Tra i tifosi e addetti ai lavori ha suscitato più di un mugugno la formazione iniziale della
Fiorentina per la prima partita di campionato contro la Roma:
nemmeno un italiano nell'undici titolare! Solo nel finale Montella ha fatto entrare qualcuno con il passaporto della Repubblica Italiana, Aquilani per circa venticinque minuti.
Incuriositi dalla vicenda abbiamo consultato i tabellini della prima giornata pubblicati sul sito della Lega di Serie A. Abbiamo fatto una verifica molto semplice, ci siamo chiesti: quanti giocatori con primo passaporto italiano erano negli undici titolari e quanti ne sono entrati in corso d'opera? Dei duecentoventi titolari della prima giornata solo novantanove erano italiani, e dei cinquantotto subentrati solo venti di essi lo erano. Quindi la percentuale di titolari italiani è del 45%, percentuale che si abbassa con i subentrati, che si attestano al 34,4% (il consuntivo è alla fine di questo articolo).
Campioni di italianità sono stati il Sassuolo, che ha schierato un undici tutto tricolore (a merito dei neroverdi va fatto notare che hanno la rosa a più alto tasso di "patriottismo": solo quattro stranieri su ventisette),
e il Cesena che vanta un ottimo dieci su undici. Cagliari e Samp sono state italiane per nove undicesimi. Torino e Parma, divise per la vicenda della qualificazione alla EL, sono accomunate all'Empoli con sette titolari italiani schierati. Per il resto è una valle di lacrime, nessuno ha incluso nella formazione titolare più di quattro giocatori di casa nostra. Anche la Juventus si è fermata a tale soglia, ma c'è l'esimente delle assenze per infortuni e squalifiche a cui va aggiunta la considerazione che i titolari italiani bianconeri sono compresi tutti nel gruppo azzurro.
Non è poi una sorpresa che l'Inter schieri un solo italiano (con vero passaporto della nostra Repubblica), Napoli e Hellas si sono fermate a due. Infine una paio di curiosità: la partita più italiana è stata Sassuolo-Cagliari con venti giocatori nati nel Belpaese, e Zeman che per una volta batte il resto dei colleghi di serie A facendo subentrare tre italiani su tre.
Spulciando le rose delle squadre della serie A è ritornata l'evidenza di quanto già si sapeva, le squadre con più giocatori italiani sono anche quelle che valgono di meno e che hanno i bilanci più modesti, quelle che magari se scivolano nelle serie inferiori potrebbero avere più difficoltà economiche e finanziarie.
Se il nuovo corso federale (battute sulle banane a parte) vuole realmente
salvaguardare i serbatoi di italianità, dovrebbe adottare politiche e strumenti maggiormente premianti per quelle società che per scelta o necessità non sono affascinate da una certa esterofilia. Buttiamo lì una proposta: premiare le squadre in base ai punti ottenuti in campionato moltiplicando il corrispettivo per un "
coefficiente di italianità" non stimolerebbe di più società e presidenti sensibili al richiamo del denaro?
Statistica presenze, tra parentesi i subentranti: Chievo 3/11 (1/3), Juventus 4/11 (0/2), Roma 4/11 (1/3),
Fiorentina 0/11 (1/3) , Atalanta 4/11 (2/3), Hellas V. 2/11 (0/3), Milan 4/11 (0/3), Lazio 2/11 (1/3), Cesena 10/11 (2/3), Parma 7/11 (1/3), Genoa 4/11 (1/3), Napoli 2/11 (0/3), Palermo 5/11(2/3), Sampdoria 9/11 (0/3),
Sassuolo 11/11 (1/3) , Cagliari 9/11 (3/3), Torino 7/11 (1/2), Inter 1/11 (2/3), Udinese 3/11 (0/3), Empoli 7/11 (1/3).
Totale 99/220 (20/58).
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