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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Calcio giocato di F. DEL RE del 16/12/2014 13:52:58
Borussia Dortmund: un

 

Dall'urna di Nyon è uscito il Borussia Dortmund. Non era la migliore delle avversarie auspicabili, come avrebbero potuto esserlo Monaco e Porto, ma neppure la peggiore, non essendo i ragazzi di Klopp al livello di Bayern, Real Madrid, Barcellona e Chelsea ed al momento neppure al livello del già affrontato Atletico Madrid. La sfida con i giallo-neri della Ruhr è prima di tutto un lungo viaggio nel passato più o meno recente dei due club, un passato che ha parlato quasi sempre la lingua bianconera, fatto salvo, purtroppo, quando più contava, ovvero in quella maledetta notte di Monaco di Baviera, la notte in cui la Juventus di Lippi avrebbe dovuto scrivere una pagina indelebile di leggenda e invece si fermò soltanto alle soglie di tale leggenda, piegata un pò dalle scelte scellerate dell'arbitro Sandor Puhl e un pò (un pò tanto...) da una condizione atletica che si smarrì un mese prima, come in un incubo, dopo la notte magica dell'Amserdam Arena, quando la Juve giocò una partita "da videocassetta", mostrando un calcio meraviglioso, inarrivabile, e per quel che conta il mio modestissimo parere, ancor oggi mai più espresso in Italia.

Ma tant'è: Roberto e Dino Baggio, Del Piero e Riedle, Moller e Julio Cesar, la Coppa UEFA vinta e la Coppa dei Campioni persa, sono ormai ricordi dolci ed amarissimi. Oggi si parla di Buffon e Weindenfeller, di Bonucci e di Hummels, di Tevez e di Immobile. Il doppio match si presenta solo all'occhio meno esperto come "facile", o comunque affrontabile; in realtà non è così per tanti fattori. Il primo ogni juventino di media cultura lo dovrebbe conoscere bene, ovvero: una grande squadra, perché i diavoli color evidenziatore sono una grande squadra, che fatica in campionato non è detto che automaticamente fatichi anche in coppa, come testimonia proprio la Juventus della stagione 1984/'85, che fu la peggior Juve da campionato del Trap, e forse una delle peggiori che abbia mai visto in vita mia, ma che si trasformava magicamente in Coppa dei Campioni, fino a vincerla nella maledetta notte dell'Heysel. il secondo riguarda l'abitudine dei giocatori tedeschi ad affrontare sfide simili, un'abitudine che li ha portati a disputare le due ultime edizioni della coppa con risultati eccellenti: nel 2013 furono battuti soltanto in finale, per 2-1, da un Bayern semplicemente strepitoso, dopo aver umiliato in semifinale il favorito Real Madrid con l'ormai celeberrima quadripletta di Lewandowsky, mentre l'anno scorso furono eliminati ai quarti, vendetta servita a breve giro di posta, proprio dal real Madrid, ma dopo averli fatti soffrire tremendamente al Westfalen Stadion e avendo giocato con una formazione largamente rimaneggiata, come accadde anche all'andata. Altro punto fondamentale da non sottovalutare riguarda gli infortuni: il Borussia ha una grande difesa ed un centrocampo solido, a dispetto di quanto dicano i meri dati statistici; il problema, enorme per Jurgen Klopp, è che dalla finale di Wembley del 2013 i gialloneri non hanno mai più giocato in formazione tipo, essendo stati bersagliati da un'incredibile serie di infortuni, che in alcuni casi li ha portati addirittura a giocare con tutte le riserve in difesa. C'è da capire, quindi, con quali uomini e in quali condizioni il Dortmund affronterà il doppio impegno con la Juve, perchè un Borussia a pieno organico ha sicuramente i favori del pronostico, al contrario del Borussia odierno che sconta ancora quasi due anni di continue defezioni.

Da un punto di vista tattico, Klopp schiera i suoi uomini con un 4-2-3-1 che in formazione tipo prevede Weidenfeller fra i pali, Piszczek, Subotic, Hummels e Schmelzer in difesa, Gundogan e Bender in mediana, Blaszczykowski, Mkhitaryan e Reus sulla trequarti e Immobile come unica punta. Sostanzialmente il modulo è sempre quello; al limite possono cambiare gli interpreti, con Sahin prima scelta per sostituire uno dei due mediani, Aubameyang capace di ricoprire sia il ruolo di esterno che di centravanti, Kagawa primo cambio di Mkhitaryan e Grosskreutz jolly sulle fasce, sia a sinistra che a destra. L'uomo fondamentale nel gioco di Klopp è Gundogan, un mediano con piedi e testa raffinati, il vero metronomo della squadra. Sarà proprio il duello fra lui e Pirlo (o Marchisio, a seconda della scelta di Allegri) a decidere buona parte della sfida. Un occhio particolare, soprattutto sui calci d'angolo, sarà da dedicare ad Hummels, libero con i piedi da trequartista e con il colpo di testa da centravanti vecchia maniera. Ma non sarà solo una questione tattica: i problemi maggiori per la Juve potrebbero determinarsi a causa dell'incredibile capacità di corsa di tutti gli elementi che schiererà Klopp; difatti il Dortmund è una delle squadre che corre di più in Europa; ha un'intensità ed un ritmo di gioco altissimi che riesce a tenere per tutti i novanta minuti del match, ha capacità di inserimento e di sovrapposizione sulle fasce di entrambi i terzini, ha ali tecniche e veloci, capaci di inserirsi negli spazi creati dal centravanti, ha capacità notevoli di recupero delle palle sporche ed ottimi tiratori dalla distanza, come i già citati Hummels, Gundogan e Sahin, altro piede delizioso.

La Juventus dovrà, per prima cosa, evitare ogni distrazione, soprattutto sui calci da fermo, distrazioni che furono la maggior causa della mediocre campagna europea dello scorso anno; dovrà avere corsa ed equilibrio tattico sui raddoppi in fascia, per non lasciare mai soli nell'uno contro due i terzini; dovrà cercare di imporre palleggio e superiorità numerica a centrocampo, con Tevez e Pereyra (che personalmente preferisco nel ruolo di esterno destro d'attacco a Vidal) condannati a 180' di corsa frenetica, sia sulle fasce, che negli inserimenti senza palla sulle sponde di Llorente; dovrà stare accorta sui tagli delle ali, per evitare situazioni simili a quella con cui Eder e Gabbiadini ci hanno affettati come lame nel burro giusto due giorni fa e per questo ritengo che il modulo migliore, e gli uomini ad oggi più indicati ad applicarlo, sia il 4-3-2-1, con Buffon fra i pali, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini e Padoin in difesa; Vidal(Marchisio), Marchisio(Pirlo) e Pogba in mediana; Pereyra e Tevez a farsi il mazzo fra centrocampo e attacco; Llorente "pivot". Non sarà facile, sicuramente, ma una Juve che pretende di essere di nuovo "europea" deve assolutamente saltare almeno questo ostacolo. Poi dagli eventuali quarti si vedrà, perché, nel caso, dipenderà anche dalla fortuna che si materializzerà o meno nell'urna al momento del sorteggio...

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