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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di E. LOFFREDO del 23/02/2015 13:20:29
Mazzarri vs Einstein

 

Gli eredi di Albert Einstein prendono posizione e rimandano al mittente le dichiarazioni di Walter Mazzarri sulla nascita della teoria della relatività. Il tecnico di San Vincenzo aveva dichiarato a un giornale giapponese: «Del resto anche la teoria della relatività è la riproposizione del mio 3-5-2. Einstein ha solo camuffato la disposizione di lettere e numeri e ha vinto il Nobel per la fisica. La verità è che ha cambiato la sua formula originaria proprio per adeguarsi al mio universo di gioco. Altro che!» .

La spiegazione del tecnico è presto detta: «Il 3 è stato ruotato per farne una "m", la "c" è un "5" girato e camuffato con del nastro adesivo per coprire la parte superiore, e il "2" è stato solo messo in posizione esponenziale». Quando proviamo a far notare che la tesi è alquanto inverosimile e degna di Dan Brown il tecnico sbotta e risponde che «gli studiosi più all'avanguardia hanno riconosciuto come nelle mie squadre, Inter compresa, l’organizzazione di gioco era qualcosa di relativo. I dati oggettivi sono inconfutabili. Ma per alcuni detrattori di professione anche la matematica diventa un’opinione e non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. So come funziona: "è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio". Anche questa frase è mia, ma tutti dicono che sia sua (di Einstein, ndr)» .

Dura la replica degli eredi del fisico tedesco: «Apprendiamo che ancora una volta il signor Mazzarri reclama la paternità di studi e scoperte che non gli appartengono. Un atteggiamento del genere è oltremodo offensivo per la memoria di uno scienziato, la cui grandezza è universalmente riconosciuta, e irritante per l'intera comunità scientifica internazionale. Consigliamo al signor Mazzarri di godere per le proprie scoperte, prima su tutte le "teoria della primazia dei calci d'angolo", di cui nessuno studioso oserebbe appropriarsi. Il tempo sa celebrare i meriti e la grandezza di chiunque, in questo non è relativo».

La querelle del tre-cinque-due è destinata tuttavia a non esaurirsi. Se la comunità scientifica pare averla già risolta, il dibattito resta aperto tra i complottisti e quella parte di opinione pubblica più condizionabile.


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