Quando si richiede alla dirigenza juventina di
difendersi dai continui e gratuiti attacchi di questo o quel personaggio, l'obiezione più comune che si sente è che
"è inutile rispondere, chi parla è una nullità, non è questo lo stile Juve". Mi permetto di dissentire anche sul fatto che una volta non si rispondesse a certi personaggi che è vero fino ad un certo punto. Certo, l'avvocato lo faceva con grande stile, ma quando era il caso la frecciata la lanciava sempre.
Ma quello che non va dimenticato è il
radicale cambiamento delle condizioni al contorno: se una volta gli attacchi venivano solo da figure tutto sommato minori (come i vari Zeman, Simoni, ecc.), dalla famigerata primavera del 2006 certe
"teorie" sono state sdoganate dagli opinionisti dei vari giornali fino a diventare, come si dice, "mainstream".
Prima di allora, tanto per fare un esempio, Candido Cannavò tesseva le lodi di Moggi e delle sue capacità manageriali, e quasi si vantava di essere suo amico, salvo poi dipingerlo come il mostro da un giorno all'altro (esattamente come fece con il povero Pantani).
Secondo me fu un cambio di atteggiamento funzionale alla farsa e diciamo "non sgradito" a certi ambienti torinesi: ma è un dato di fatto che oggi le puzzette vocali di certi inutili figuri si inseriscono in un contesto decisamente diverso da allora. Non foss'altro che per il fatto che oggi chiunque può a ben diritto dire che "alla Juve hanno tolto due scudetti".
Quindi, a rigor di logica, sarebbe oltremodo doveroso non prestare continuamente il fianco a certi attacchi.
La nostra pagina facebook
La nostra pagina twitter
Commenta con coi sul nostro forum!
