Ricordate i dossieraggi della security di Telecom-Pirelli ai danni di Moggi? In un trafiletto sul Corsera di due giorni fa leggiamo che l'Inter, Telecom e Pirelli sono stati assolti dall'accusa di aver illecitamente spiato Moggi. Il Tribunale di Firenze non disconosce il fatto in sé, ma come riporta il quotidiano di via Solferino: "
se anche condotte illecite «risultassero addebitabili, probabilmente alla Pirelli, Moggi non può essere stato danneggiato dall'invasione della sua sfera privata, perché oggetto di indagini penali che hanno avuto un preciso esito e una grande eco»" (
Link). Amen!
Il fatto è che Moggi è stato oggetto di indagini penali (cosiddetta calciopoli) dopo i dossieraggi illeciti. Quindi mancherebbe anche un ridicolo presupposto temporale. L'inviolabilità della riservatezza in qualunque tipo di conversazione o corrispondenza è garantita dalla nostra Costituzione ("C"). Solo l'autorità giudiziaria e solo per particolari ipotesi di reato può bypassare questo principio, ma solo per tutelare beni collettivi di rango superiore.
Il privato né prima, né durante, né dopo indagini può invadere a quel modo la sfera personale altrui. Sono quelle cose che vanno sotto la bella etichetta di "principi di civiltà giuridica" e/o "principi di legalità", che dovrebbero garantire il cittadino, ogni cittadino (
anche se si chiama Luciano Moggi) dall'uso bestiale che alcuni privati possono fare delle proprie capacità di insinuarsi nella vita altrui.
A questo punto saremmo curiosi di sapere a quali principi e sotto quale costituzione ("c") operano e fanno da garanti alcuni giudici.
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