Sparlare della Juventus sembra essere diventata la via più comoda per aprirsi possibilità di carriera per la famiglia Zeman. Zdenek ha costruito il suo successo “professionale” parlando a sproposito dei bianconeri, e il figlio ha deciso di crearsi un personaggio redditizio battendo lo stesso sentiero.

Dopo aver perso una gara per 6-0 (non 4-3 o 5-4) il figlio dell'accusatore boemo ha pensato bene di approfittare dell'occasione per mettere in pratica gli insegnamenti paterni: «quando mi sono presentato il direttore di gara mi ha sorriso e in maniera evidentemente irridente mi ha chiesto se fossi il figlio di Zdenek, sorridendo subito dopo» e volendo rimarcare che l'arbitraggio a suo dire ostile era null'altro che una ritorsione trasversale per il padre ha dichiarato: «Non vorrei che l'arbitro fosse tifoso del Chieti o della Juventus». (Link)

Che c'entri la Juventus in tutto questo è abbastanza ovvio, è elemento di risonanza e quel Jolly di cui scrivevamo non più tardi di qualche giorno fa. Detto che il risultato del rumore è stato raggiunto grazie a una stampa che si è limitata a riportare senza stigmatizzare le dichiarazioni del figlio dell'allenatore del Cagliari, ci sono alcune cose che si devono evidenziare.

In primis che la giustizia sportiva dovrebbe immediatamente intervenire per sanzionare dichiarazioni che sono il risultato di un'antisportività radicata nell'educazione di questo ragazzotto troppo cresciuto per non capire quello che dice e che stranamente trova lavoro sempre nelle stesse zone dove va a lavorare il padre. Ma ci rendiamo conto che sanzionare Karel significherebbe condannare anche le continue dichiarazioni di Zeman padre, motivo per cui non confidiamo troppo nella Procura federale.

In secondo luogo vorremmo sapere cosa aspetta la Juventus a denunciare alla giustizia sportiva i signori Zeman. Fino a quando la società bianconera accetterà questa diffamazione continua?

Vorremmo chiudere questo articolo "alla Zeman Family", però cambiando il punto di osservazione: magari quell'arbitro non è né juventino, né chietino; magari è semplicemente un ragazzo che lavora con contratti a termine e non trova un posto di lavoro decente, in quanto gli passano davanti sempre "figli di...", "nipoti di...", "figli di nipoti di..." e magari la cosa lo fa inquietare a tal punto che quando ne vede uno contribuisce, sbagliando, a fargli perdere per 6-0 una partita, perchè si sa: i raccomandati prima o poi mostrano tutto il loro reale valore...


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