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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di E. LOFFREDO del 24/10/2009 13:48:29
Processo Calciopoli

 

Tribunale di Napoli - Udienza del 20 ottobre 2009

Narducci: «Chi sa oggi, eh.. uno se l’aspetta sulle parti civili poi esce fuori un’altra cosa…».
Captano: «allora per il rinvio del 27 facciamo Dilarona (incomprensibile), poi...»
Narducci: «Sì, più o meno siamo pronti».

Entrano i giudici.
Teresa Casoria: «Ok? Va bene? Sì? Va bene…»
Stavolta il presidente salta la consueta formula di apertura, sembra meno “briosa” del solito. Anche il suo tono è meno squillante. L’aria sembra sin da subito più solenne rispetto alle precedenti occasioni.
Mi concedo una congettura; anche ai pm non deve essere sfuggita la cosa. Durante l’appello degli imputati si sente Narducci che chiede: «Chi glielo ha detto?».
Forse la ricusazione è già trapelata?

La novità significativa è che tra i responsabili civili finalmente c’è una prima partecipazione da parte della Juventus F.C.! L’avvocato Giuseppe Vitiello anticipa che è in attesa della delega da parte di Salvatore Russo legale della società torinese. Da corso G. Ferrarsi a Torino si vogliono proporre delle “eccezioni preliminari”. Evviva, la vecchia Signora respira!

Il primo ad intervenire è l’avvocato Palmieri (Atalanta), deposita la richiesta delle prove utili a dimostrare il danno patito dalla sua assistita.

Il secondo ad intervenire è l’avvocato Catalanotti, sembra di assistere alla pedissequa lettura delle pagine di un manuale di diritto (summa, an, quantum, reiterato, …).

Interviene la difesa di Francesca Sanipoli. Il Presidente deve far osservare che la parte è esclusa dal processo, la sua posizione si è prescritta perché non ha fatto ricorso in Cassazione. Pure questa ha fatto ‘o tentativ…

Sulla stessa falsariga l’avvocato De Bernardo, il quale fa osservare che la decisione della Cassazione non sembra fare menzione di una esplicita esclusione delle parti non ricorrenti contro il decreto di esclusione. Il legale, essendosi il Lecce Calcio costituito nell’udienza preliminare, ritiene che la società salentina ha pieno diritto di stare in giudizio. A questa posizione aderisce “La casa del consumatore”.

Prima che possano insinuarsi nel dibattimento tutti soggetti che pretendono di vestire i panni della parte civile, l’avvocato Messeri (Bertini) chiede al collegio giudicante di pronunciarsi su tutte quelle eccezioni proposte contro l’ammissione delle parti, eccezioni sulle quali il tribunale non si era espresso perché le riteneva assorbite. In più il legale di Bertini lamenta che la FIGC non abbia rispettato la cosiddetta clausola compromissoria. Inoltre è contraddittorio che nel procedimento sportivo non siano state ravvisate responsabilità a carico dell’arbitro e poi si chiede il risarcimento civile. In sostanza Messeri dice: “La FIGC prima mi assolve in ambito sportivo e poi per quegli stessi fatti mi chiede i danni?”.

L’avvocato Vigoriti dell’Avvocatura dello Stato chiede al collegio di respingere tutte le eccezioni proposte in questa fase. In ossequio al principio di non regressione del giudizio, e alla dichiarazione nel ricorso in Cassazione in cui le parti accettavano di rientrare nel processo nella fase in cui questo si fosse trovato.

Per tutti gli avvocati delle parti civili la decisione della Cassazione rappresenta un ostacolo insormontabile alla eventuale esclusione delle parti civili motivata con ragioni diverse da quelle già esaminate dalla suprema Corte. Inoltre una volta aperto il dibattimento, le parti civili non possono più essere escluse.

Riguardo a quello che pare essere ormai l’ultimo dubbio della decisione della Cassazione, l’avvocato Catalanotti fa osservare che gli ermellini quali parti civili riammesse le “indicate” (ricorrenti - ndr) parti civili. Per la serie: “Io sto dentro e gli altri non ricorrenti stanno fuori”.

L’avvocato Milella (FIGC) lamenta quale danno le spese sostenute per i processi sportivi, il danno per il commissariamento di FIGC e AIA, il danno d’immagine in vista dei mondiali, e la mancata assegnazione degli europei del 2012 e l’alterazione di tutte le attività istituzionali della federazione. Azz!
L’avvocato sottolinea che essendosi la Cassazione espressa solo sulle parti civili, a rigore i responsabili civili teoricamente non sarebbero stati riammessi dalla Cassazione.

Quindi assistiamo alla prima tripletta del processo. L’avvocato Catalanotti si produce nel terzo intervento di giornata. Siccome però il presidente ha già preannunciato che circa la riammissione dei responsabili civili (motivo dell’intervento del legale del Brescia) si pronuncerà con sentenza, l’avvocato viene invitato a sedersi.

È la volta dell’avvocato Prioreschi secondo il quale il tribunale non deve limitarsi a svolgere funzioni notarili. Si evidenzia che la sentenza della Cassazione annulla sì l’esclusione per l’abnormità degli addotti motivi di economia processuale, ma fa salva la possibilità per il tribunale di attenersi ai principi che possono comunque comportare l’esclusione delle parti. Al collegio giudicante residuerebbe, a parere della difesa Moggi, il potere di estromettere per altri validi motivi le parti. Possibilità che a giudizio dell’avvocato Prioreschi sarebbe stata salvaguardata dalla suprema corte. Prioreschi chiede l’esclusione di tutte le parti ad eccezione della FIGC e dei ministeri costituiti, solo questi infatti sarebbero portatori di un bene tutelato (l’interesse pubblico al regolare svolgimento delle competizioni sportive), ipoteticamente leso dalle condotte contestate agli imputati.

Tra gli ultimi ad intervenire c’è l’avvocato Vitiello (Juve), il quale eccepisce l’irritualità della costituzione in giudizio della Juventus F.C., che ritiene essere stata chiamata non regolarmente perché non ha ricevuto nessun provvedimento del Tribunale che ne ordinasse la citazione.
L’avvocato Vitiello richiamandosi a quanto esposto dal collega difensore della FIGC (solo le parti civili e non i responsabili sono state riammesse) ripercorre un passo del ricorso presentato in Cassazione: «(le parti estromesse - ndr) impugnano l’ordinanza (quella del tribunale – ndr) limitatamente alla parte nella quale si esclude la parte civile». E come già fatto da Prioreschi si sottolinea che la suprema corte ha riammesso solo le parti ricorrenti per cassazione. Quindi i responsabili civili starebbero ormai fuori dal processo.
L’avvocato si dilunga nel suo intervento, rileggendo più passaggi della decisione della Cassazione, tanto che interviene il Presidente: «Avvocato, l’abbiamo letta, è inutile che la rileggiamo».
Dopo calciopoli alla Juventus hanno capito l’importanza e il diritto di difendersi in tribunale, tanto è vero che il legale della società torinese solleva eccezione di costituzionalità per non aver potuto la Juventus difendersi nelle udienze precedenti. A dire il vero questa eccezione sembra essere sollevata “en passant”, non sembra infatti molto convinta.
Ri-iterviene Catalanotti! Prioreschi: «Ma è la quarta volta che parla!» Il difensore del Brescia ha il coraggio di negarlo!

Teresa Casoria: «Il tribunale si ritira. Il pm non viene interpellato perché estraneo al rapporto civilistico tra i responsabili civili e le parti civili». Alcune difese si oppongono, Vigoriti: «veramente il pm fa parte del contraddittorio, siamo sempre in un processo penale».
Il Presidente: «Pubblico ministero vuole intervenire?»
Narducci, giusto per non farsi mancare nulla: «Il pubblico ministero chiede il rigetto di tutte le eccezioni che sono state formulate dai difensori degli imputati e dai responsabili civili. Insiste per l’adozione di un provvedimento che, in ossequio alla sentenza della Cassazione, non determini l’esclusione delle parti civili quantomeno con riferimento a coloro che hanno proposto ricorso per cassazione»

Il Presidente: «Il tribunale sentite tutte le parti, si ritira in camera di consiglio per pronunziare ordinanza».

Dopo la camera di consiglio il collegio giudicante rientra in aula per pronunciare ordinanza.

Il Presidente ribadisce che le parti riammesse sono solo quelle che hanno fatto ricorso per cassazione.
La riammissione delle parti civili comporta la reviviscenza della chiamata in giudizio dei responsabili civili.

Chi tra le parti civili è anche responsabile civile non deve essere ri-citato, è sufficiente una semplice comunicazione. Altresì chi come la RAI è presente come parte civile con la sola presenza, anche senza comunicazione, sta regolarmente in giudizio anche come responsabile. La comunicazione non è necessaria per chi come la Juve non si è mai presentata.

«Quanto al diritto alla prova, che indubitabilmente spetta a tutte le parti del processo penale», le difese hanno il diritto di controinterrogare i testi già escussi dai pm. Si fanno salve così le testimonianze già acquisite.

Sono indistintamente ammessi tutti i mezzi di prova proposti dalle parti riammesse. I responsabili civili hanno tempo fino alla prossima udienza per proporre i proprio mezzi di prova.

Teresa Casoria: « Pubblico ministero ha citato qualche teste per oggi?»
Narducci: «No, non ci sono citazioni per oggi Presidente».
Casoria: «Il pubblico ministero viene invitato a citare i testi per la prossima udienza».

Sono presenti in aula i periti trascrittori che chiedono una proroga di 60 giorni per completare il lavoro di trascrizione (una prima parte è stata già depositata in cancelleria), che si presenta di difficile esecuzione per l’estrapolazione, l’ottimizzazione nonché per la lunghezza delle conversazioni e per la non leggibilità dei cd masterizzati male.

Interviene Prioreschi: «Perché non operano sugli originali?»
Il Presidente Casoria: «Avvocato non incominciamo ad introdurre altri argomenti...»
Prioreschi: «...sono allibito...»
Il perito Ing. Porto vuole rassicurare Prioreschi: «i cd contengono copie che sono tali solo nominalmente, di fatto in realtà contengono degli originali duplicati»
Prioreschi: «Chi certifica, chi mi assicura che quei file sono gli stessi che sono nei pc della Procura di Roma?»
Segue spiegazione tecnica.

Il tribunale accorda i 60 giorni richiesti, ma il Presidente precisa che: «la perizia trascrittiva nel suo intero dovrà essere immancabilmente depositata presso la cancelleria entro il 23 dicembre 2009».

Prossima udienza il 27 ottobre.
Teresa Casoria: «Pubblico ministero, è invitato a citare un congruo numero di testimoni...»

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