«Io l'ho detto a Moratti: caccia quel filippino!», questa frase molto più che inopportuna non è andata giù a Thohir, che, udite udite, secondo varie fonti di stampa starebbe seriamente meditando una querela per diffamazione o discriminazione razziale. Siccome però questa possibilità presupporrebbe il superamento della clausola compromissoria (un tesserato non può agire senza il previo consenso della FIGC), è probabile che l'Inter presenti un esposto alla Procura federale e contestualmente chieda la deroga alla clausola (per sportmediaset la minaccia di querela sarebbe un modo per far pressione e ottenere il deferimento del presidente blucerchiato).

Non appena Thohir è stato personalmente insultato si è messo in moto per tutelare sé stesso e di riflesso anche la sua società (e in un certo senso anche i suoi tifosi). Notate qualche differenza con l'atteggiamento che in queste occasioni tiene la Juventus FC SpA? E neanche a farlo apposta Ferrero è riuscito a peggiorare la situazione chiamando in causa proprio il presidente bianconero: «La mia era solo una battuta, che è stata strumentalizzata. Agnelli ha detto ben di peggio, ma nessuno gli ha mai fatto nulla, perché ha i giornali». Come a dire: “c'è chi fa peggio che diffamare o incorrere nella discriminazione razziale”. Ma su questa seconda dichiarazione il blucerchiato rischia davvero ben poco, ha scelto un obiettivo facile (gli avranno detto che il “dagli addosso allo juventino” paga sempre), soprattutto un obiettivo che non querela mai. Questione di stile, dicono.

È ovvio che a Torino non debbano farsi indicare la strada dall'indonesiano, sarebbe bastato mostrare la stessa sensibilità che reclamano da anni i tifosi juventini, primi tra tutti gli associati di Giù le Mani dalla Juve. Subiamo invece un altro piccolo schiaffo morale.

Con molta probabilità gli ambienti federali si muoveranno per evitare alla clausola compromissoria una specie di "stress-test", il Procuratore federale deferirà Ferrero e la giustizia sportiva placherà con non meno di sei mesi di squalifica la sete di Thohir. Se è vero infatti che la FIGC vuole rifarsi un'immagine dopo l'affaire "Optì Pobà", è altrettanto vero che quello del calcio è un ambiente ancora abbastanza corporativo ed è quindi poco probabile ciò che scrive Andrea Sorentino su La Repubblica: «potrebbe anche darsi che la Federcalcio, ustionata dalla storia di Optì Pobà, conceda all’Inter la facoltà di rivolgersi a un tribunale». Le parole su Andrea Agnelli invece cadranno nel dimenticatoio.

Ora però se la legge, anche quella federale, è uguale per tutti, c'è da chiedere a Palazzi: che ne è del deferimento a Totti e De Sanctis per le dichiarazioni del dopo Juventus-Roma? È vero che Lotito non è stato deferito (sarebbe solo stato aperto un fascicolo...) per le sguaiate frasi su Marotta? E a questo punto, non è meritevole di deferimento anche la società internazionale fc e il suo presidente per il comunicato che conteneva offensive considerazioni circa la reputazione della Juventus FC? Se legge deve essere, che lo sia per tutti! Lotito, Totti, De Sanctis e anche per Thohir.

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