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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di E. LOFFREDO del 14/10/2014 14:26:53
Branding e corporate

 

Di recente è stato fatto notare come alcuni club calcistici siano «società quotate in Borsa, e quindi gli incredibili errori arbitrali incidono anche sugli andamenti della quotazioni borsistiche». È da aggiungere che il valore del titolo azionario nel contesto di riferimento è dato anche dall'appeal che il marchio sa esercitare presso la platea di stakeholders potenziali e reali. Sarebbe buona norma perciò avere una politica di corporate branding che sia massimamente difensiva (e se possibile accrescitiva) della capacità di attrarre l'interesse di investitori e consumatori finali (tifosi e sportivi).

Per una società come la Juventus questa abilità di catturare investitori e tifosi-consumatori passa attraverso la ovvia necessità di difendere il proprio marchio non da tifosi e piccoli azionisti che si sono dati la mission di difenderne l'integrità sportiva, ma da quei soggetti, tutti qualificati, che attuano una strategia di discredito dell'azienda bianconera e del prodotto che essa offre ai propri tifosi, agli sportivi italiani e stranieri e del valore che per di più riversa nel movimento calcistico italiano sotto forma di contributo tecnico alle nazionali di calcio.

L'ingiurioso sminuimento dei risultati, dell'integrità sportiva e del ruolo propulsivo per il calcio italiano che la società torinese esercita come naturale conseguenza del proprio primato (non solo sportivo) rappresenta quindi una scientifica aggressione che si risolve in ultima analisi in una lesione della reputazione e dell'immagine della Juventus FC SpA presso la platea nazionale ed internazionale.

Laddove -come è evidente che accade- si verifica questa lesione, sopraggiunge un danno che si concretizza materialmente attraverso un minor seguito di tifosi e conseguente minor convenienza per sponsor e investitori poco desiderosi di associare il prorio brand a quello di una società che riceve continua e gratuita pubblicità negativa.

Nel mondo globalizzato, ove sempre più sono impellenti necessità di ottima reputazione, gli attacchi mediatici che Juventus FC SpA riceve da soggetti della stampa nazionale, delle istituzioni pubbliche e di noti tesserati di altri club, producono quel gap reputazionale che allontana importanti partnership commerciali e con ciò la possibilità di avere risorse da poter investire nel proprio main core business. Più risorse = maggiori possibilità di attivare collaborazioni migliori (top-players) = migliori risultati sportivi (anche in ambito internazionale) = capacità di attirare partnership più remunerative.

Anche per questo querelare chi infanga non è un capriccio di rancorosi tifosi da tastiera. La società bianconera e ambienti ad essa contigui possono raccontarla anche diversamente, ma...

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