Non possiamo dire di essere meravigliati dall’ennesima uscita sopra le righe di chi invece dovrebbe, anche per semplice coerenza, cercare di essere responsabile in un clima già rovente, non fosse altro per rispetto del ruolo che ha rivestito negli anni oggi ricordati soprattutto per calciopoli. Mi riferisco a Franco Carraro che in un’intervista a Repubblica, ha voluto esternare il suo essere libero da ogni sospetto, arrivando ad affermare, in riferimento al campionato del ’98 «Quello secondo me fu l’unico campionato veramente falsato a favore della Juventus, si ricorda il rigore su Ronaldo?».

Probabilmente in risposta all’intervista di Luciano Moggi del giorno precedente, con piena coscienza, ha voluto ribattere giustamente gettando nuovo fango sulla Juventus. Lo fanno tutti, perché Carraro avrebbe dovuto astenersi? Il momento poi è quello opportuno e ogni parola volta a confermare un’accusa verso il mondo bianconero è sicuramente bene accolta. Complimenti per la tempistica quindi.

Ma dopo questa uscita, come pensare che Carraro possa aver svolto in modo super parters il proprio lavoro da presidente della Figc? In forza di cosa si permette di affermare che quel campionato fu falsato? Giusto per dovere di cronaca, ricordiamo che al di là delle lagnanze interiste, quel campionato non è stato mai oggetto di indagine e le sensazioni di un qualsivoglia individuo non porta ad invalidarlo.

Sicuramente far leva sull’episodio (il fallo Juliano-Ronaldo) che nell’immaginario collettivo dimostra lo strapotere della Juve è una mossa mediatica che spazza via ogni altro discorso, come quello della famose telefonate in cui si prodigava con i designatori di non “favorire la Juve”, casualmente proprio a beneficio di quella squadra che su quell’episodio ancora recrimina e che ieri per bocca dell'allenaotere dell'epoca ha lanciato la proposta per un nuovo tipo di scudetto a tavolino, lo «scudettino al merito». Lo stesso Presidente federale a cui è stata attribuita anche la famosa dichiarazione: "non mando in B (l'inter ndr) chi ha speso 650 miliardi di lire nel calcio!".

Un contesto che arricchito da queste esasperazioni, ci fa comprendere come quell’ambiente fosse ricco di interessi e povero di valori. Un ex presidente della Figc che mette in dubbio la regolarità di un campionato, dovrebbe rendere l’idea dell’etica e dei valori che anima chi, per ruolo, dovrebbe almeno mostrarsi super parters e consapevole delle reazioni mediatiche che potrebbe scatenare. Senza dimenticare che nel 1998 Carraro era presidente della Lega di A e poteva, visti i dubbi sollevati, presentare un esposto alla giustizia sportiva. Se non lo ha fatto allora (omessa denuncia?) perché parla ora?

La nostra pagina facebook

La nostra pagina twitter

Commenta con noi sul nostro forum!