La guerra tra Malagò e Barelli non vede tregua. Ricordiamo che Malagò è stato squalificato 18 mesi in primo grado, ridotti a 8 dalla Caf della Federnuoto. Il collegio di garanzia del Coni ha cancellato il 22 dicembre, come era stato ampiamente annunciato mediaticamente, la pena al numero uno del Coni. La vicenda non si concluderà, perché Barelli ha intenzione di rivolgersi al Tas di Losanna meditando una nuova denuncia alla Procura della Repubblica di Roma contro il dottor Befera per abuso d’ufficio ( figlio dell'ex presidente dell'Agenzia delle Entrate). L’accusa è legata ai tempi dell'audit sui bilanci della Fin (voluta dal Coni) che si sta protraendo da 14 mesi quando nelle altre federazioni il tempo impiegato è stato tra le 4 e le 5 settimane. Barelli è a sua volta oggetto di denuncia per l’ipotesi di doppia fatturazione: due i pareri positivi del pm per l’archiviazione a cui si è opposto il Coni. Ora resta in attesa di conoscere la nuova data della camera di consiglio.
Un’immagine non proprio idilliaca dello sport italiano è quella che stiamo offrendo al mondo nel mentre viene lanciata in pompa magna la corsa ad ospitare le Olimpiade del 2024. Non sappiamo come si concluderà la vicenda di Malagò, certo è che avere il presidente della Figc squalificato per razzismo e il presidente del Coni sospeso per un abuso denunciato da un’altra federazione non è proprio una condizione di cui vantarsi. Soprattutto quando certe evidenze di esercizio di potere vengono mostrate senza alcun ritegno ed in tutta la loro gravità.
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