In una partita del genere le motivazioni non vanno trovate, semmai bisogna tenere a freno la tensione per un match che è, rispettivi palmares alla mano, il vero Derby d'Italia. Se ciò non bastasse, il match di stasera propone tanti spunti da approfondire: Allegri, l'allenatore dell'ultimo scudetto milanista, l'allenatore che dopo quel titolo ha diretto il Milan durante la sua fase di ridimensionamento societario che passò attraverso cessioni illustri ed acquisti ad alto rischio di instabilità del gruppo, ora siede sulla panchina bianconera. Pippo Inzaghi, che con Allegri non se l'è mai detta, né da giocatore, né da allenatore degli allievi, ora siede su quella che fu la panchina del livornese; Inzaghi, che è stato bandiera di entrambe le società, prima della Juve, poi del Milan, sarà di fronte al primo vero esame della sua carriera da tecnico. Sarà una sfida aperta ad ogni risultato, perché se è vero che la rosa bianconera è indubbiamente di qualità superiore rispetto a quella rossonera, è altrettanto vero che la Juve avrà nelle gambe e nella testa le fatiche del martedì di Champions, mentre i rossoneri hanno avuto tutta la settimana a disposizione per preparare al meglio l'incontro. Entrambe si affrontano venendo da due vittorie: la Juve solida, spietata, a cui è bastato poco per mettere in ghiaccio i risultati contro Chievo e Udinese; il Milan "zemaniano", tanti gol fatti, alcuni di pregevolissima fattura, ma anche tanti incassati, alcuni con modi da terza categoria.
Si affrontano anche due filosofie di gioco differenti: la Juve si schiera con un 3-5-2 che fa del possesso palla prolungato e del pressing altissimo la sua caratteristica migliore, il Milan con un 4-3-3 atipico, simile per caratteristiche a quello proposto a Roma da Rudi Garcia, con Menez nel ruolo inconsueto di falso centravanti, con De Jong elemento equilibratore delle due fasi di gioco e con El Shaarawy possibile sorpresa che quasi sicuramente rileverà Bonaventura sull'out sinistro del tridente d'attacco. Tatticamente saranno fondamentali il ruolo di Marchisio, che presumibilmente dovrà incrociare con Menez, l'uomo più in forma dei milanisti, e quello degli esterni di centrocampo, Lichtsteiner ed Asamoah, che si troveranno spesso presi in mezzo fra gli esterni bassi e quelli alti del Milan.
IL PENSIERO DI ALLEGRI: «
È sempre Milan-Juventus, affascinante, bella, con lo stadio pieno. Una sfida che non può che fare bene al calcio italiano. Giocare a San Siro non è mai semplice per nessuno: noi sappiamo di essere una grande squadra, ma dobbiamo aver rispetto del Milan. Per me non sarà una partita uguale alle altre, non dicessi così sarei una macchina e non un uomo. Sono stati tre anni bellissimi, in cui abbiamo vinto uno scudetto e una Supercoppa. Sarà una serata da forti emozioni».
PROBABILE FORMAZIONE Milan (4-3-3)
Abbiati; Abate, Rami, Zapata, De Sciglio; Poli, De Jong, Muntari; Honda, Menez, El Shaarawy
PROBABILE FORMAZIONE JUVENTUS (3-5-2)
Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pereyra, Marchisio, Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente
INDISPONIBILI: Il lungo degente Marrone, Pirlo e Barzagli.
BALLOTTAGGI
DIFESA: Caceres e Bonucci inamovibili, mentre Chiellini, ormai pienamente recuperato, rileverà Ogbonna, che ben si è comportato nelle prime due di campionato quando è stato chiamato in causa.
CENTROCAMPO: Asamoah dovrebbe riprendersi la fascia sinistra rilevando Evra, che comunque male non aveva giocato in coppa. Per il resto la mediana di centrocampo sarà quella già vista all'opera contro l'Udinese, con Pereyra e Marchisio ancora al posto di Vidal e Pirlo.
ATTACCO: Sicura la coppia Tevez/Llorente. Probabile uno scampolo più lungo di partita per Morata rispetto al match contro il Malmoe.
Forza Juve!
La nostra pagina facebook
La nostra pagina twitter
Commenta con coi sul nostro forum!
