Conte, a muso duro, non ha convocato Balotelli per la sua prima uscita da CT della nazionale. Proverà anche lui a gestire il talentuoso Balo, a modo suo, anche se sarà difficile, pur in presenza di comportamenti non propriamente esemplari, che venga tenuto lontano dalla nazionale. Il perché è presto detto.

Nel giorno del primo raduno a Coverciano, la Gazzetta dello Sport , a tutta pagina, presenta l’immagine di Balotelli in maglia azzurra proprio con il logo e il richiamo alla Puma. Sponsor che ricordiamo, seppur indirettamente si è accollato anche parte dello stipendio di Antonio Conte (formalmente paga tutto la FIGC), oltre che scegliere proprio l'ex milanista come testimonial della partnership con gli azzurri. Nello stesso momento Super Mario è anche protagonista a New York della campagna pubblicitaria della Puma. Sui vagoni della subway viene presentato come «attaccante italiano, sogno dei giornali». Pare che il flop al mondiale non abbia intaccato la sua popolarità, né sembra essere scemato il suo appeal mediatico.

E’ sempre difficile mescolare o semplicemente far convivere la coerenza e la convenienza; ancor più, come in questo caso, quando lo sponsor erge a proprio uomo-immagine l’atleta che oggi è stato lasciato a casa da Antonio Conte, altro uomo immagine della FIGC.

Viste le premesse e quello che sembra un rinnovato endorsement pubblicitario, sarà mai possibile tenere lontano super Mario dalla nazionale?

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