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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di R. SPINELLI del 02/10/2014 13:44:05
Il passato non si dimentica ...

 

E così, com’è d’altra parte nell’ordine delle cose, chè vincere sempre non si può, è infine arrivata la prima sconfitta della gestione Allegri.
Il che, ne siamo sicuri, ridarà linfa ai tanti che ancora rimpiangono Conte e che hanno dovuto subire, nelle scorse settimane, la litania del nuovo corso, di quanto il nuovo tecnico bianconero fosse più simpatico, più amico dei giocatori, portatore di un gioco più frizzante, in sintesi, più bravo.
Lasciamo volentieri le due fazioni libere di dibattere l’annosa questione a loro piacimento, perché non è questo che ci interessa.

Quello che siamo invece curiosi di vedere è come nei prossimi giorni la stampa specializzata e non affronterà l’argomento: perché quello che ci appare evidente, al di là delle opinioni di ognuno sulla diatriba Conte si – Conte no, è l’assoluta uniformità di vedute e commenti apparsi su quasi tutte le testate nelle varie fasi della vicenda.
Perché se si prova a guardare la luna, anziché fermarsi al famigerato dito, ci si accorge che il messaggio incessante lanciato dalla grancassa mediatica è sempre lo stesso: e cioè che Conte, che pure appena indossa la tuta della FIGC diventa il migliore dei CT possibili, portatore sano di grinta, carica agonistica e spirito vincente, alla Juve ha si ottenuto discreti risultati, ma, intendiamoci niente di che, con quello che aveva a disposizione.
Anzi, era forse più un peso che altro, così antipatico, così privo di mentalità europea, così oppressivo coi giocatori da tarpare le ali a fenomeni veri come Ogbonna e Giovinco che, lo vedrebbe anche un cieco, oggi sono trasformati.
Per cui fortuna che si è levato dalle scatole, noi non abbiamo di che gioire, questa nuova Juventus non sbaglia un colpo, fa sempre la scelta giusta, e crescerà ancora.

D’altra parte, lo dicono tutti, nonostante il fallimento europeo di Conte, i nostri dirigenti sono persino in grado di ridurre sensibilmente le perdite, addirittura quasi di sfiorare il pareggio di bilancio: e non date ascolto a chi dice che certe frettolose cessioni di giovani attaccanti sono state fatte per salvare la baracca; no, quelle sono brillanti operazioni di mercato. E tutti i big sono ancora con noi!
Tutto bene, quindi? Possiamo guardare al futuro con ottimismo?
Per qualcuno, forse, magari si.

Eppure il passato, soprattutto un certo passato, non va dimenticato. Noi, di sicuro, non ce lo dimenticheremo mai: e ricordiamo benissimo che qualcuno, presentandosi e chiedendoci di “chiamarlo Andrea”, ci aveva promesso di ottenere giustizia, aveva annunciato roboanti richieste di risarcimento a quella federazione che il suo cugino invece sponsorizza.
L’unica risposta che abbiamo, finora, è il silenzio: lo stesso silenzio a cui dobbiamo assistere quando quegli stessi giornalisti che ci narrano le straordinarie imprese economico-sportive di questa dirigenza si premurano di chiedere a Simoni di raccontarci per la milionesima volta come andò veramente quella volta che Iuliano e Ronaldo si incontrarono in un’area di rigore, o di raccontarci che il figlio di Zeman ha perso 6-0 su uno sconosciuto campo di provincia perché “l’arbitro è juventino”, o pendono dalle labbra del miglior allenatore del mondo che ci ricorda che “chi ha fatto del male al calcio stava alla Juventus”, che alla Juventus - e solo alla Juventus, i farmaci li prendevano eccome.
Per la verità, un’autorevole tifosa juventina, amica “di famiglia”, dopo aver trionfalmente annunciato via twitter l’imminente tenzone dialettica, si è anche lanciata in difesa dell’onore bianconero contro le farneticanti dichiarazioni zemaniane, ma l’unica frase di senso compiuto che le è riuscito di pronunciare è stata “spero che lei non parli di questa dirigenza, comunque”.
Hai visto mai…

Quindi, tornando alla domanda iniziale, no: non va tutto bene, il futuro, neppure un futuro pieno di successi a ripetizione, sarà mai completo, e accettabile, senza che la verità venga ristabilita.
Il passato non si dimentica, il passato va rimesso a posto.
Ma non si preoccupi, Andrea, che noi saremo sempre qui per ricordarglielo, se ne avrà bisogno

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