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Attualità di E. LOFFREDO del 01/06/2015 15:25:35
Ricordare amici e nemici

 

Se la FIFA nel suo insieme o almeno la sua maggioranza non ha voluto disfarsi di Blatter, si deve concludere che lo svizzero è la degna espressione di chi lo ha votato e rivotato. Tavecchio per fugare dubbi sul suo voto ha precisato: «ho votato secondo le indicazioni condivise dalla nostra Confederazione (l'UEFA, ndr) che hanno individuato nel Principe giordano il candidato prescelto».

Blatter dal 2006 non ha perso occasione per manifestare la poca simpatia per l'Italia del pallone, e Tavecchio pare avergliene data un'altra. Eppure ci immaginavamo che con questa presidenza federale le "simpatie" si fossero riaccese.In fondo Tavecchio è espressione dell'area Infront, che è una creatura cara alla famiglia Blatter (fu fondata dal nipote di Sepp, Philippe, che tuttora ne mantiene la presidenza).

In un esercizio di realpolitik non era azzardato pensare che il presidente della FIGC fosse a Zurigo anche in missione per conto del CONI, con il compito cioè di (ri)conquistare per l'Italia la benevolenza di Blatter, il quale rappresenta la FIFA anche in seno al Comitato Olimpico Internazionale. Il CIO infatti dovrà decidere sull'assegnazione dei Giochi del 2024 a cui è candidata Roma. In quella occasione le preferenze dello svizzero saranno importanti (potrebbe fare opera di persuasione presso gli altri quattro membri svizzeri). Anche la Gazzetta ha sottolineato l'aspetto "olimpico" del voto di Tavecchio, facendo per giunta notare che la stessa federazione francese (il paese di Platini, il più esplicito oppositore di Blatter) ha preferito non schierarsi col presidente UEFA facendo forse prevalere calcoli politici in favore della candidatura di Parigi.

Ci eravamo spiegati in questa ottica il tentennamento della FIGC nel prendere una posizione netta. Immaginavamo che Tavecchio prima di esprimersi si stesse confrontando con il CONI (e forse altri più in alto), invece è chiaro come sia stato lasciato solo e che abbia deciso di condividere, peraltro blandamente, la posizione "unitaria" dell'UEFA che però unitaria non era affatto. Ora al CONI (e parte della politica italiana) sono alquanto irritati per il voto del presidente della Federcalcio, quasi non conoscessero la mala destrezza di Tavecchio (mica può farsi seguire sempre dal tutor Lotito!).

Blatter dal canto suo dopo le parole misurate della vigilia del voto, incassata la rielezione è passato al contrattacco scagliandosi contro la confederazione europea: «Si tratta di un odio che non proviene solo da una persona della Uefa, arriva dall'organizzazione stessa che non riesce a capire che nel 1998 io sono diventato presidente», e riguardo a Platini ha detto «Io perdono tutti, ma non dimentico». Già.

Nei prossimi mesi, nel pieno di quelle che saranno le probabili ripicche di Blatter verso l'UEFA, dovremo verificare anche se Tavecchio cercherà da par suo di recuperare il rapporto col presidente della FIFA e se dal CONI manderanno avanti qualche volto noto (un nome non a caso: Montezemolo) che supplicherà Blatter dicendogli: "Sepp, ricordati dell'amici...".

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