Nel giorno del suo addio al football, il nero su bianco che si è versando è in egual misura al talento che quel ragazzo di Le Ulis ha saputo concretizzare all'interno di un rettangolo di gioco. Mille e poi ancora mille sarebbero le storie da raccontare, gli episodi da evidenziare. Perché, e soprattutto, i suoi anni all'Arsenal non hanno raccontato solo di football e di trofei, ma di vita e di uomini. Questo, tutto questo, ha saputo raccoglierlo in poche righe l'amico Gooner Angelo Acanfora. Parole in cui ho ritrovato la storia che ha legato Titì a tutti noi.
"E giunge così al termine, esattamente dopo vent'anni, la tua strepitosa carriera. Una carriera costellata di immensa classe, eleganza, strapotere fisico e maestria tecnica, a livelli quasi inarrivabili. Vorrei dirti tante di quelle cose, ma fatico davvero a trovare le parole. Posso solo dirti GRAZIE, grazie dal più profondo del cuore, per quanto hai saputo mostrare sul campo, per aver notevolmente contribuito a farmi innamorare dell'AFC, e per il tuo "ritorno" (da raccontare ai nipotini), a distanza di anni, nella città che ancora oggi consideri come la tua vera casa. Da semplice tifoso quale sono, è stato un onore, oltre che un privilegio, aver avuto la possibilità di ammirarti e di vederti sfrecciare sul manto erboso. Sei e resterai sempre il migliore per me. Merci, KING HENRY."