È proprio bizzarro come il destino si sia divertito a piazzare Inter-Juve all'indomani della scelta della presidenza bianconera di lasciar spirare senza colpo ferire il termine per la presentazione della richiesta di revocazione dopo le motivazioni della Cassazione su calciopoli. Da una parte i principali beneficiari sportivi della farsa, dall'altra l'unica vittima.
Ma non cercate contrapposizioni da guerra fredda tra le due squadre. Le due dirigenze, come testimoniato dall'affarone dell'ultimo giorno del calciomercato, sono in ottimi rapporti. È vero che loro non mancano di ricordare l'episodio "Ronaldo-Iuliano", ma in casa Juve nessuno ormai rinfaccia più ai nerazzurri il passaporto di Recoba. Loro continuano ad avere l'insolenza calciopolesca di esibire quello scudetto di cartone, ma a Torino non si è fatto nulla, nulla, per riportare anche negli albi federali i conti come dovrebbero essere.
In fondo Moratti e John Elkan, Thohir e Andrea Agnelli favoriscono tutti lo
status quo del dopo 2006, sono tutti sullo stesso carro, pardon, sulla stessa barca...
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