La tentazione potrebbe essere di esclamare "
tanto tuonò che piovve", ma alla fine, ammesso che qualcuno abbia sentito dei tuoni, non pioverà, statene sicuri.
Ci riferiamo all'uso reiterato e strafottente dei sistemi di comunicazione che, in proprio o per interposta persona, usa l'allenatore della asRoma durante le partite. Un ennesimo e insopportabile
esempio di non azione della giustizia sportiva della federcalcio di casa nostra. Il prode Palazzi infatti dopo quasi sedici mesi da Livorno-Roma ha finalmente deferito Rudi Garcia per aver comunicato via telefonino con il suo vice che dall'alto gli leggeva la partita (in seguito ha usato e fatto usare le ricetrasmittenti).
Si conferma ancora una volta l'abilità di Palazzi a usare i tempi e le tempistiche agli scopi che il sistema gli immpone. Lo aveva fatto nel 2011 per prescrivere l'inter, insieme alla FIGC lo ha fatto in queste settimane per salvare Lotito dalla querela da parte di Marotta (ce ne occuperemo in un altro articolo) e ha cercato di farlo per Garcia. Purtroppo è inopinatamente intervenuta la FIFA. Complimenti anche a Blatter e soci per prontezza con la quale hanno risposto alla richiesta di chiarimenti della federcalcio che pur di fronte a un divieto esplicito aveva fatto la gnorri, fingendo di non sapere come si applicasse la norma.
Eppure che qualcosa non fosse lecito nel comportamento della panchina della asRoma è stato evidente in tutti questi mesi, nei quali la società capitolina è stata multata per ben undici volte «
per avere un componente della panchina» comunicato via ricetrasmittente con chi osservava la partita dall'alto (Bompard, il vice di Garcia). Notate un'evoluzione della furbata: non fanno più parlare direttamente Garcia, ma
frappongono un terzo uomo per evitare che il tecnico sia sorpreso e sia passibile di provvedimento (per le undici volte in cui sono stati beccati i giallorossi eccepirebbero il
ne bis in idem). Un provvedimento che da ora in avanti, stando il deferimento di Palazzi dovrebbe essere scontato e automatico ogni volta che lo fanno.
È difficile aggiungere qualcosa a un argomento di cui ci siamo già occupati e di cui abbiamo denunciato svariate sfaccettatute antisportive dell'aiutino via cornetta del "maestro di etica". Possiamo solo aspettare gli esiti del deferimento e, temendo in una nuova beffarda quanto innocua multa, vedere come evolverà l'atteggiamento della panchina giallorossa e del suo sergente. Ma non confidiamo troppo nel rispetto di una regola, perché chi la infrange si è già espresso al riguardo (per l'etica di Garcia basta pagare una multa e si può continuare), e soprattutto perché chi dovrebbe farla rispettare ci mette sedici mesi a deferire.
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