Mancano poche ore, ormai, al
ritorno della finale di Coppa Italia Primavera che vedrà protagoniste Juventus ed Inter.
Si riparte dallo 0-1 dell’andata, allo Juventus Stadium, a favore della squadra nerazzurra, maturato grazie ad un gol nei primi minuti di gioco, scaturito da un errore del centrocampista Bove in fase di disimpegno, nonostante un predominio dal punto di vista territoriale, delle occasioni e del gioco da parte dei giovani calciatori di Grosso (privi di “pezzi grossi” della categoria quali Romagna e Clemenza) frenati solo dai legni (ben due, colpiti entrambi da Vadalà) e da un pizzico di imprecisione.
A guidare la squadra tornerà sicuramente, in difesa, il capitano Filippo
Romagna, assente all’andata a causa di un attacco influenzale.
Ma per ribaltare il risultato sfavorevole ed alzare l’ambito trofeo servirà soprattutto cinismo e precisione in zona offensiva,
con Favilli che dovrà suonare la carica in avanti, cercando di sbloccarsi a livello realizzativo.
Inoltre bisognerà fare attenzione alle poche vere armi avversarie:
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La fisicità, logica conseguenza per una squadra formata per buon numero da giocatori di origine africana;
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La solidià, dovuta ad una difesa molto corta ed organizzata, difficile da superare a causa di spazi molto molto ridotti;
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Il contropiede. Loro punteranno molto su questo aspetto. I nostri dovranno essere, di conseguenza, molto bravi nella gestione della palla, senza esporsi alle ripartenze avversarie. Attaccare, attaccare, attaccare, ma senza frenesia. Con calma e lucidità.
Che stasera, a S.Siro, vincano i migliori. Che, dunque, vinca la Juve.
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