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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di G. GALAZZO del 11/11/2009 07:52:15
Il buono, il brutto e il cattivo

 

12° giornata

Vedere due amici, uno contro l'altro, doversi sfidare ha sicuramente suscitato in me forti emozioni.
Ferrara e Conte, da giocatori, hanno rappresentato quella parte di storia recente e vincente che li ha visti conquistare scudetti, coppe, con oltre 600 presenze in due in maglia bianconera.
Hanno quindi la Juventus nel loro dna , come noi tifosi che tifiamo la Signora, che sosteniamo Ferrara, ma che mai potremmo dimenticare l'attaccamento e la passione autentica che il Capitano Conte ha dimostrato per la Juve.
Avrebbero potuto benissimo essere uno al posto dell'altro; l'affetto e l'amicizia sarebbero rimasti immutati e quell’ abbraccio, prima della partita, avrebbe avuto lo stesso autentico significato.
Le emozioni, quando si riesce a provarle, è inutile negarlo, sono sensazioni belle, pur se i ricordi di quei due giocatori ci portano , con rimpianto ma senza rassegnazione, a veder scorrere anni di vittorie, sudate, meritate , incancellabili.
Ha vinto Ciro, per fortuna ha vinto la Juve sulla quale rimane il timore: sarà questa la vera Juve, capace di non cedere metri quando l’Atalanta si è portata sotto, o quella balbuziente di Siena e imbarazzante con il Napoli, o dovremmo rassegnarci ad avvilenti alti e bassi?
C’e’ la pausa e non avremo riscontro immediato. Speriamo quantomeno, che l’agognata continuità sia raggiungibile con il recupero degli infortunati ( Del Piero, Marchisio e Sissoko in primis).

Le polemiche su Cassano e la sua mancata convocazione in nazionale, probabilmente recano un danno tecnico alla squadra di Lippi anche se, per il momento, mancando l’evidenza della controprova, il danno peggiore lo avverte la squadra di club, la Sampdoria di Garrone e Marotta.
Siamo certi che l’esternazioni (con retromarcia ) di Garrone siano state utili all’equilibrio di fantantonio? I dati confermerebbero il contrario, così come è evidente che la Sampdoria è Cassano dipendente e che il periodo no del suo fantasista sia direttamente proporzionale agli ultimi risultati della squadra blucerchiata.
Mi auguro che Cassano si riprenda presto : i suoi lampi di genio sono tra i pochi squarci di autentica luce nel grigiore di questo campionato.
Qualche bel lampo, a dire il vero, lo stiamo osservando da qualche settimana anche dalla Sardegna ove Allegri sta costruendo l'ennesimo miracolo stagionale che, grazie al filotto di vittorie consecutive, sta portando il Cagliari a ridosso delle primissime posizioni.
Allegri non era un fuoriclasse da calciatore, non ha avuto la strada spianata da palmares importanti, è però allenatore di sicuro avvenire, capace di abbinare risultati al bel gioco dimostrando di saper leggere le partite come pochi.
Cellino non è personaggio facile e sicuramente il periodo di Cagliari sarà un'esperienza utilissima per ambire a panchine più prestigiose. Nel frattempo merita l'assegnazione del trofeo virtuale della giornata.

Trofeo che mai assegnerò a Ranieri nonostante abbia rallentato la corsa dell'Inter imponendole il pareggio allo stadio san Giacinto ( opps scusate con i santi non si scherza.. san Siro).
La corazza, che i suoi giocatori avrebbero dovuto indossare per proteggersi dal gioco decisamente duro dell'Inter, Ranieri l'ha messa non appena ha iniziato ad allenare la Roma.
L'ultima sua uscita, é una assoluta verità. Dichiara infatti, che non ha “nulla da spartire con la Juve", peccato che non l'abbia capito due anni fa quando gli é stata offerta la panchina della Signora e peccato che non lo abbiano capito (o forse si?) quei dirigenti che lo avevano scelto.
Ma cosa nascondono le continue ripicche con Blanc ? quali origini hanno le stilettate di Ranieri contro la Juve? Quali veri obiettivi doveva raggiungere Ranieri?
Se vuole parlare, lo faccia apertamente. La sua verità mi interesserebbe. Molto meno interessanti sono le mezze parole che si perdono nell'aria.

Mi domando infine perché la Federcalcio non modifichi la durata delle partite. E’ sinceramente scandaloso che terminino nei 90 minuti più recupero quando l'Inter non riesce a vincere.
Una squadra ed una società ,che ha subito per anni la prepotenza altrui e che "ora sa perché non riusciva a vincere", avrebbe un motivo in più per capirlo: le partite devono terminare solo quando riescono a segnare.
Lo ha chiesto Mou, portavoce di Moratti.

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