I tweet con i quali la as Roma ha riportato le parole di Walter Sabatini circa il momento attuale della società giallorossa hanno scatenato più di un'ilarità sul web.

Le stelle - «È un momento così: siamo vittime di una congiunzione astrale negativa». La asRoma è stata fondata il 22 luglio del 1927, è quindi del segno del cancro. Strano che Sabatini si lamenti della congiunzione astrale, in questa settimana hanno anche Marte e Venere dalla loro (figurati se Marte fosse stato in posizione sfavorevole...)!

Tremate! - «Dobbiamo ritrovare la stima generale per poter tornare sui nostri passi e per essere la Roma che tremare il mondo fa». Sic! Ma quando mai la Roma ha fatto tremare il mondo? Se proprio vogliamo dirla tutta quella frase fu creata per il Bologna che nella seconda metà degli anni trenta vinse tre scudetti e che nel 1937 battendo 4-1 il Chelsea in una esibizione parigina divenne la prima squadra italiana a sconfiggere una squadra inglese in un torneo internazionale. Quel gruppo divenne noto come "lo squadrone che tremare il mondo fa"( wikipedia ). A Roma si rivendono anche i motti di altre squadre?

Una proposta che non poteva rifiutare - «Garcia ha ricevuto proposte che si possono definire irrinunciabili, ma vuole rimanere alla Roma e vuol vincere con la Roma». Sabatini ha fatto una conferenza stampa dettata dall'arte del riciclo? Anche questa l'avevamo già sentita, il copyright è di uno dei loro maestri di calcio: Zdenek Zeman. Anche lui aveva rifiutato il Real Madrid e il Barcellona, e guarda caso sempre per rimanere a Roma. Ma cosa succede a Trigoria? Cosa fanno agli allenatori? Uno poi rischia di crederci davvero.

Oggi più di ieri e meno di domani - «Garcia non se ne andrà da qui finché non avrà vinto lo Scudetto a Roma». «Qui si sta facendo un lavoro per poter riuscire a vincere lo Scudetto sempre». In una situazione di normale competitività ci rallegreremmo e sorrideremmo per la velata minaccia fatta ai tifosi giallorossi. Considerando il resto, qualche timore viene a noi...

Attesi al varco - «Aspettiamo la prossima partita contro la Juventus, senza pensare a quella persa all'andata». Un cambio di atteggiamento di cui non fidarsi -siamo sicuri che da qui al primo marzo non mancheranno le solite esternazioni giallorosse affidate a Garcia, Totti, De Sanctis, Nainggolan, eccetera -, ma che prendiamo con la speranza che sia un buon viatico per vivere lo scontro al vertice dell'Olimpico per quello che è: solo una partita di calcio.

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