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Attualità di M. LANCIERI del 01/12/2009 07:34:07
Il buono, il brutto e il cattivo

 

Se dobbiamo trovare qualcosa di buono nell’ultima settimana, i dubbi sono pochi. L’assoluzione della Triade (e della Juve, non dimentichiamolo!) dall’accusa di falso in bilancio è troppo recente e troppo bella, per non ricordarla ancora. Ed è interessante anche rileggere qualche passo dei “soliti noti”, che a proposito dell’accusa recentemente affossata, scrivevano: «Plusvalenze: la Juve fu abusiva in Serie A! » (ViolaNews, 2/10/2009); «L’avvocato Zaccone è pronto a patteggiare. In effetti, si tratta della conseguenza di un illecito riferibile alla precedente gestione e l’unica via d’uscita sta nel patteggiamento. C’è comunque ottimismo, si pensa che verrà addebitata alla Juve una cifra meno alta del previsto» (Goal.com, 15/12/2008); «Il socio Marco Bava ha addirittura svelato alcuni dettagli degli atti, in questo momento ancora segreti. “Li ho potuti vedere, perché ho iniziato il procedimento per costituirmi parte civile. Non dovrei renderli pubblici, ma vi dico lo stesso che i vecchi dirigenti bianconeri si sono appropriati indebitamente, attraverso fatturazioni poco chiare, di circa 2 milioni di euro in tre anni” (Tuttosport, 29/10/2008). Ovviamente, coloro che in un primo momento enfatizzarono sui giornali e in tv questa faccenda, ora gettano acqua sul fuoco, facendola passare per cosa da poco. C’est la vie!

È difficile trovare qualcosa di accettabile nel calcio giocato, se si è juventini. E così ci tocca, per una volta, indossare i panni abituali dei “gufi” che vivono delle disgrazie altrui e gioire per la sontuosa prestazione di un Barcellona privo delle sue stelle, tenute a riposo per l’incontro con il Real, ma capace ugualmente di surclassare quella stessa Inter che nello scarso campionato italiano la fa da padrone. Ma la gioia dei bianconeri è durata poco. Quando è entrata in campo la Juve, l’abbiamo ritrovata tanto brutta da faticare a credere fosse davvero lei. Purtroppo, per questa Juve ultimamente non fa differenza giocare in Italia o in Europa: la musica è sempre quella! Confusionaria, imprecisa, molle: questa è la Juve targata Blanc. A farne le spese molto probabilmente sarà, a breve giro di posta, quel Ciro Ferrara che l’anno scorso sostituì il tanto criticato Ranieri. Ma la domanda che molti di noi a questo punto si fanno è: quanti allenatori dovremo cambiare prima di capire che il vero problema sta più in alto?

Mentre la Juve scende, lentamente ma inesorabilmente, sempre più in basso, il Milan sembra avere intrapreso la strada giusta: anche Huntelaar, l’ultimo “incompreso” della rosa, si è sbloccato, segnando due reti (una fortunosa, l’altra eccezionale) al povero Catania e sopravanzando la Juve in classifica. Allegria anche in casa del Geona, che ha saputo imporsi nettamente nel derby della Lanterna. E, puntuali come sempre, insieme ai complimenti, giungono voci che danno in partenza Gasperini a fine stagione. Questa volta, Preziosi decide di non smentire.

Molti dipingevano questo turno di campionato come poco importante, nell’attesa del match-clou della prossima settimana, Juve-Inter. In realtà, si è rivelato decisivo per le sorti bianconere, per i motivi che già abbiamo detto. E, più in generale, ha dimostrato ulteriormente qual è la realtà del nostro campionato: se una volta lo si dipingeva come “forse non il più bello, ma il più difficile del mondo”, adesso si può tranquillamente dire che quello italiano è certamente il campionato più brutto tra quelli più importanti. In Spagna, lo scontro Barcellona-Real ha regalato mille emozioni e solo per qualche errore di troppo degli attaccanti si è concluso 1-0 (gol del solito Ibra), con conseguente cambio di vertice in classifica; in Inghilterra, il Chelsea di Ancelotti domina, interpretando al meglio la regola per cui una vittoria ed una sconfitta sono meglio che due pareggi (e infatti il segno X quando c’è di mezzo il Chelsea non esce mai!); addirittura campionati che una volta quasi disdegnavamo, come quello francese e quello tedesco, sono più interessanti del nostro! Evidentemente, la volontà di portare l’Inter alla vittoria era più forte che qualsiasi interesse sulla qualità del nostro calcio.

Sui giornali, la campagna d’odio orchestrata contro la Juve dal 2006 in poi trova tuttora terra fertile. Alle accuse di avere “sabotato” i campionati grazie ad una fantomatica cupola ed all’uso di doping (farmaceutico e di bilancio), si sono recentemente aggiunte quelle di razzismo dei tifosi bianconeri. Un razzismo un po’ atipico, che si rivela solo quando c’è di mezzo Balotelli (che ha sostituito, nei cuori e nei cori juventini, l’altro esempio di fair-play dal nome Materazzi) e che spesso si limita ad auguri poco eleganti, ma che poco c’entrano con il colore della pelle. Ma, visto che Balotelli è nero e che gli juventini sono per definizione cattivi, per una settimana abbiamo letto sulle prime pagine dei giornali sportivi le accuse di razzismo mosse dai garanti dell’onestà nerazzurri nei confronti dei nostri supporter. Accuse che hanno, tra l’altro, comportato una multa ai danni della società bianconera (che, essendo abituata ad implorare di essere condannata, certamente non avrà grossi problemi ad aprire il portafogli anche in questa occasione). E allora ci chiediamo perché nessuno abbia trovato qualcosa da ridire per i cori di cui lo stesso giocatore interista è stato fatto oggetto a Bologna, la settimana scorsa. E ci chiediamo anche quali provvedimenti si prenderanno nei confronti del Cagliari, i cui tifosi hanno riservato gli odiosi “buu buu” al nostro Sissoko, senza che nessuno (a partire dallo speaker dello stadio) facesse qualcosa per fermarli. Chissà perché, l’impressione è che anche questa volta a pagare sarà sempre e solo la Juve.

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