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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Calcio giocato di F. DEL RE del 15/09/2014 13:49:29
IL CALCIOMERCATO – Estate 2014 /parte I

 

Anche quest'anno si è concluso il solito mercatino delle pulci, con i soliti, incomprensibili tre mesi di tempo, con le solite operazioni in tono minore a testimonianza di una decadenza del football italico sempre più evidente, non fosse altro per il fatto che abbiamo volumi di affari quasi doppi rispetto ai principali campionati, ma con movimenti in denaro molto inferiori, come dire: si compra tanto e male, seppur a prezzi di saldo. Il botto dell'estate è stato sicuramente, ovviamente l'addio di Conte alla Juventus e quindi tutto il resto ha un interesse relativamente minore. Approfittiamo della sosta per le nazionali per buttar giù un pagellone che come spesso accade ci vedrà smentiti a Maggio 2015, ma tant'è: è uno sporco lavoro e qualcuno dovrà pur farlo...

JUVENTUS 5
Che lo si ami o che lo si odi è indubbio il valore di Antonio Conte come allenatore, per cui è chiaro che il suo avvicendamento con Allegri non può certo aver portato vantaggi alla squadra. La campagna acquisti e cessioni si è svolta principalmente seguendo due linee ben precise: svecchiamento della rosa e continuità col progetto iniziato dall'allenatore salentino. Non è un caso che, al di là delle parole, Allegri abbia riproposto il 3-5-2 durante le prime uscite e sinceramente gli acquisti estivi sembrano più funzionali a questo schema: Evra è l'alter ego di Asamoah, anche se è terzino sinistro classico (ma non lo è il ghanese e sinceramente non crediamo che il 33enne francese possa reggere una stagione da titolare nella difesa a 4); Romulo è il successore di Isla; Pereyra la riserva di Vidal, il duo di giovani Coman/Morata i successori di Vucinic/Quagliarella. Pepe pare più un separato in casa che non un'alternativa tecnico-tattica ai titolari. Marrone sarà il jolly fra mediana e difesa, all'occorrenza vice Pirlo o vice Bonucci. Per un 3-5-2 perfetto manca solo un difensore di qualità a completare il reparto. Per altre ipotesi tattiche c'è da sperare nelle doti di Allegri che parrebbe intenzionato a verificare la possibilità di schierare un 4-3-1-2.

ROMA 6,5
Una campagna acquisti/cessioni molto simile a quella dello scorso anno: cessioni illustri (Benatia) ed acquisti equamente distribuiti fra vecchi campioni in grado di dare esperienza, ma non certo ritmo alla manovra, come A. Cole e Keita e giovani di belle speranze, come Iturbe e Manolas, soffiati alla Juventus, e Ucan. Si dovranno verificare anche giocatori che al momento risultano vere e proprie scommesse, come il talento appannatosi negli ultimi mesi, Yanga Mbiwa, ma soprattutto dovrà essere l'anno della conferma di Rudi Garcia, tecnico interessante che ha prodotto lo scorso anno un bellissimo calcio. Quest'anno gli impegni saranno maggiori, come maggiori saranno le aspettative e lo stress che ne deriverà.

NAPOLI 5
Due difetti aveva il Napoli dello scorso anno e sempre i soliti due difetti ha quest'anno: mancanza di centrali difensivi all'altezza del retso dell'11 titolare e un centrocampista capace di impostare il gioco da dietro, visto che Hamsik trequartista non riesce a rendere come l'Hamsik interno nel 3-5-2 mazzarriano. Koulibaly in difesa, De Guzman e Gargano, di rientro dal Parma, a centrocampo non sono sembrati in grado di colmare queste lacune; inoltre non sarà più della truppa il portiere para rigori Reina, rientrato a Liverpool per fine prestito e sostituito, per ora in maniera non adeguata, dal giovane Rafael.

FIORENTINA 6
Ilvero acquisto sarebbe dovuto essere Pepito Rossi, nuovamente, purtroppo, alle prese con il ginocchio destro, una maledizione che ne ha compromesso quasi completamente la carriera. Altro acquisto, se così vogliamo chiamarlo, è stato l'aver trattenuto a Firenze Cuadrado. Il probelma sta nel fatto che non si sa quanto controvoglia. Per il resto la squadra sarebbe anche stata completata con la solita intelligente razionalità, con la voglia di rilanciare giovani campioni un pò appannatisi negli anni, come Marko Marin o Micah Richards, con la voglia di dare un'opportunità ai giovani dati in prestito, come Bernardeschi e Babacar. Per cui: la rosa di Montella è teoricamente da zona Champions League, praticamente parte col freno a mano tirato (Rossi) e le ruote sgonfie (Cuadrado)

INTER 5,5
Mazzarri 2 e vediamo stavolta come va, visto che il primo anno si è svolto ai limiti della sufficienza. In difesa è arrivato Vidic, vecchio campione di lungo corso che in un campionato mediocre come il nostro e posizionato al centro di una difesa a tre potrebbe allungarsi la carriera di qualche anno, carriera che in Inghilterra, ad alti livelli, sarebbe probabilmente già terminata. A centrocampo si sono visti gli interventi più cospicui, anche e soprattutto a livello economico: Medel e M'Vila in mediana, Dodò sulla fascia sinistra. In attacco Osvaldo va a sostituire la vecchia gloria Milito, che lascia l'Inter insieme a Cambiasso, J. Zanetti, Samuel, Alvarez e Schelotto, la cosiddetta colonia argentina, in buona parte lo zoccolo duro del "triplete". E' sicuramente l'inizio di una nuova storia. Sicuramente meno gloriosa, se così si può dire, di quella che di fatto terminò al Bernabeu nel 2010.

PARMA 4,5
Fu sicuramente la sorpresa dello scorso torneo che chiuse con l'accesso ai preliminari di Europa League negatigli da una federazione insolitamente cavillosa e burocrate. Di quella squadra rimangono in pochi, essendo partiti giocatori fondamentali quali Parolo, Gargano e Marchionni a centrocampo, ed Amauri in attacco. Rimane il talento stordito di Cassano, torna all'ovile, dopo un fallimento enorme in maglia nerazzurra, Belfodil, arriva in prestito, e non potrebbe essere diversamente, De Ceglie dalla Juventus, ma a centrocampo resta una voragine difficilmente colmabile dal solo Lodi e dai tanti giovani scovati da Leonardi.

TORINO 5
L'anno scorso fu un Torino di qualità, inaspettato; un Torino capace di valorizzare il talento di Cerci e di Immobile, novelli "gemelli del gol", facendo le debite proporzioni con i leggendari Pulici e Graziani. Ceduti, ovviamente, i due di cui sopra il Torino si è dato all'usato sicuro, o quasi, di due ex juventini: Amauri e Quagliarella per sostituire i due attaccanti. A centrocampo sono arrivati altri due ex bianconeri: Nocerino e Molinaro (che tempi... Che ricordi...). Sperare che con questo organico si possano ripetere le gesta della scorsa stagione ci pare alquanto utopistico.

MILAN 7
Fare peggio dell'anno scorso sarà impresa impossibile, anche perché quest'anno il Milan potrà concentrarsi esclusivamente sul campionato e la prima Juve di Conte, come la prima Roma di Garcia, hanno dimostrato che non avere impegni infrasettimanali, dal punto di vista del campionato, è un vantaggio non da poco. Peggio non si può, anzi non si deve: nuovo allenatore è Pippo Inzaghi, già individuato dagli esperti come nuovo enfant prodige della panchina; via Balotelli, portatore solo di tensioni all'interno dello spogliatoio e dentro due professionisti della pedata, più o meno anzianotti, ma che sanno benissimo come si fa a vincere: Alex in difesa e El Nino Torres in attacco. A completare l'organico Armero in difesa a sostituire Emanuelson, Van Ginkel, via Chelsea, a centrocampo, Menez e Bonaventura sulle fasce in attacco. Se Pippo farà il Conte e se El Shaarawy tornerà Faraone questo Milan potrebbe stupire, nonostante l'incomprensibile cessione del giovane e talentuoso centrocampista Cristante al Benfica.

LAZIO 6,5
Cambia tutto: Pioli nuovo allenatore in panchina; Basta, De Vrji e Gentiletti in difesa; Parolo a dare quantità e qualità al centrocampo; Djordjevic primo cambio in attacco di Klose; se Berisha e Keita si dimostreranno giocatori di qualità, come si è intravisto nella scorsa stagione, e se Pioli sarà capace di far funzionare un 4-3-3 molto offensivo, soprattutto per via delle caratteristiche degli esterni difensivi, la Lazio potrebbe essere la sorpresa della stagione. Diversamente si può sempre virare su un 3-5-2 più coperto, magari inventandosi Candreva interno sinistro.

VERONA 5,5
Per Mandorlini sarà un'impresa ripetere... l'impresa. Squadra rivoluzionata ed "invecchiata". Via i talenti Iturbe e Romulo, l'ala d'attacco Martinho, il terzino goleador Cacciatore, Cacia, Marquinho e tanti altri; in entrata le "vecchie glorie" Rafa Marquez e Saviola, il talento inesploso Nico Lopez e Tachtsidis, famoso più per il fatto che Zeman lo preferisse a De Rossi che non per le sue doti tecnico-tattiche.

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