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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di M. LANCIERI del 24/11/2009 14:34:29
Qualcosa è cambiato

 

L’estate del 2006, la ricordiamo tutti: fu quella dei “lunghi coltelli”, in cui gli anti-juventini, favoriti dal lassismo (per non dire altro!) della proprietà bianconera, riuscirono a distruggere in un colpo squadra, ambizioni e storia della società più titolata d’Italia. Ogni giorno sui giornali leggevamo titoli che non lasciavano spazio alle interpretazioni: Moggi era un ladro, un rapitore, un mafioso, la Juve aveva taroccato i sorteggi e, di conseguenza, il campionato… Insomma, qualsiasi punizione sarebbe stata anche troppo mite. In quei giorni, ci voleva del coraggio per mettere in discussione la “verità” propinataci dai mass-media: uno juventino che si azzardava a prendere le difese della Triade rischiava il linciaggio dai suoi stessi compagni di tifo! Del resto, se “Gazzetta dello Sport”, “Stadio”, “Corriere della Sera” e “Repubblica” sostenevano che i nostri dirigenti erano dei malandrini, come si poteva avere dubbi in proposito?
Zeman, Pistocchi, Caressa, Bergomi, Ziliani, Ordine… tutti personaggi che fino ad allora erano considerati poco più (o poco meno…) che macchiette, finalmente ebbero il loro momento di gloria: “Noi lo dicevamo da tanto tempo che la Juve rubava!”. Finalmente anche loro potevano istruire ampie platee, accompagnati da applausi e cori d’incitamento. Mancava solo una forca su cui appendere il “mostro”, di fianco al loro pulpito… Ma ci si poteva accontentare.
Sono passati tre anni. Sono passate tante parole sui giornali e le televisioni. Sono passate enormi quantità d’acqua sotto i ponti. Noi siamo ancora qui, convinti che quella del 2006 fu una farsa oscena. Loro sono ancora lì, a spararle sempre più grosse. Ma qualcosa è cambiato. I titoli delle prime pagine di “Corsera” e “Repubblica” sono impegnati da squillo e trans (certamente più meritevoli di attenzione rispetto ad uno Zeman qualunque), le televisioni commerciali sono tornate a concentrare le loro programmazioni su trasmissioni d’alto profilo quali “Il Grande Fratello” e “Amici” e quelle statali controbattono con pacchi e talent-show musicali.
E i nostri eroi? Zeman, Pistocchi, Bergomi, Caressa, Ziliani, Ordine… che fine hanno fatto? Loro sono tornati nell’anonimato che li ha sempre accompagnati. E forse se ne stanno accorgendo. Come se non bastasse, i processi veri (non quelli recitati nella hall di un hotel) stanno prendendo una brutta piega: sta a vedere che alla fine il “mostro” li spernacchierà tutti! E allora i grandi accusatori, come tarantolati, le sparano grosse. Zeman ha scelto di farlo in sede ufficiale, ottenendo come risultato le grasse risate di chi l’ascoltava e la concreta possibilità dell’incriminazione per falsa testimonianza .
Caressa precipita sempre più in basso, perdendo estimatori anche tra i più fedeli anti-juventini, tanto da suscitare l’ironia del collega Gene Gnocchi. Ormai, il commentatore Sky è diventato schiavo del suo egocentrismo e si preoccupa più di stupire con “effetti speciali” che di fare una cronaca puntuale.
Bergomi, che per tanti anni era riuscito a fingersi “super partes”, ha gettato definitivamente la maschera, ricevendo maree di insulti dagli sventurati juventini che hanno sentito le sue ultime cronache e rifugiandosi in una faziosità sempre più marcata.
Ziliani e Ordine sono tornati a fare ciò che meglio gli riesce: gli ultrà. Entrambi, ad ogni apparizione, sembrano sempre più pronti ad un ricovero in qualche clinica psichiatrica, ma ciò non impedisce al loro editore di dargli ancora spazio.
E Pistocchi? Fa pena. Ormai il suo lavoro si riduce all’attaccare senza soluzione di continuità l’ex nemico pubblico n.1, Moggi. A sentirlo parlare viene il dubbio che Big Luciano gli abbia fatto qualche sgarbo personale (forse l’ha tamponato in un parcheggio e non ha voluto dare lo scarico all’assicurazione?, oppure gli ha investito il gatto?). Nel suo furore, il povero Maurizio non si preoccupa neanche di dare una parvenza di realismo alle proprie accuse. E così, se gli chiedono dell’esonero di Zenga da parte di Zamparini , riesce comunque a metterci di mezzo il solito Lucianone: «È stato Moggi che gli ha fatto rompere il rapporto con Ballardini, l’unico allenatore che negli ultimi anni ha dato un gioco vincente al Palermo. È stato Moggi che gli ha consigliato di vendere Fabio Simplicio al Lecce e Cavani in Spagna. Tutti consigli errati». Aiuto! Ma Simplico e Cavani sono ancora a Palermo! Cosa si è fumato Pistocchi? A questo punto, viene da pensare che anche se fossero gli stessi giocatori a telefonargli per avvisarlo che la loro maglia è ancora rosanero, probabilmente non riuscirebbe ugualmente a farsene una ragione!
Insomma, la tanto reclamata caccia alle streghe del 2006 sta prendendo una brutta piega per gli accusatori: appare sempre più palese che i paladini dell’onestà siano semplicemente dei poveri antijuventini in cerca di facile gloria. Le brutte figure rimediate dai testimoni d’accusa a Napoli forse stanno preoccupando seriamente i protagonisti della nefasta estate farsopoliana: i più furbi, come Caressa, hanno pensato bene di crearsi un nuovo personaggio, sempre sopra le righe, ma lontano anni-luce dal Savonarola che impersonò tre anni orsono; i meno dotati, come Zeman e Pistocchi, dimostrano definitivamente la loro pochezza intellettuale ed un’infermità mentale preoccupante.
La cosa più triste è constatare che sia stata sufficiente un’Armata Brancaleone a farci fuori… se bastò un esercito di nani e ballerine a distruggerci, evidentemente qualcuno dentro il castello bianconero a suo tempo decise di abbassare il ponte levatoio!

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