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Farsopoli di N. REDAZIONE del 04/04/2016 09:44:28
2006-2016: il buio oltre Calciopoli

 

di Crazeology

Sono passati ben 10 anni dal più grande e farlocco scandalo sportivo di tutti i tempi.
In previsione di questo triste decennale, può essere che presto si organizzeranno eventi per discutere e per ricordare. O anche solo per celebrare, nel senso più negativo e paradossale del termine, il momento più brutto della storia della Juventus . In buona sostanza, chiacchiere per non dimenticare cosa ci è stato fatto, a noi tifosi e al club. Sono già tanti gli Juventini che hanno iniziato a pensarci, e vedremo cosa succederà.
Ma in questo preciso momento, quello che più mi preme, è provare a capire in questi dieci anni cosa è successo e in che direzione siamo andati esattamente.

Quello che è certo, è che nel 2006 la storia del calcio ha deviato, e ha preso una direzione che nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare anche solo nella primavera dello stesso anno.
Qualche osservatore più attento degli altri, sicuramente ricorderà tutti gli scossoni che hanno preceduto lo scandalo negli anni precedenti; la morte di Giovanni Alberto Agnelli nel 1997, l’ingresso di John Elkann nel CDA della FIAT poco dopo, il celebre fallo/non fallo Iuliano-Ronaldo, le dichiarazioni fantasiose e rosicone di Zeman, lo scandalo doping della Juve perché utilizzava farmaci leciti, gli scudetti politicamente artefatti delle due romane, l’insabbiamento totale dello scandalo sui passaporti falsi, la morte di Edoardo Agnelli, la morte di Gianni Agnelli, la morte di Umberto Agnelli, le polemiche tra Antonio Giraudo e Lapo Elkann, la strana squalifica di tre turni di Ibrahimovic dopo un Juventus - Inter che non gli permise di giocare nello scontro scudetto contro il Milan nel 2005, un’infuocata Inter – Juventus nel febbraio 2006 con pasticci di vario genere a fine partita sia nel tunnel che negli spogliatoi, le dichiarazioni di Mancini nello stesso periodo con le quali si anticipava che Moggi avrebbe dovuto rispondere nelle “sedi opportune” del suo operato, e via così. Si potrebbe continuare per delle ore.
L’unica piccola tregua, l'unico momento forse un po’ più sereno, è sembrato quello della riconferma di Moggi e Giraudo nel marzo del 2006, ma poco dopo è stato il caos.

Però, diciamocela tutta, per quanto un osservatore possa essere stato attento in quegli anni pre-2006, nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe potuto accadere quello che poi è accaduto. E comunque, al momento dell'esplosione dello scandalo, io per primo mi aspettavo che prima o poi sarebbero spuntate delle telefonate compromettenti del grande Moggi Luciano da Monticiano. Visto il tipo di valanga a cui stavamo assistendo, era nell’ordine delle cose che ciò potesse accadere. “In fondo quando c’è la magistratura che indaga su qualcosa un motivo ci sarà”, pensavo ingenuamente tra me e me. Ma comunque nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare lo spettacolo delle assurdità che stava per andare in scena. E invece, contro ogni previsione, poco dopo, mentre i giornali pompavano lo scandalo a più non posso, cominciava ad esserci qualche crepa nel disegno complessivo dei fatti, perché la fantomatica gravità delle telefonate continuava a mancare. Ed era sempre tutto più strano.

Nel frattempo scoppiava lo scandalo Telecom, e veniva infilata in mezzo anche l’Inter, ma i giornali e gli opinionisti tacevano o minimizzavano, nonostante quello fosse probabilmente il più grosso scandalo della storia del calcio.
A quel punto, alcuni sparuti tifosi gobbi hanno subodorato puzza di imbroglio e hanno cominciato a non credere più granché a quanto veniva diffuso dai media. E da quel momento è cominciata un’altra storia, quella di alcuni siti web e associazioni, quella di molti di noi, che hanno cominciato a fare il lavoro che avrebbe dovuto fare, invece, la proprietà della Juventus.

Detto questo, sappiamo tutti come è andata a finire, anche se forse ci sono ancora cose che devono accadere. Sono stati buttati al vento circa 7 anni di calcio. Perché 2 anni sono stati annullati dalle sentenze, e altri 5 ce ne sono voluti per ricominciare a vincere. Sono stati buttati al vento 2 scudetti più tanti altri potenziali trofei. A cui va aggiunta la fuoriuscita anticipata dei tanti campioni che avevamo.

Ora, tornando alla mia domanda iniziale, direi che questi dieci anni sono letteralmente volati, e una parte del tifo gobbo per conto suo ha lavorato tantissimo e raggiunto obbiettivi incredibili, considerando la situazione. Ha difeso il club in modo encomiabile.

Ma il calcio italico in questi 10 anni è peggiorato , decisamente, da tutti i punti di vista. La competitività complessiva è scesa, gli altri campionati sono diventati più ricchi e appetibili del nostro per qualunque campione. Le nostre squadre hanno serie difficoltà ad arrivare in fondo alle competizioni europee. Le problematiche sono tutte ancora sul tavolo. Le polemiche sono all'ordine del giorno. Si sono aggiunti altri scandali, calcioscommesse su tutti, di cui però non frega nulla a nessuno. Per chi ha un po' di sale in zucca, i campionati post-2006 hanno sempre meno valore dal punto di vista formale e, anche se le vittorie della Juve sono stra-meritate, la regolarità dei tornei è ormai più che altro un fatto di fede.

Sempre restando in questo decennio vergognoso, si può dire che i processi della giustizia sportiva hanno, di anno in anno, offerto barzellette a non finire in qualunque cosa abbiano messo bocca. Un disastro allucinante. Mentre i processi veri, ossia quelli della giustizia ordinaria, non solo hanno lasciato un profondo senso di ingiustizia (perché le prove a supporto delle condanne non andrebbero bene neanche per una pseudo-repubblichetta del terzo mondo), ma hanno addirittura aperto in ognuno di noi delle riflessioni nuove, che hanno generato i sospetti più tremendi su quello che è davvero il nostro paese. Le sentenze sono a dir poco imbarazzanti, perché condannare sulla base solo di un'intenzione (del tutto supposta e non verificata), è un qualcosa da mani nei capelli. Inoltre, quello che traspare da tutta la procedura, è che non c'è stata un'effettiva ricerca della verità, anzi.

So bene che il paragone è molto forte ma, per come la vedo io, Calciopoli è solo l’ennesimo grande mistero d’Italia, che va ad aggiungersi a quelli ben più gravi delle stragi, delle piazze e delle banche saltate in aria, degli aerei civili abbattuti non si sa bene come da chi e perché, e via dicendo.
L’unica differenza è che in questo specifico mistero, quello di cui stiamo parlando, non ci sono i morti, per fortuna. Anzi, forse è più corretto dire che ce ne sono pochi pochi (un signore che si era occupato delle intercettazioni del calcio che è volato giù da un cavalcavia, il padre di un arbitro accusato di essere parte della cupola che è morto di crepacuore, un tifoso Juventino morto di infarto dopo una discussione con un interista, ecc). Insomma, alcune piccole vicende personali distanti e solo "satellitari" ai fatti.

Comunque sia, se anche diamo ragionevolmente per buono l’assunto che il mio paragone con i grandi misteri d’Italia è troppo forte, e che morti direttamente collegate allo scandalo non ce ne sono, tuttavia non possiamo di certo dire che non ci siano state tante vittime. Vittime di altro genere intendo. Sono decine e decine. Persone coinvolte in una costruzione accusatoria assurda e priva di fondamento e di logica. Persone che sembrano quasi essere state utilizzate come vittime sacrificali per legittimare teorie a tavolino, buttate senza remore, e senza farsi nessun tipo di scrupolo, nel tritacarne giudiziario e in quello mediatico. Vite, famiglie e carriere distrutte. Stati di depressione, famiglie in crisi, bilanci famigliari sfondati per sostenere le spese di una difesa, tumori, ecc.

E, scusate se insisto coi paragoni forti, vorrei ricordare che anche in questo caso, come negli altri casi di cui accennavo, guarda caso, le vicende investigative e giudiziarie hanno visto al loro interno delle sotto-vicende molto strane e poco rassicuranti per qualunque cittadino. Sparizione di prove a sostegno delle teorie della difesa, ostruzionismi sospetti, depistaggi, pasticci, pressioni nei confronti di quei magistrati che sulla carta sembravano mentalmente più liberi da preconcetti, e chi più ne ha più ne metta... Il tutto con felice e festosa collaborazione della stampa che si è ben guardata dal fare seria informazione.

Dunque, è difficile dire cosa è rimasto oggi, a distanza di dieci anni, dopo lo scandalo di calciopoli.
Perché, detto senza mezzi termini, se per una cosa ludica e stupidotta come il pallone, si è arrivati a tutto questo, quello che è rimasto dopo il 2006 è solo ed esclusivamente un disastro.
Quel preciso momento storico è stato uno dei tanti momenti bui nella storia di questa nazione. E noi tifosi siamo andati nella direzione che ci era stata preparata probabilmente tanto tanto tempo prima. Tutti noi gobbi, abbiamo continuato a camminare nel buio. La differenza tra noi e le altre tifoserie, è che noi abbiamo camminato nel buio sapendo perfettamente di essere al buio. Lo abbiamo fatto costretti dalle circostanze, cercando sempre un interruttore che potesse accendere una luce utile cambiare le sorti di questa sporca vicenda. Abbiamo utilizzato piccole candele e accendini per tentare di capire dove stavamo andando.

Non ci siamo ancora riusciti a cambiare le sorti di questa storia, però la speranza è sempre l’ultima a morire, perché in fondo anche “la creatività, come la vita umana stessa, comincia nell’oscurità” (cit. Julia Margaret Cameron).

Non abbiamo dimenticato, ancora vogliamo e pretendiamo giustizia. Ancora vogliamo ricordare e parlare di ciò che è successo. Siamo ancora in tanti, furiosi come il primo giorno. Che si sappia. Siamo ancora qui, con gli occhi rossi nel buio.

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