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Attualità di E. LOFFREDO del 02/12/2014 14:09:06
Made in Italy, esserne fieri?

 

In questi mesi più volte ci siamo ritrovati di fronte alla considerazione che l'Italia non è più meta privilegiata per i protagonisti del calcio, i quali vengono ormai solo a «svernare» nel Belpaese. Di pari passo dobbiamo notare come gli italiani del pallone già da anni vadano all'estero per vivere la parte migliore della propria carriera. Dapprima furono gli allenatori, poi alcuni veri protagonisti della Serie A (Zola, Ravanelli, Vialli...).

In tutti i casi l'Italia "esportava" personaggi professionalmente apprezzati e umanamente stimati. C'era quindi motivo di orgoglio ad essere degnamente rappresentati all'estero. Oggi le cose sembrano cambiate e ci sono casi in cui si torna a vedere alimentati i peggiori stereotipi sugli abitanti dello Stivale. In questi giorni infatti l'Italia non gode di buoni testimonial in Inghilterra. Massimo Cellino e Mario Balotelli sono al centro di due questioni poco edificanti.

Cellino, che a gennaio aveva rivelato il Leeds United, per i suoi requisiti morali è stato più volte sotto esame da parte della lega di seconda divisione inglese. Ieri l'ultimo capitolo di una altalenante vicenda che ha visto comunque sempre poco gradito l'ex presidente del Cagliari, la Football League dopo la condanna per evasione dell'iva (per importazione in Italia di uno yacht) ha sentenziato che «Non ha i requisiti necessari per essere proprietario» e stando a quanto riporta Il Fatto Quotidiano l'imprenditore secondo gli inglesi «può essere ragionevolmente considerato un disonesto». Vero è che l'espulsione non è definitiva, ma è una conferma del fastidio con cui lega e tifosi hanno accolto l'arrivo di Cellino (che finora ha già cambiato tre allenatori...).

Su Mario Balotelli ormai sarebbe inutile spendere parole, riportiamo l'ultima malefatta solo per poter svolgere una considerazione finale. Balo ha pubblicato su Istagram una foto di Supermario (quello del videogioco) a cui ha aggiunto la frase: «Non essere razzista, sii come Mario. Lui è un idraulico italiano, creato da giapponesi, parla inglese, sembra un messicano... salta come un nero, e afferra soldi come un ebreo». La Football Association non ha gradito e, come già avvenuto per altri in passato, aprirà un procedimento disciplinare verso l'attaccante.

Balotelli forse vuole stare al centro dell'attenzione, forse ha bisogno di andare sopra le righe per dare un senso alle sue giornate, o forse le ritirate all'alba e il posting compulsivo sui social è il sintomo di qualcosa d'altro, chissà.

Quindi Cellino e Balotelli sono due ottimi esempi e dimostrazione della crisi di valori agonistici e morali in cui è precipitato il calcio di casa nostra? Certo sotto una gestione federale che a intervalli regolari ci fornisce nuove perle di Tavecchio e Lotito non possiamo pretendere nulla di meglio.


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