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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di P. CICCONOFRI del 25/10/2014 09:55:54
L’anti-juventinismo, un vero affare

 

Il titolo di questo pezzo è preso in prestito da un ottimo articolo pubblicato eurosport.fr a firma di Valentin Pauluzzi. Lucidità, conoscenza e concretezza come pochi, nel descrivere quella realtà italiana che tutti i canali di informazione (non solo sportiva) sfruttano per guadagnare visibilità, «Una miniera d’oro per certi editori non soffocati dalla deontologia». La realtà è ancora più cruda, perché il sentimento antijuventino è talmente radicato, da non nascondere nemmeno più il tentativo di sfruttarlo. A riprova di quanto affermato, riporto degli spezzoni di alcuni articoli usciti su quotidiani a tiratura nazionale nei giorni scorsi.

20 Ottobre, Corriere della Sera , l’articolo: “Il silenzio non aiuta, Pianigiani deve delle spiegazioni”.
Scrive Daniele Dallera che ha firmato il pezzo: «Cosa sarebbe successo se fosse emerso che Antonio Conte, che ha già avuto le sue grane con le indagini sulle scommesse ai tempi del Siena, avesse ricevuto dei soldi a nero da allenatore di club? Il finimondo. Interpellanze parlamentari, da destra a sinistra passando per il centro, richieste di dimissioni da C.T. sulla stampa nazionale, internazionale, talk show, questi si con audience record . Ovviamente si sarebbero invocate anche le dimissioni di Carlo Tavecchio, presidente federale che avuto (il merito) di ingaggiare Conte».

21 Ottobre, Italia Oggi , l’articolo: “I talk show sono tutti figli di Biscardi, fatto fuori dalla moviola”.
Riporto un passaggio dell’articolo a firma di Riccardo Ruggeri: «Era nato dal genio di Biscardi, ideatore di un format perfetto. Il nemico assoluto era l’arbitro, ricettacolo di ogni turpitudine. Lo scontro avveniva fra juventini e anti juventini, i Capuleti e i Montecchi nei quali tuttora ci dividiamo (certi collegamenti da Torino e da Roma sono gioielli, indimenticabile il ruolo del fi glio di Biscardi, invecchiato con noi). La salvezza era la mitica moviola in campo, che avrebbe evitato torti e regali (Biscardi sapeva che il giorno in cui la moviola fosse stata effettivamente in campo, lui ne sarebbe uscito per sempre). E poi c’erano gli ospiti. Qui Biscardi dava il meglio di se, sapeva scegliere individui normali, spesso noti, dalle nobili professioni, dalla perfetta educazione, spesso pure colti, simpatici. Buttati nel format si trasformavano in individui rissosi, volgari, lui riusciva a far emergere il peggio di loro (fino allora nascosto nei meandri della psiche). Tutti i partecipanti al Processo mancavano di qualsiasi forma di ironia, vivevano due ore in trance aggressiva, fino all’arrivo delle mitiche "bombe". Poi tutti ci avviavamo verso il letto, rientravamo nella normalità, l’amicizia era ripristinata, le colpe tutte sugli untori: gli arbitri».

21 Ottobre, Gazzetta dello Sport edizione locale , l’articolo: “Le frasi di Zeman scatenano l’ironia sui social…”.
Scrive Davide Stoppini alla vigilia della sfida con il Bayer Monaco: «C’è da stupirsi anche se è parola di Zeman, un eccesso di provocazione persino per un provocatore nato come il boemo. Sbagliata la tempistica, nel giorno in cui Guardiola definisce «gioia» il movimento giallorosso in campo. E allora chissà che cosa avrebbe pensato Franco Califano, in questo simpatico oscillare tra noia e gioia. Sui social network la scelta l’hanno già fatta. L’ha fatta anche chi per una vita ha sposato le provocazioni zemaniane. Perché tutto ha un tempo. E questo è il tempo di Roma Bayern, di una squadra tornata a riaffacciarsi in Europa dopo anni bui, scoprendo quasi di colpo la possibilità di potersela giocare».

Come vedete, sono consapevoli e lo scrivono senza nascondersi, che parlare della Juventus scatena l’interesse mediatico. L’esempio di Conte è calzante e già vissuto, basta ricordare le attenzioni che gli sono state riservate per il calcioscommesse, paragonandole semplicemente a tutti gli altri personaggi coinvolti. E’ chiaro che il format che prevede lo sconto tra juventini e antijvuventini ha segnato un’epoca; una tendenza cercata e non casuale. Arrivando anche ad ammette che Zeman (il grande moralizzatore, per anni esaltato per le sue accuse) è un provocatore nato, riconosciuto anche da chi per una vita ha sposato le sue provocazioni.

Questo è il sistema che vogliono, che cercano, che usano, che diffondono per mistificare la realtà. E’ proprio questo aspetto che cerchiamo di evidenziare attraverso la nostra controinformazione, proponendo una diversa lettura di quelle che scopriamo essere solo provocazioni.

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