Rischio di diventare uno dei primi difensori di Massimiliano Allegri, non lo sono, né voglio esserlo perché ritengo ne abbia già tanti.
Il fatto è che ascoltando le parole di Marotta nell'intervista di ieri rilasciata a Donatella Scarnati e leggendo di sfuriate presidenziali in quel di Vinovo, sembra che si stiano scaricando le responsabilità esclusivamente sull'allenatore. Sono costretto a ripetermi: Allegri è tra i colpevoli, ma non è il solo.
A differenza degli altri però, lui può essere messo nel mirino.
Buffon e Bonucci hanno richiamato il pubblico e i tifosi in genere a sostenere e a stare vicini alla squadra, tutto giusto, però ci spiegassero perché Marotta può criticare («
non possiamo cullarci sulle vittorie conseguite») e i tifosi invece no. L'Ad ha fatto bene a spostare pubblicamente l'attenzione (e la tensione) sul tecnico?
Agnelli e Marotta vogliono forse correggere la rotta di una squadra che naviga a vista, ma
facciano anche un po' di autocritica. Ricordino che la squadra è stata costruita con un mercato che non risponde proprio alle richieste di Allegri, ricordino la figuraccia Draxler e la rincorsa alla "occasioni" portata avanti fino agli ultimi giorni della campagna trasferimenti. Comprendano bene che non è sufficiente dire che «
Tevez, Vidal e Pirlo sono calciatori non sostituibili», ma che è stato fatto qualche evidente errore di "programmazione".
Il campionato è lungo, nulla è ancora deciso, ma se come tutti speriamo la situazione tecnica e di classifica sarà rimediata, per favore, non diamo meriti a chi il suo già lo ha fatto e lo ha fatto male.
A questo punto solo la squadra e il tecnico (se riesce a trovare un bandolo che per sua stessa ammissione non ha)
possono recuperare la Juve. Agnelli e Marotta devono aspettare per lo meno fino a gennaio (mercato di riparazione) per poter correggere i propri errori.
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