Anche il comunicato ufficiale n. 80 del 10 novembre 2014 riporta l'ammenda alla asRoma
«per avere inoltre un componente della panchina aggiuntiva, nel corso del primo tempo, fatto uso ripetutamente di un'apparecchiatura rice-trasmittente; con recidiva specifica reiterata» (
Link). È sempre la stessa storia, sempre la medesima
strafottenza giallorossa per il rispetto delle regole. Ce ne siamo già occupati.
Rudi Garcia ha bisogno dell'aiutino di un collaboratore che gli legge la partita dall'alto (non sa leggerla da solo?) e continua a violare in modo sistematico una regola che gli è stata più volte ricordata. Un menefreghismo che è immediatamente percepibile come
sleale e antisportivo: c'è una regola e la devi rispettare, punto. Il fair play altro non ammette.
Ma a ben guardare l'aiutino via ricetrasmittente
integra un vero e proprio illecito sportivo in quanto
falsa il regolare svolgimento delle partite dei giallorossi, che si giovano di aiuti esterni vietati dal regolamento. Grazie a quei suggerimenti via radio si può spostare un giocatore, cambiare una marcatura, modificare modulo, tutti accorgimenti tattici che spostano le dinamiche e gli equilibri di una partita. In ultima analisi
falsano quello che sarebbe il normale risultato del campo. In più Garcia gioca ad armi impari con i propri colleghi (l'assoallenatori non ha niente da eccepire?), una specie di illegittimo asso nella manica.
In una federazione seria, fatta non di mangiabanane, la giustizia sportiva interverrebbe in modo serio e sanzionerebbe la società capitolina non con delle effimere ed inefficaci multe, ma imbastendo un procedimento che si sfocerebbe in una sanzione più efficace:
la penalizzazione in classifica.
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