Ad un anno esatto dall'acquisto della quota di maggioranza dell'Inter, Erik Thohir sembra ancora in alto mare nella preannunciata ricostruzione di una società (e di una squadra) credibile, dopo che, finita l'onda lunga e l'inerzia di calciopoli, l'Inter era tornata al suo ruolo naturale di navigare, a vista, lontana mille leghe dalla vetta della classifica.
Solo pochi giorni dopo la convocazione (con tirata d'orecchie, ci auspichiamo) da parte dell'Uefa per la
brillante e creativa interpretazione del Fair Play Finanziario, con un buco enorme che anziché restringersi si allarga, il buon Erik ha pensato bene di assestare un colpo mica male alle già traballanti casse nerazzurre:
esonerare il secondo allenatore più pagato della Serie A, sostituendolo con quello che è appena diventato l'allenatore più pagato.
Le conseguenze immediate del suo gesto? Una mirabolante campagna acquisti per gennaio, per consegnare a Mancini una squadra a sua immagine e somiglianza, come fantasticano i giornali milanesi?
Si direbbe proprio di no, visto che il Direttore Generale dell'Inter Marco Fassone così si è espresso:
"Pagare due allenatori pesa in sede di bilancio e inciderà sul mercato, ma Mancini considera la nostra rosa di ottima qualità".
“Mancini considera la rosa di ottima qualità” si può tradurre dal linguaggio calcistico, per chi non lo sapesse, in un “non c'è il becco di un euro per comprare neanche un pensionato”.
Buon per l'Inter che qualcuno sappia fare ancora i conti in tasca (forse a Fassone, lo “
Juventino”, un po' di buon senso è rimasto).
L'operazione è tutta farina del sacco di Thohir, la cui competenza calcistica è tutta da dimostrare (ricordiamo che esordì con un frase del tipo: “
il mio giocatore preferito era Ventola”)? Difficile dirlo, visto che attorno all'indonesiano bazzica ancora un formicaio di persone tra le più disparate.
Lo stesso Moratti, che assicura di non aver messo bocca nella vicenda, sembra non essere del tutto estraneo alla scelta:
e se il suo consiglio (demenziale dal punto di vista finanziario, con un Inter che pagherà per i tecnici più del doppio del Napoli e più del triplo della Juve, e tutta da verificare dal punto di vista tecnico, vista la carriera in discesa del neotecnico) fosse stata una polpetta avvelenata, per spingere in una situazione di non ritorno l'Inter, nell'ottica di un suo successivo rientro alla grande da eroe? Fatto sta che, vista la situazione critica, si stanno già facendo avanti nuovi salvatori della patria,
come quel Pellegrini, già presidente in epoca premorattiana, il cui nome ad ogni momento difficile viene associato a presunte cordate di imprenditori pronte a dare una mano (dopo averla infilata nel portafoglio, si suppone).
Come se bastasse, di fronte ad una nave che sta colando a picco per una enorme falla, presentarsi con un secchiello in mano dichiarandosi pronti a svuotare l'acqua...
La nostra pagina facebook
La nostra pagina twitter
Commenta con coi sul nostro forum!
