E' di pochi giorni fa l'ennesimo tonfo di mister Casiraghi sulla panchina di quella che ho sempre definito, ritenuto e considerato, la "panchina azzurra più vincente della storia".
Casiraghi rischia di compiere il suo capolavoro, il suo crimine perfetto: far vivere gli europei di categoria a tutti i suoi ragazzi, comodamente sprofondati sul divano di casa davanti alla TV.
Ma facciamo un passo indietro.
Casiraghi, lo sapete, viene insediato come fulgido esempio di italica-raccomandazione nel periodo della “buriana porcopoli” dove rileva Gentile, sull'esonero del quale permane ancora oggi un alone di mistero.
Pronti? Fuori nel girone che porta alle semifinali come nella precedente gestione, ma se con Gentile era stato un gol olandese ad una manciata di minuti dal termine dell’ultima partita a condannarci, qui il "mastro nutellaio" ci fa capire subito di che pasta è fatto. Dopo due partite l'Italia è già eliminata: 0-1 con la Serbia e 2-2 con l'Inghilterra. Ottimo inizio, non c’è che dire! Ricordiamo inoltre che, oltre che per la rassegna continentale, questo europeo valeva anche come qualificazione alle imminenti Olimpiadi. Le prime 5 squadre staccavano il biglietto e quella che per l’Italia doveva essere una formalità, si trasforma in agonia. L'Italia, in virtù del 3° posto nel girone, gioca lo spareggio valido per l'ultimo posto utile e ha ragione del Portogallo solo al termine della lotteria dei rigori. Ricordiamo sempre che si era partiti per vincere il titolo.
Avrà voluto risparmiarci un "doblete" di indecenza monumentale, considerando che era nel primo anno di panchina, meglio spalmare le figuracce sul lungo periodo. Infatti le Olimpiadi sono la conferma della scriteriata incapacità di gestione tattica di questo presunto allenatore, incapace di dare equilibrio in campo ad una squadra che, tra gli altri, schierava Giovinco, G. Rossi, Motta e Criscito, non dei perfetti carneadi. Si arriva così ai quarti di finale, dove veniamo eliminati in maniera indegna da un Belgio mediocre che ci infila 3 volte, l’ultima delle quali in ripartenza giocando in inferiorità numerica. Pare assodato che Casiraghi sia l'unico allenatore italiano, dai pulcini dei campi di periferia alla nazionale A di Lippi, che non cura la fase difensiva.
Si arriva così agli europei di Germania della cui cronaca già mi occupai personalmente.
Guardate la lista degli azzurrini che vi hanno partecipato, scrutate il “roste” dove l'Italia doveva vincere e a mani basse. Come è finita lo ricordiamo tutti e non venitemi a parlare di sfortuna, qui c'è tutto, da un modulo spregiudicato e in taluni frangenti scriteriato, alla totale assenza di equilibrio tra i reparti, a cambi tardivi, alla perenne fiducia mal riposta in quello che è il più italiano di tutti quanti noi messi insieme. Insomma, nella patria schizofrenica degli esoneri, ce ne sarebbe abbastanza per una radiazione dall’albo.
Non questa volta, non per il “mastro nutellaio”, che il nostro stimatissimo presidente Abete conferma nonostante tutto. C’é da domandarsi se per caso il buon Pierluigi si possa acclamare come il più grande "raccomandato" dell'intera storia pallonara, anche se regge il confronto con un altro, il cui curriculum riportava: Lecco, C2, esonero a metà stagione; Genoa, B , esonero a metà stagione; Livorno, A, esonero a metà stagione; nazionale A (?!); Napoli, subentro a metà stagione ed esonerato dopo 10 partite nella stagione successiva.
Ma torniamo al nostro cioccolataio. Ripartono le qualificazioni europee e lui è sempre in sella al cavallo, anche se, in questo caso, la nuova "leva" patisce il ricambio generazionale, ma può sempre annoverare "stelline" del calibro di Balotelli e Santon (e ora non accusatemi di ironia greve).
Questa Under 21, schiera la rivelazione della Sampdoria, Poli e uno dei più promettenti attaccanti in circolazione, Marilungo, ed oltre ai citati interisti, ci sono Ranocchia e Paloschi.
Insomma, non si chiede di asfaltare chiunque capiti a tiro, si chiede ciò che deve essere obbligatoriamente nelle corde di questa squadra. Qualificarsi in un girone che vede la presenza del Galles, Ungheria e della Bosnia non dovrebbe preoccupare. Perdiamo malamente in Galles (lo stesso Galles ha recentemente pareggiato con il Lussemburgo!), dove il "mastro" si inventa Ariaudo terzino sinistro, giustificandolo col fatto che nelle giovanili lo ricopriva con successo e pareggiamo in casa con la Bosnia (che a settembre perdeva in casa dallo stesso Lussemburgo). Successivamente però, "spezziamo le reni", al temutissimo Lussemburgo, salvo poi toppare nuovamente contro l'Ungheria.
Che dire? Nel Galles Under 21 non ci sono Giggs o Hughes e nell’Ungheria non gioca Puskas o Hidekguti e quindi, non si tratta di scarsa qualità media dei nostri, come ho letto sui maggiori giornali sportivi, ma semplicemente di un clamoroso nodo che viene al pettine.
L'improvvisazione, la pressappocaggine e la meritocrazia inesistente, che hanno portato Donadoni prima e Casiraghi immediatamente a ruota sulle nostre maggiori panchine nazionali, sorvolando su curriculum, esperienza e capacità inespresse, laddove non del tutto assenti.
Purtroppo, a distanza di tre anni, i danni sono ben visibili agli occhi di tutti.
Cosa fare per far vincere il campionato ad un ronzino? Beh, semplicemente azzoppiamo il purosangue.
E in nazionale che facciamo? Beh, assumiamo semplicemente un amico disoccupato.
No, non sono Don Camillo e Peppone, ma lo specchio in cui guardarsi, contro il quale non può nulla neanche la farsa più indecente. Parliamo semplicemente di totale incompetenza.
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