La nazionale sarà ospite allo Juventus Stadium il prossimo 31 marzo 2015 per l’amichevole con l’Inghilterra. Una decisione spinta dal sindaco di Torino che Tavecchio ha voluto
“soddisfare”, come da lui stesso ammesso.
A margine dell’evento “24 ore di idee per lo sport”, Tavecchio aveva dichiarato:
“I gioielli che abbiamo in casa li dobbiamo mostrare, lo stadio della Juventus è meritevole d’attenzione. Meglio giocare lì che in altri posti”. Non ancora sazio delle sue esternazioni, in un’intervista a Repubblica pubblicata in data odierna, dichiara:
«Ho accolto le reiterate richieste del sindaco Fassino, Torino è capitale europea dello sport ed era ingiusto privarla degli azzurri, che lì hanno già giocato: stavolta però copriremo i simboli incoerenti con le sentenza». Lo Juventus Stadium è la casa della Juventus e degli juventini, non il gioiello della Federazione dove Tavecchio vorrebbe imporre i propri diktat. Con quale autorità Tavecchio, in uno stadio di proprietà della Juventus, pretenderà di coprire i simboli esposti a memoria dei titoli conquistati?
Tavecchio potrà operare liberamente all'interno dello Juventus Stadium, violentandone i simboli che rappresentano la storia della squadra bianconera,
solo se il proprietario dell'impianto gli permetterà di farlo, sacrificando l'onore del club sull'altare di altre logiche più vicine alla politica che allo sport ed alla passione. Il presidente Agnelli, al momento del suo incarico, fu molto chiaro su quali fossero le sue convinzioni ed i suoi obiettivi. La pensa ancora così? Andrea, ci sei?
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