Si fa un gran parlare in questi giorni di Simone Zaza e di Domenico Berardi, coppia d'attacco del Sassuolo, protagonisti uno in nazionale maggiore contro l'Olanda (in amichevole), l'altro nell'Under 21, contro la Serbia (nelle qualificazioni). Due giocatori che avrebbero potuto vestire già da quest'anno la maglia bianconera, se l'estate fosse andata diversamente da come sappiamo, e che sono destinati, pur con modalità diverse, a rimanere in Emilia ancora per una stagione.
A detta della quasi totalità dei media italiani, si tratterà solo di un passaggio prima di approdare a Torino nel 2015: per Zaza, al momento del riscatto da parte del Sassuolo, sarebbe stata pattuita una possibile “recompra” in stile Morata (nuova formula con cui gli operatori di mercato hanno già archiviato il divieto di nuove comproprietà), da far valere a cifre crescenti e già fissate (15 e 18 milioni) nel 2015 o 2016; per Berardi, invece, il rinnovo della compartecipazione avrebbe previsto già il prezzo per il riscatto da parte della Juve (10/15 milioni?). Se così fosse, il destino dei due attaccanti sarebbe nelle mani dei bianconeri, che potrebbero decidere unilateralmente se portarli a “casa”, senza necessità di accordo con il Sassuolo. Ma è proprio così?
Squinzi, patron del Sassuolo, pare non pensarla in questo modo: "Zaza lo abbiamo riscattato proprio dalla Juventus ed è nostro al 100%. Berardi è in comproprietà aperta a tutte le soluzioni. Non li abbiamo promessi a nessuno, anzi vogliamo fondare su di loro il Sassuolo del futuro. Parlare di mercato adesso è prematuro". In effetti, il comunicato Juve per Zaza riferisce solo ”di aver perfezionato l’accordo con la società U.S. Sassuolo Calcio S.r.l. per la risoluzione a favore di quest’ultima della partecipazione in essere relativa al diritto alle prestazioni sportive del calciatore Simone Zaza per un importo di 7,5 milioni pagabili in tre anni. Tale operazione genera un effetto economico positivo di circa 5,4 milioni" . Per Berardi, invece, si parla solo di rinnovo della compartecipazione. Nulla vieta che gli accordi, in forma privata, siano già stati perfezionati, senza bisogno di pubblicità.
Il diritto di opzione per il venditore (o “recompra”, che fa più figo...), compare, invece, nel comunicato ufficiale relativo all'acquisto di Morata dal Real. La differenza è dovuta alla richiesta di precisazione del Real (che non vuole passare per società che svende i giovani della propria cantera) o in effetti, come dice Squinzi, il futuro di Berardi e Zaza è ancora tutto da scrivere? Se così fosse, un'ombra calerebbe sulla gestione della faccenda da parte della Juve: cedere Zaza e non affrontare la questione Berardi dopo un'annata come quella passata rischia di essere un autogol, dal punto di vista sportivo (i due non saranno certamente Ronaldo e Messi, ma sono quanto di meglio offre il calcio italiano), ma anche dal punto di vista economico.
Se per Berardi, in caso di mancato accordo e di riscatto da parte del Sassuolo (da solo o con alle spalle qualche grande club), ci potrebbe essere un'entrata cospicua, l'aver ceduto la metà di Zaza per soli 7,5 milioni, potrebbe aver portato una plusvalenza immediata, ma una perdita in caso di ulteriore valorizzazione del giocatore (in parte già avvenuta, con la convocazione in nazionale). Se, di contro, la Juventus avesse mantenuto il controllo di entrambi, anche contrattualmente, le domande sarebbero diverse: perchè lasciar dire a Squinzi quelle cose, in danno dell'immagine della Juve, che passa da sprovveduta? Non ci sarebbe, però, da stupirsi, visto che da Torino si lasciano correre cose anche peggiori.
Ma soprattutto, visto che Conte, come primo atto da CT, ha convocato Zaza, perchè, quando era ancora allenatore bianconero, il centravanti è stato scaricato (dalla società?), almeno per quest'anno, per soli 7,5 milioni, salvo poi cercare fino al 1 settembre un attaccante di riserva? La cosa puzza un po', e può essere (magari) un altro tassello per cercare di capire cosa è effettivamente accaduto quest'estate.
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