Serie A 09/10: analisi 9° giornataChe il calcio del Sud stia tornado agli antichi fasti di una volta è sotto gli occhi di tutti: il
Palermo che vince l'ennesima partita e si piazza al quarto posto in classifica (un'enorme nota di merito va assegnata a Walter Zenga, tecnico poco considerato nonostante il suo score), il
Bari che non conosce limiti e fa sua la settima posizione con la miglior difesa di tutta la serie A, il "nuovo"
Napoli di Mazzarri che espugna Firenze (seconda vittoria consecutiva) e rientra a pieno titolo nella zona "Uefa" della classifica.
Che l'
Inter sia la più forte dell'intero panorama nazionale è cosa oramai risaputa, e la vittoria (con qualche patema nel finale) contro il Catania ne è la conferma. Che la
Juventus si confermi, pur soffrendo a
Siena, come l'unica alternativa ai neroazzurri lo dice la classifica: terza a quattro punti dalla vetta. Che le
romane viaggino a corrente alternata, tra coppa e campionato, è stato confermato dalla sconfitta degli
aquilotti a Bari e dalla clamorosa prima vittoria del
Livorno di Serse Cosmi all'Olimpico. Che il
Milan possa andare a vincere al Santiago Bernabeu e poi soffrire fino a dieci minuti dalla fine, sotto di un gol, a Verona e salvato da una doppietta di Nesta è ampiamente documentato dalle dichiarazioni di Adriano Galliani: "abbiamo la mentalità da Champions League e non da campionato italiano".
Che
Udinese,
Genoa,
Siena e
Bologna stiano attraversando un momento delicato è leggibile attraverso gli ultimi risultati, così come è palese l'inversione di tendenza dell'
Atalanta di Antonio Conte (l'uomo del miracolo Bari), giunta alla sua seconda vittoria consecutiva ed imbattuta da quando l'ex centrocampista bianconero si è seduto sulla panchina degli orobici: 2 vittorie e 3 pareggi.
Ma quello che sta succedendo sotto la "lanterna" sponda
blucerchiata è ha qualcosa di magico.
In soli quarantacinque minuti gli uomini di Delneri hanno asfaltato il
Bologna con il gioco, la corsa, le individualità ed una semplicità di manovra che ha permesso a Cassano e compagni di realizzare la bellezza di 4 gol.
Impressionante la mole di gioco espressa dal centrocampo: dall'esperienza di Palombo all'estro di Poli, nuovo talento blucerchiato che Gigi Delneri sta proponendo con continuità. Ottima la fase difensiva, con una "linea" che partita dopo partita sta mettendo in pratica il volere di un tecnico preparato e competente: baricentro alto, fuorigioco e spinta sulle fasce. Inverosimile quello che stanno facendo il duo Cassano-Pazzini, quest'ultimo giunto al sesto gol stagionale in altrettante partite: tecnica, senso del gol, dribbling e giocate di un tasso qualitativo che va ben oltre alla media che il campionato propone. Se poi, a tutto questo, si abbina lo stato di grazia di Mannini (5 i gol stagionali per l'esterno blucerchiato) ecco come il cerchio trova la sua perfezione, per una squadra che dopo nove turni di campionato si piazza al secondo posto in classifica con 20 punti, frutto di 6 vittorie 2 pareggi e una sola sconfitta, 17 gol segnati (secondo attacco della serie A) e solo 8 subiti (+9 in differenza reti).
Il campionato dei blucerchiati, iniziato con la vittoria al '93 sul campo del Catania, ha proposto una squadra che è stata in grado di imporre il proprio gioco sia in casa quanto in trasferta. Le vittorie contro Catania ed Atalanta fuori casa, e Udinese, Siena, Inter e Bologna in casa testimoniano quanto di buono è stata capace di fare la società durante l'estate, se poi si considera che l'unica sconfitta dei campioni d'Italia è stata proprio inflitta dai genovesi si capisce meglio il potenziale del collettivo guidato da Gigi Delneri. In casa i sampdoriani sono stati capaci di segnare in 5 gare ben 13 reti, con una media prossima ai 3 gol a partita e con la propria "porta" violata solamente 4 volte. Fuori casa il bottino è stato comunque all'altezza delle gare casalinghe, con 7 punti realizzati in 4 incontri, 4 gol fatti e altrettanti subiti. Unico neo la sconfitta esterna sul campo della Fiorentina, sconfitta nata dalla giornata sopra le righe di Sebastian Frey, autore di un miracolo dopo pochi minuti che ha impedito a Fantantonio di portare in vantaggio la squadra, e unica gara in cui la Sampdoria non è stata capace di andare a bersaglio. Altro dato significativo sono i 7 uomini con cui i blucerchiati sono andati a segno. Detto dei 6 gol di Pazzini e dei 5 di Mannini, le altre segnature sono state realizzate da Padalino nell'incontro casalingo contro il Siena (2 gol), mentre un centro è stato realizzato da Gastaldello, Palombo, Zigler e Cassano. Da evidenziare come il numero 99 barese ha confezionato anche 8 assist, utili per la realizzazione di altrettante segnature.
Ora, che il
commissario tecnico non ami Cassano è lampante, come lampante è l'ignoranza tecnica del selezionatore (perché quello dovrebbe essere il ruolo) che fa spallucce dinnanzi alla convocazione del miglior giocatore italiano da due anni a questa parte; che non prenda in considerazione le gesta di un ragazzo lasciato in panchina a Firenze e che ora si sta dimostrando il miglior centravanti italiano con i suoi 6 gol realizzati in altrettante partite è quantomeno stucchevole, che nelle convocazioni per le qualificazioni ai mondiali sud-africani non abbia chiamato il miglior fluidificante di fascia destra italiano (e non solo) lascia l'amaro in bocca, non solo a Mannini ma ad ogni appassionato di calcio che vorrebbe vedere tanto strapotere fisico e tecnico al servizio della nazionale. E se si pensa che il solo Palombo, e nemmeno da titolare, fa parte della selezione azzurra qualcosa è evidente che non torna.
Dopo aver superato una prova di maturità chiamata Inter, la Sampdoria, nel turno infrasettimanale di campionato, farà visita, all'Olimpico di Torino, alla Juventus.
Proprio quella Juventus che offre il numero maggiore di giocatori alla comitiva azzurra, nonostante guardi la Sampdoria, da inizio torneo, dal basso.
Propongo un'idea alla banda Delneri: oltre a Pazzini (con il volto protetto nella gara interna contro il Bologna per il pugno ricevuto sul naso da Muslera) potrebbero scendere in campo mascherati anche tutti gli altri dieci sampdoriani, sia mai che Marcello Lippi non riconoscendoli si prenda la briga di convocarli.
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