Chi non è più un ragazzino probabilmente ricorderà Massimo Catalano e le sue massime: "È molto meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati". Ma a leggere le notizie di oggi, forse anche alcune delle sue teorie potrebbero vacillare.

Le due romane e il Napoli si stanno giocando le ultime chances di accedere alla prossima Champions League: essendo già assegnato da un pezzo il primo posto alla Juve, una di loro potrà accedere come seconda direttamente alle fasi finali, una potrà provarci attraverso gli spareggi, mentre l'ultima del trio dovrà accontentarsi della Europa League. Il destino ha voluto che, alla penultima di campionato, si giocheranno contemporaneamente il derby romano e Juve-Napoli. Dal momento che in Lega si erano dimenticati dell'esistenza della Champions League (del resto, un trofeo di poca importanza...) e visto l'inopportuno raggiungimento della finale da parte della Juve, l'altra finale, quella di Coppa Italia, è stata anticipata di una ventina di giorni rispetto alla data inizialmente prevista (7 giugno). Ovviamente, Lotito non si è fatto scrupoli a sfruttare la doppia veste di presidente laziale e consigliere federale, nonché il suo potere consolidato in Lega, imponendo lo spostamento del derby da domenica a lunedì sera, così da concedere ai propri giocatori un giorno in più di riposo. Una decisione unilaterale, che in Italia non fa scandalo, visto che il titolo "io so' io e voi non siete un c..." è sempre tra i più ambiti, e che di conseguenza non sorprende.

Poi, però, ci ha hanno pensato i napoletani ad andare contro il buon senso: dovendo giocare contro una Juventus concentrata unicamente sulla finale di Berlino, hanno pensato bene di sottolineare che, con il posticipo del derby, sarebbe venuta meno la contemporaneità degli incontri e di conseguenza hanno chiesto di rinviare anche Juve-Napoli. Giustissimo. Peccato solo che si siano dimenticati che anche la Juve, come la Lazio, avrebbe giocato il mercoledì una partita che certamente le interessava più della formalità con i partenopei. Perché mai allora concederle due giorni in più di riposo? Meglio giocare con una squadra stanca e zeppa di riserve o con una riposata, in cui magari sono recuperati anche tanti titolari?
Grazie al cielo, qualcuno (è difficile capire chi decide cosa...) ha deciso che Juve-Napoli non sarà spostata, perché i bianconeri, volendo rispettare i propri tifosi, si sono opposti all'idea di svolgere partita, e soprattutto premiazione per lo scudetto, in un giorno feriale.
Ma torniamo per un attimo alla finale di Coppa Italia. Al termine dell'incontro, in Rai qualcuno ha fatto notare che la Juve probabilmente sabato avrebbe applicato un ampio turnover. Apriti cielo! Eh no!, ha tuonato Vocalelli, così danneggiano le romane! A parte il fatto che ci si dovrebbe chiedere quale allenatore sano di mente rischierebbe un giocatore tre giorni dopo una partita di due ore, per fargli disputare un incontro totalmente inutile, il noto giornalista sportivo crede davvero che un Lichtsteiner, sceso a fine match coi crampi, o un Vidal, che ha corso come un matto per 120 minuti, renderebbero più dei riposati Pepe o Sturaro? Di nuovo, una domanda da porre a Catalano: meglio giocare contro una squadra stanca e senza alcuno stimolo oppure contro una squadra riposata e che magari cerca di dimostrare al mister di potere essere utile per la partita più importante dell'anno?

È comprensibile che l'andamento zoppicante delle proprie squadre comporti qualche scompenso, a maggior ragione se nel frattempo la squadra più odiata d'Italia inanella un successo dietro l'altro, ma un po' alla volta ci si sta avviando al delirio. Fortuna che la stagione volge al termine!

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