Stefano Palazzi, è ormai a capo della procura federale della FIGC dal 2005, quando subentrò all'ex generale della Guardia di Finanza Italo Pappa. Fu quindi il procuratore capo nell'estate della farsa, ma aveva avuto ruoli nella giustizia della federcalcio già dal 1990. Fino al 1993 fu componente dell'uffico indagini e poi sostituto procuratore fino al 2005 appunto.
In queste settimane Palazzi è letteralmente schiacciato da molte questioni, tre inchieste sul calcioscommesse, caso Catania, l'affare lega Pro (con Macalli che lo ha accusato di insabbiare le inchieste), altre questioni e fino a qualche giorno fa il caso Iodice-Lotito (per il quale ha comodamente chiesto l'archiviazione -
Link). Una mole di lavoro che non riesce a completare e che ha reso necessario lo slittamento dei campionati di B e Lega Pro.
Più di due anni fa avevamo fatto notare che «
in FIGC la pubblica accusa è Palazzi e basta». (
Link). In ogni procura vi è un procuratore capo e una serie di sostituti, e nelle altre procure, quelle statali, i sostituti portano avanti incheste e rappresentano l'accusa di fronte alle corti. Insomma hanno un ruolo rilevante anche nella pratica. In FIGC invece non sembra funzionare così, lì c'è il «Palazzi e basta»
Anche in FIGC vi sono sei procuratori generali aggiunti e molti sostituti procuratori federali (
Link), ma nei processi sportivi (almeno in quelli dalla maggiore visibilità mediatica) non si vede altri che il magistrato militare Stefano Palazzi. Perché?
Il nostro avrebbe da seguire anche le sorti della Procura militare di Napoli, quindi lavoro ne avrebbe, non è un ex magistrato prestato al pallone. Questo accumulo di incarichi è forse il motivo della lentezza che da più parti si imputa a Palazzi? Ripetiamo uno degli interrogativi di due anni fa (l'altro riguardava la previsione di cause di astensione): «
non sarebbe il caso di eliminare l'esclusività del ruolo in una sola persona?».
C'è poi un'altra cosa che non comprendiamo: perché in dieci anni non c'è stato un ricambio ai vertici della Procura Federale? Perché Palazzi è stato di volta in volta sempre confermato dai nuovi presidenti federali? Siamo consapevoli che indire un concorso per la procura federale è poco praticabile, ma vedere un magistrato militare in attività insediato quasi vita natural durante nel ruolo dell'accusa della procura federale
sa tanto di italico attaccamento alla poltrona.
È vero che i magistrati ordinari in attività per volere del CSM non possono far parte della giustizia sportiva, ma i magistrati a riposo (vedi Francesco Saverio Borrelli) potrebbero agevolmente farlo. Buttiamo lì una proposta: avere
un pool di procuratori in posizione paritaria a cui le inchieste vengono assegnate per estrazione a sorte, non farebbe superare le lentezze attuali e il sospetto che un solo uomo al comando usi due pesi, due misure e vari tempi?
Chiudiamo oggi come allora. Queste e altre previsioni potrebbero
evitare in futuro i sospetti del tifoso e che alcuni fascicoli restino a stagionare nei cassetti per quattordici mesi fino a prescrizione.
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