Finalmente quegli inutili mesi estivi, solitamente dedicati alle ferie e al riposo, sono alla fine e una delle mie ragioni di vita riprende… vita: il campionato di calcio. Che non è un sale di acido campionico e d’idrossido di calcio, ma una creatura bellissima, che resta tale a dispetto dei vari figuri che dovrebbero difenderlo e invece…
Non voglio parlare di Juventus, della campagna acquisti, dei primi risultati e dei pronostici scudetto. Una volta tanto (!), voglio parlare di Tavecchio, l’amico di Lotito e di quella banda di retrogradi e bacchettoni imbalsamati che gestisce il campionato. Finalmente, queste mummie del regolamento, questi morti viventi acerrimi nemici dell’evoluzione scientifica e tecnologica, questi “
cecati” dalle novità regolamentari utilizzate da quasi tutti gli altri sport, si sono inspiegabilmente decisi:
da quest’anno è adottata la tecnologia del "gol-non-gol" e, dal prossimo anno, le campagne acquisti delle squadre di calcio saranno severamente legate ai conti societari.
E’ il fair play finanziario di Platini, che con la velocità di una lumaca artritica arriva (arriverà) anche in Italia. Ma dal prossimo anno: soltanto fra trecentosessantacinque giorni Inter, Roma e Milan (e chissà quante altre), escludendo la nostra Juventus (e poche altre), non potranno comprare un bel niente se prima non avranno venduto qualche giovane promettente come Zanetti, Totti o Mexes.
Ma se il buon Tavecchio ha dato il meglio di sé (questo meglio sarà sì e no l’uno per cento della massa totale) aprendo il campionato di calcio alla tecnologia ... “
Frena, frena!”, m’interrompe colei che rilegge i miei articoli prima dell’invio, a valutarne la comprensibilità anche ai non addetti ai lavori. Poi aggiunge: “
Ma come, Stefanino, la Federazione vi mette (notate il “vi” distaccato) la moviola in campo e non sei contento?” (“Stefanino” è l’appellativo che usa nei miei confronti nei momenti di tenerezza e quando mi prende per i fondelli).
Con tutto l’amore di cui sono capace dopo trentasei anni di matrimonio, le spiego che
la novità è limitata al “gol-non-gol” e che in tutti gli sport gestiti da persone intelligenti con metodi intelligenti …“
Negli Stati Uniti?”,m’interrompe di nuovo; “
Certamente, in USA, negli sport più popolari, anche per rispetto degli interessi economici che muovono, la moviola in campo esiste da una vita; si sa che da noi le novità arrivano sempre a babbo morto!”.
Alla domanda finale, quella delle Cento Pistole, che la mia amata mogliettina alfine mi rivolge: “
Ma perché non mettono anche da noi questa benedetta moviola?” non posso che rispondere con la seguente lista di motivi:
1: per giustificare tutti i “violinisti” che non vincono mai, nemmeno il triangolare della TIM; vittoria che naturalmente sfugge loro non per la propria insipienza e quelle capre che hanno mandato in campo, ma per l’esistenza di ruberie, complotti, truffe, cupole e congiure;
2: per non far perdere potere alla cosca arbitrale;
3: per poter accusare la Juve di ogni tipo di nefandezza sulla base di moviole a posteriori interpretate da falsari professionisti, taroccate (vedi “gol di Turone”) o celate secondo il famoso “metodo Auricchio”;
4: perché, con l’evidenza immediata di come si è veramente svolta l’azione, non potrebbero più parlare di Rubentus;
5: perché fallirebbe il giornale color carta da c..o (non si fosse capito, mi riferisco a quella parola di quattro lettere che volgarmente definisce la parte postero-inferiore del tronco);
6: perché l’ottanta per cento dei giornalisti sportivi dovrebbe andare a lavorare;
7: perché Biscardi, ottenuto l’unico obiettivo che l’ha tenuto in vita finora, sarebbe finalmente messo in disparte;
8: perché sono un coacervo di retrogradi, infingardi, conservatori, parassiti, pusillanimi, fancazzisti, incompetenti, spaventosamente atterriti dai soli concetti di equità e trasparenza, nemici della giustizia e in segreto amici di Blatter;
9: perché sono una massa di Strunz (l’amico di Trapattoni).
10: … … … . Giacché un buon decalogo è costituito da dieci voci e che a me non ne vengono in mente altre, per la mia antica formazione culturale da sessantottino e in uno slancio di generosità deamicisiana, il punto dieci dell’elenco lo lascio scrivere a voi. Riempite lo spazio con i puntini. Grazie!
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