Che alla giustizia sportiva basti il sospetto per drizzare le antenne e passare ai deferimenti è un dato di fatto che dal 2006 noi juventini conosciamo molto bene. Per vero a Palazzi basta solo quando vuole farselo bastare...
In questi giorni addetti all'informazione e tifosi sono rimasti alquanto perplessi circa l'equità della stella polare che guida l'operato di Palazzi: Catania e Pulvirenti; Mauri e la Lazio; Campitelli con Teramo e Savona sono solo gli esempi più eclatanti dell'azione ondivaga della procura federale.
Basta il sospetto? Non sempre. Nel pieno della "smania collaborativa" di Pulvirenti, Palazzi indagando sul Catania non ha pensato di chiedere né al presidente catanese né ai dirigenti intercettati, lumi circa quello che emerge da una telefonata intercorsa tra il procuratore sportivo Di Luzio e il Ds etneo Delli Carri alla vigilia di Bologna-Catania. Il primo dice al secondo «
Il treno dell'una e il treno delle cinque non lo fare partire. Pericolosissimo quello dell'una, pericolosissimo! Gli si piegano le gambe, non lo fare partire, stagli sul pezzo». Con "una" e "cinque" si farebbe riferimento al numero di maglia di due calciatori catanesi Jillet e Schiavi e a un tentativo di combine che i felsinei avrebbero fatto prima del Catania. Secondo gli inquirenti i due discutendo della possibilità di avvicinare i giocatori bolognesi per aggiustare la partita, avrebbero constatato che il tentativo era già stato fatto e perfezionato dai rossoblu.
Noi restiamo dell'idea che le accuse vadano provate sempre, e servono riscontri, non potendo bastare quella che allo stato resta una mera convinzione di Di Luzio. Ma
Palazzi, da sempre sensibile alle notizie contenute negli atti delle procure territoriali,
non ha pensato di approfondire su questa presunta combine in salsa bolognese.
Certo l'eventuale coinvolgimento del Bologna avrebbe fatto ricadere anche sulla Serie A l'esigenza di slittamento del campionato (con evidente impatto sui tempi della spedizione azzurra per gli Europei in Francia), ma il dissipamento di qualsiasi dubbio sarebbe stata cosa buona e giusta. Una chiarezza che avrebbe giovato innanzitutto al Bologna. Invece Palazzi ha "dimenticato" per strada questa partita, facendo sì contento Tavecchio -che oggi vede partire il campionato con nessuna delle venti squadre alle prese con la giustizia sportiva-, ma lasciando noi con il dubbio.
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