Il disquisire e riflettere della cessione di Vidal a metà campagna acquisti è argomento ostico. Significa mettersi nei guai: li vedo già schierati sui due lati gli eserciti, quello del “
moriremo tutti” e quello, della iattura opposta, i simpaticoni del “
tutto la va ben Madama, quasi quasi mi faccio il monociglio” che mi aspettano al varco nella Selva germana di Teutoburgo. (citazione storica che serve a identificare i luoghi).
Conosco la mia sorte ma proseguo sospinto dall’eco mediatico di sottofondo che mi ingiunge menzognero che “
già la Banda della seconda squadra di Milano non cambiò nel 2010 e poi fu distrutta”. Bella forza, erano tutti vecchi galeotti bolliti adusi ad ogni nefandezza, una squadra e un contesto imparagonabile con la nostra attuale. Lo ascolto con il dovuto timore perché so essere il nemico più pericoloso, infatti prepara, comincia a far entrare nell’ottica, giustifica preventivamente le scelte, indirizza e con esso qualche ratto romantico combatte la nostalgia.
Con il cileno sono tre i titolari cambiati dalla Signora. Tutti determinanti nei successi del recente passato. Il Maestro
Pirlo ha 35 anni e la sua sostituzione ci sta. È stato accompagnato sull'aereo per New York per raggiunti limiti di età e per una chiara scelta tattica dell'allenatore che si era già intuita durante la stagione. È un fatto che perdiamo in termini di qualità a favore di fisicità e corsa. Anche se a spulciare le statistiche scopriamo che nelle ultime partite giocate risulta tra quelli che hanno percorso più chilometri. Ironia della sorte vuole che per il fato, per i cambiamenti climatici o per le macumbe di Tassotti sotto la guida di Allegri, il Maestro non riesca a resistere oltre un anno.
Con l'Apache
Carlitos Tevez c'era poco da fare aveva "
patteggiato" preventivamente la situazione. E sappiamo per esperienza quali guai produce l’indole patteggiona della nostra società. Mi inquieta e non poco il fatto che lo scorso anno l'Apache è stato spaventoso: ho perso il conto delle partite che ha risolto. Anche qui le alternative acquistate sono diverse più giovani e più glamour ma anche con un tasso qualitativo e un’incertezza di rendimento da rendere il rischio apprezzabile.
Vidal è uno degli interni di centrocampo più forti e completi che mi sia mai capitato di vedere, ha segnato quasi 50 goal in 4 anni, si inserisce, chiude,sforna assist, colpisce di testa e ha l'84% di passaggi completati. Spalanco il padiglione e l’eco mi suggerisce che è un ubriacone sfascia Ferrari ma anche qui il vero motivo della cessione è la sua collocazione tattica. O meglio il fatto che Allegri lo veda trequartista. Salvo poi avere per quel ruolo una preferenza per qualcosa di diverso. Un qualcosa che non si è ancora capito cosa sia e spazia tra Goetze e Oscar, Isco e Debruyne, qualcosa di tecnico come Cossu e potente come Boateng.
Marotta pare sia riuscito a risolvere la formula ed abbia esclamato “Draxler!” ed è partito a proporre un “
pagherò” allo Schalke 04 (si sa in contanti compriamo solo in Italia altrimenti Zamparini, Squinzi, Preziosi e compagnia sperperante si offendono). Diciamo che costui sarà il termometro del nostro mercato. Il certificato di qualità. Il rischio calcolato.
Io dubito fortemente che puntare tutto su un ragazzo di 22 anni pur di grande prospettiva ma che viene da una stagione dove praticamente non ha mai giocato equivalga a dichiarare responsabilmente che l'obiettivo sia la Champions League. Direi piuttosto che trattasi di azzardo.
Poi percepisco dall’eco di cui sopra che
Pogba l’anno prossimo quasi matematicamente avrà voglia di mare e di ramblas e comincio a chiedermi se sia il caso di entrare in quella Selva, o di proporre questa eventualità al Sassuolo.
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