Qualche giorno fa Carlo Tavecchio ha dichiarato «Mi auguro che il presidente Agnelli guardi la situazione con attenzione. Non bisogna confondere il comportamento corretto della Federazione, ma è strano che chi partecipa ad un campionato federale abbia un contenzioso con la Federazione. Prima dell'inizio del campionato il discorso deve essere risolto».

Si potrebbero fare ampie considerazioni sulle parole del presidente della FIGC, e pensando anche solo all’esempio dato dalla querelle Lotito/Marotta, si potrebbe ricavare quale sia il livello esatto della sedicente correttezza di cotanta federazione.

Ci sono buone probabilità che dietro la severa ed eterea dignità formale della dichiarazione si celi il più frivolo e terreno desiderio di alleggerire le pressioni cui è sottoposta la Federcalcio: impellenze come lo scandalozo Pulvirenti; lo slittamento dei campionati di serie B e lega Pro; la sfiducia a Macalli (grande elettore di Tavecchio); le grane di Lotito (non solo grande elettore, ma anche grande procacciatore di voti per lo stesso Tavecchio); la richiesta di rinvio a giudizio per il C.T. Antonio Conte; e chi più ne ha più ne metta.

Il punto però sul quale qui ci vogliamo soffermare è un altro: Tavecchio, almeno a parole, per l'inizio del prossimo campionato vuole affrontare l'argomento calciopoli e la spinosa questione del risarcimento da quattrocento e passa milioni con Andrea Agnelli. Certo pro domo sua, ma non cade nell'ambiguità che purtroppo negli ultimi anni ha caratterizzato l'atteggiamento del presidente bianconero sull'argomento.

Quindi Presidente Agnelli, che intenzioni ha? Anche a beneficio dei tifosi che da nove anni attendono giustizia, non le sembra il caso di andare oltre le recenti e fumose affermazioni del tipo "la nostra posizione non è cambiata" e rispondere nel merito a Tavecchio? Risarcimento economico a parte, non è arrivato il momento di far sapere con schiettezza al capo della FIGC e ai tifosi bianconeri se la Juventus chiede solo la revoca del cartone ai prescritti, o se vuole (pretende) la restituzione dei titoli sportivi del 2005 e 2006?

Riguardo a calciopoli e ai contenziosi in essere, più volte in questi anni sono circolate ipotesi di soddisfazione minima per i colori bianconeri, quasi sempre queste ipotesi si sono depositate nell'animo del tifoso insieme al silenzio suo e della società. Ora, a fronte di una presa di posizione così esplicita da parte del presidente federale, non ritiene di dover replicare per rispetto a quella trasparenza dovuta ai milioni di tifosi juventini che contribuiscono a fare grande la società che presiede?

Si approssima inoltre la pubblicazione delle motivazioni della Cassazione sul "processo calciopoli". Più volte ha affermato di voler e dover attendere l'esaurimento di questo iter giudiziario per valutare ed eventualmente procedere alla richiesta di revocazione ex articolo 39 del CGS. Ebbene, volendo tacere la nostra opinione che la richiesta di revisione fosse già esperibile all'emersione dibattimentale dei cosiddetti "fatti nuovi", e che la stessa richiesta si può reiterare per ogni nuovo fatto eventualmente emergente, le sottoponiamo un dubbio: non vorrà approfittare delle tempistiche della Cassazione e dell'attenzione estiva (da sempre scemante nel nostro paese) per far ingoiare un ulteriore boccone amaro ai tifosi juventini, sostenendo magari che le motivazioni della Suprema Corte non lascerebbero spazio a tentativi di revisione?

Se vorrà rispondere lo farà non per chi redige queste righe, ma per i milioni di persone che nel 2006 hanno sofferto per le sorti della Juventus.


La nostra pagina facebook

La nostra pagina twitter

Commenta con noi sul nostro forum!