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Attualità di F. FILIPPIN del 10/05/2016 07:28:13
Si paracaduti chi può!

 

Ultima giornata e ultimi verdetti: chi tra Napoli e Roma si qualificherà direttamente alla Champions League, chi tra Milan e Sassuolo conquisterà l'ultimo posto in Europa League e chi tra Palermo e Carpi farà compagnia a Frosinone e Verona in serie B.
Se nessuno crede ad un suicidio del Napoli in casa e, francamente, a nessuno frega qualcosa della qualificazione in El, molto più interessante appare il discorso in coda.

Non per ragioni calcistiche, si badi bene, ma per un “cavillo” geniale pensato dai soliti furbetti in sede di riforma delle regole del cosiddetto “paracadute” per chi retrocede in serie B.
Si tratta, in pratica, di un cospicuo gruzzoletto (da quest'anno 60 milioni totali, non bruscolini), che spettano alle tre retrocesse secondo un contorto calcolo, che premia di più (con 25 milioni) chi retrocede dopo aver giocato tre anni su quattro in A, rispetto a chi retrocede dopo due anni sugli ultimi tre (15 milioni) o da neopromossa (10 milioni).
E qui sta la genialata, in quanto i premi sono fissi solo in parte, perchè se dalla somma dei bonus alle tre retrocesse dovessero avanzare milioni rispetto ai 60 totali, la differenza (definita quota residuale) non verrebbe distribuita tra tutte, ma assegnata solo alla squadra con più anzianità sotto forma di extra – bonus in caso di mancata promozione in A l'anno successivo.

In pratica, se il Verona retrocederà insieme alle neopromosse Carpi e Frosinone, potrà incassare molto di più rispetto al caso in cui retroceda il Palermo, che già giocava in serie A.
Guarda caso domenica, il match più atteso è proprio Palermo – Verona, in cui paradossalmente (ma mica tanto) il cassiere degli scaligeri dovrà augurarsi una sconfitta della sua squadra con conseguente salvezza matematica dei siciliani, che gli potrebbe portare in tasca una valanga di milioni in più.
Ovviamente non pensiamo che chi scenderà in campo si farà condizionare da tanto, ma ci pare molto poco opportuno che una squadra possa arricchirsi così tanto dai risultati di una rivale, su cui può anche influire.

Qualcuno potrebbe obiettare che una cosa simile avviene in Champions League con il cosiddetto market pool, ossia la somma che viene divisa tra squadre della stessa nazione sulla base anche del numero di partite giocate: in pratica chi più gioca più guadagna, riducendo la somma destinata alle rivali eliminate.
In Champions, infatti, le squadre della stessa nazione non giocano mai per regolamento nello stesso girone e, quindi, non possono mai influenzare, direttamente o indirettamente, i risultati delle “rivali”.
Quando, invece, ci può essere uno scontro diretto, nei turni successivi, chi vince e va avanti guadagna di più, come è giusto che sia.
Nulla di strano.

Tralasciamo ogni commento sull'opportunità tout court del “paracadute”, che falsa inevitabilmente il campionato di B, arricchendo a dismisura alcune squadre, tanto da far venire l'acquolina in bocca a qualcuno al pensiero di retrocedere, cosa che non è più vista come una tragedia, sportiva ed economica.
Ma questo è un altro discorso.

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