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Attualità di P. CICCONOFRI del 26/10/2014 10:09:37
Folklore o violenza?

 

Il k.o. in Europa League fa esplodere la rabbia dei tifosi partenopei che hanno letteralmente preso d’assalto il pullman con a bordo la squadra. Scrive la Gazzetta dello Sport: «i giocatori, lo staff, i dirigenti e i cronisti presenti sul bus, terrorizzati dall’aggressione, si sono sdraiati a terra »per sfuggire alla tempesta di vetri spezzati. Alla fine nessun ferito, solo una enorme dose di paura».

Tutto è successo a Berna, all’uscita dallo stadio, cinquecento tifosi hanno bloccato e circondato il mezzo facendo partire all’insegna di Benitez e dei giocatori ogni genere di insulto. Gli ultrà erano arrabiati per lo scarso impegno dimostrato in campo, dove il Napoli ha perso 2-0. Contestazione che è proseguita in modo più acceso quando sono comparse spranghe e bastoni con cui hanno colpito l’autobus fino a danneggiarne le fiancate e distruggere quasi tutti i finestrini. Un assedio durato fino all’arrivo della polizia locale. La squadra è stata scortata al rientro a Napoli per evitare contestazioni ancora più pesanti.

La novità è solo la contestazione rivolta alla propria squadra e non la violenza che qualcuno negli anni passati ha definito “folklore”. Questo atteggiamento della tifoseria napoletana è ben noto a tutti. Sono anni che la Juventus, durante la trasferta nel capoluogo campano, è praticamente assediata da teppisti che lanciano ogni cosa contro il pullman bianconero. Eppure sono situazioni che, verificandosi al di fuori dello stadio, non comportano nessun intervento della giustizia sportiva e nessuna responsabilità può essere addebitata alla società ( in questo caso la SSC Napoli). Vi sembra normale?
Oppure vogliamo ricordare il "civile comportamento" tenuto dai tifosi napoletani allo Juventus Stadium con addirittura pezzi dei bagni lanciati verso la curva juventina?

Il problema rimane quello di una cultura sportiva inesistente, anche se non si capisce bene come può cambiare questo stato primitivo del tifo italiano. Mediaticamente è una continua incitazione al complotto, i campioni anziché dare il buon esempio, davanti ai microfoni, lanciano benzina sul fuoco per giustificare un risultato negativo, lo stesso presidente federale sembra essere incapace di controllare le proprie parole durante le uscite pubbliche (è addirittura squalificato dalla Uefa per razzismo).

Si deve intervenire, ma seriamente e solo per evitare incidenti più gravi.

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