Zeman si propone nuovamente come il grande accusatore durante un’intervista (sai la novità) e a raccoglierne le parole rilasciate a "Marca" è il Corriere dello Sport dopo averne estrapolato la parte più interessante (anche questa non è una novità) nell’edizione cartacea del 05.11.2014. Il giorno dopo la vittoria in champions della Juventus, deve essere sembrato un ottimo viatico per chi, nella capitale, non ama molto il trionfalismo bianconero. (Link)

Dopo aver ricordato che anche il Barca lo aveva cercato (ma chissà perché non lo ha scelto), è il momento del solito richiamo alla denuncia per abuso di farmaci del 1998 che coinvolse la Juventus: ”Tutto cominciò con il tour del 1998 e con le squalifiche di molti ciclisti. Ero sicuro che qualcosa succedeva anche nel calcio, c’erano molti medici che venivano dal mondo del ciclismo. Alcuni giocatori cambiavano muscolatura, prendevano tre taglie in tre mesi. Mi dispiace perché in quel processo non si fecero le cose bene. Ma io sono tranquillo, mi preoccupo della salute dei giocatori. E credo che ancora adesso ci sia il doping nel calcio”.

Se il vero problema che affligge Zeman è il doping, perché non sfrutta queste occasioni per chiedersi come mai fu indagata un’unica società? Dobbiamo credere che un’eventuale condanna della Juve avrebbe debellato il problema?
E soprattutto, qualcuno può domandargli cosa intende con quel “non si fecero le cose bene”? Sta forse puntando il dito vero qualcuno in particolare? Non sarebbe ora che quel qualcuno metta a tacere questi continui sospetti che nell’immaginario collettivo diventano certezze?

Sul fatto che il reale interesse non sia il doping in senso assoluto ma solo legarlo alla Juventus, è confermato anche dalle affermazioni successive. Gli chiedono se può “esserci un sistema che aiuta la Juve” ottenendo questa risposta: “Le grandi sono sempre aiutate. Succede in tutti gli sport. Non è giusto. E condiziona la gente”.
Se la domanda non è altro che la scusa per associare la Juventus al “sistema” per l’ennesima volta, la risposta è ancor più imbarazzante. La gente è condizionata giornalmente da un sistema che metodicamente, per ammissione stessa di chi fa informazione, vuole influenzare. Zeman si presta al gioco perché da notorietà e giustifica anche i mancati risultati sul campo.

Sarebbe interessante capire cosa può offrire Zeman al calcio senza il solito interesse suscitato dalla sua antijuventinità.

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