«
Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta». Quante interpretazioni si possono dare a questa massima juventina? Io la interpreto con: se scendi in campo, l'unico obiettivo è il successo finale, non si considerano a priori risultati minori. Poi il campo dirà la sua verità, alla quale noi ci siamo sempre attenuti, e se si arriva secondi, terzi o settimi si accetta la posizione finale cercando di non trascinarsi il rammarico o il dubbio di non aver dato tutto quel che era possibile per fare meglio.
Forse quando non si vince quella frase assume maggior significato, perché proprio in quelle occasioni si può capire quanto sia importante mirare al massimo risultato. È negli anni non vittoriosi che si deve comprendere cosa e quanto manca per il successo, è in quegli anni che deve venire ancor più fame di vittoria.
Non so se chi legge sia d'accordo o meno (prima di esprimere un giudizio invito a esaurire le righe di questo intervento, perché di professione non "oriento" i tifosi), ma è mia opinione che
per la Juventus vincere non è una delle opzioni possibili, è l'unico e solo obiettivo. Qualunque sia la competizione a cui prenda parte, senza eccezioni o priorità di sorta.
Per quanto fin qui esposto devo esprimere un pacato ma fermo dissenso con quanto affermato ieri da Massimiliano Allegri: «
Per vincere lo scudetto serve una continuità di risultati che fino ad oggi non abbiamo ancora avuto. Quindi bisogna dare continuità perché se vinci a Milano e poi perdi le prossime due, è inutile aver vinto a Milano. Normale credere allo scudetto, siamo ad ottobre. Noi peraltro dobbiamo dare priorità alla Champions». Se la prima parte di questa dichiarazione mi trova d'accordo (l'esigenza di una continuità di risultati la si ritrova in un mio precedente intervento -
Link), mi sento invece di rimandare al mittente a parte finale.
Sarà anche normale credere ancora allo scudetto, ma dichiarare altre priorità - complice anche una brutta partenza -
può inconsciamente demotivare i calciatori per il campionato. Mi trovo a condividere quanto letto ieri sera su un social «
Un top club punta a vincere tutto» (mi perdonerà l'autore se non ne ricordo il nome). Ecco, questo vorrei, un top club che punta sì alla Champions, ma che non trascuri il campionato (e neanche la Coppa Italia), senza che l'una sia prioritatio rispetto all'altro. Vincere è l'unica cosa che conta. Sempre.
Anche perché se dovessimo seguire una scala delle preferenze, vorrei che qualcuno mi spiegasse la priorità della vittoria nella Supercoppa italiana e la conseguente preparazione estiva. A naso direi che il campionato sia molto più gratificante di quel trofeo vinto in terra cinese, così come so che una vittoria in Champions sarebbe una gran bella gioia per tutti i tifosi juventini. Ma avere già ad ottobre il timore che per il campionato sarà profuso un impegno "secondario" mi lascia molto perplesso.
Se poi le parole di Allegri tradiscono la considerazione della società (e conseguente richiesta al tecnico) che una buona Champions porti più soldi della vittoria in campionato, allora non è il caso di andare oltre nelle nostre considerazioni. I bilanci sono prioritari rispetto alle vittorie sul campo, tanto più che queste ultime non vengono neanche difese come meritano allorquando sono portate via.
Ovviamente buoni bilanci e vittorie non sono incompatibili, anzi, le seconde rendono migliori i primi, e un top club riesce aconiugarle benissimo, la Juventus lo ha già fatto, negli anni dal 1994 al 2006...
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