannato in quella sede al pagamento di mille euro di multa più le spese processuali.

Pur di perseverare nel mettere in cattiva luce in qualche modo la figura di Luciano Moggi Lei si pone il dubbio angoscioso di “quando torna quello che per i PM era il capo della Cupola” poiché l’ex Direttore Generale della Juventus non può fare a meno della “passione del pallone”. La indiscussa “passione” di Moggi per il pallone non è però un fatto estemporaneo, come invece per altri industriali o uomini d’affari che si affacciano nel mondo del calcio per assaporarne estemporaneamente l’aroma. Luciano Moggi ha trascorso una intera carriera professionale quarantennale nel calcio, lavorandovi a tempo pieno.

Ma Lei ci regala pure nel suo pezzo una primizia. La circostanza che Luciano Moggi lavori attualmente come consulente di Menarini al Bologna è una situazione smentita da entrambe le parti interessate. Chi Le scrive risiede in quel di Bologna e la circostanza non è certo di pubblico dominio sulla piazza felsinea. Sarebbe interessante che Lei (che è sicuramente in possesso di ben più dettagliate informazioni al riguardo) ci spiegasse meglio i contenuti del rapporto e di cui nessun altro giornale ora fa menzione.

Dal mio modesto punto di vista in questo contesto è doveroso ricordare che lo scandalo di Calciopoli (o forse Farsopoli, a seconda di come lo si voglia interpretare), è iniziato proprio con la pubblicazione del contenuto di telefonate tra il Designatore Paieretto e l’arbitro Dondarini prima e dopo un rovente Sampdoria – Juventus. Anche in quella occasione la stampa stralciò solo pezzi dell’intercettazione e li decontestualizzò per fare illazioni o addirittura ravvisarvi prove di illeciti e scorrettezze.

Pochissimi pubblicarono la valutazione che fece il PM che stava appunto vagliando il contenuto della telefonata. Così si espresse, chiedendo al G.I.P. l’archiviazione, il dr. Marcello Maddalena Procuratore capo a Torino sul colloqui Pairetto-Dondarini “il contenuto della conversazione appare di solare luminosità. (..) E quindi si tratta di conversazione assolutamente... innocua (anche nell'ottica della peggior cultura del sospetto) perché di Sampdoria - Juventus non si parla proprio e, men che meno, si parla o si accenna ad un arbitraggio di favore per la Juventus.

Ma, ora, rileggendo tutto quello che Le ho scritto mi sorge spontanea una domanda scomoda (che è poi il reale motivo che mi spinge a scriverle). E’ mia convinzione che Lei conosca precisamente e minuziosamente tutte le circostanze che Le ho ricordato e evidenziato in precedenza. Lei si occupa professionalmente di setacciare le vicende extra agonistiche del modo del calcio; è una persona preparata e documentata. Un giornalista di successo che attinge alle più aggiornate fonti di informazione.

Se la mia impressione fosse fondata, mi aiuti cortesemente a capire il motivo per cui Lei ha pubblicato l’articolo appena rivisto, disseminandolo con quelle imprecisioni.

Attendo con fiducia un Suo cortese riscontro.

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