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Attualità di F. ZAGARI del 10/12/2009 14:36:37
Sono successe cose turche!

 

Con la disputa dell'ultimo turno della fase a gironi sono arrivati i verdetti definitivi per raggruppare, tra prime e seconde, le migliori 16 d'Europa che si ritroveranno a metà febbraio per giocarsi gli ottavi di finale della massima competizione continentale per club.

Come da titolo, le sorprese non sono mancate, sia per quanto riguarda le eliminate di "lusso", sia per i possibili accoppiamenti, viste le classifiche finali dei vari gironi, che si tradurranno in realtà il 10 dicembre a Nion.

Il primo dato, diciamo clamoroso, è l'eliminazione di almeno una squadra per nazione partecipante. Se nelle precedenti stagioni le formazioni di Inghilterra, Spagna e Italia avevano fatto la voce grossa, portando agli ottavi tutti i propri club, in questa edizione nessuna potrà fregiarsi di questo record, Germania e Francia comprese. Oltremanica è arrivata la clamorosa eliminazione del Liverpool di Rafa Benitez, nella terra delle corride è rimasto al palo l'Atletico Madrid di Aguero e Forlan, mentre in Italia la sola Juventus non è riuscita nell'impresa di cui sono stati capaci Milan, Inter e Fiorentina. Stesso discorso per i tedeschi del Wolfsburg e per i francesi del Marsiglia. Anche quest'anno, però, hanno dominato gli inglesi, vincendo con Chelsea, Manchester United e Arsenal i propri raggruppamenti, comandando la speciale classifica per nazioni con 47 punti, frutto di 16 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte, con 38 gol fatti e 22 subiti. Al secondo posto, nonostante molte problematiche, si piazzano le formazioni italiane con 41 punti, che hanno collezionato 11 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte, realizzando 33 gol e subendone 27. Terzo posto per gli spagnoli con 40 punti, a fronte di 11 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte, con 36 gol fatti e 26 subiti. Importante balzo in avanti per le formazioni transalpine, che con 36 punti (11 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte; 31/15) hanno sovrastato le formazioni tedesche (entrambe con 3 squadre partecipanti) che si sono fermate a 26 punti (7 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte; 27/20). Da sottolineare anche l'ottimo cammino delle realtà dell'est Europa, a partire dall'ex Unione Sovietica. Cska Mosca, Rubin Kazan (vincitore ancora una volta del titolo nazionale) e Dinamo Kiev hanno realizzato un bottino di 21 punti, vincendo 5 gare, pareggiandone 6 e uscendo sconfitte in 7 circostanze, a fronte di 21 gol realizzati e 26 subiti. Bene, seppur eliminata, ha fatto la compagine rumena di Dan Petrescu: l'Unirea Urziceni. Eliminata proprio sul filo di lana dai tedeschi dello Stoccarda, ma comunque qualificatasi all'Europa Legue. Porto e Olympiakos, invece, possono vantare una qualificazione di prestigio agli ottavi grazie ai secondi posti nei rispettivi gironi.

Per quel che concerne la migliore d'Europa ancora una grossa sorpresa, anzi due. A capeggiare il plotone che si ritroverà per l'andata degli ottavi spicca il nome dei francesi del Bordeaux che, nonostante un girone di ferro (contro Juventus e Bayern di Monaco), hanno realizzato un bottino di 16 punti, vincendo 5 incontri e pareggiandone, al debutto, solo uno, realizzando 9 gol e subendone solo 2, miglior difesa di tutta la competizione. Al secondo posto si piazza un'altra non pronosticata nei giorni dei sorteggi: la Fiorentina. La banda di Prandelli ha vinto dominando il proprio raggruppamento contro gli inglesi del Liverpool e i francesi del Lione, realizzando 15 punti, frutto di 5 vittorie e una sconfitta, con 14 gol fatti e 7 subiti. La terza forza del continente, e mia personale favorita della competizione, si è confermata essere il Chelsea con 14 punti, precedendo le altre due inglesi Manchester United e Arsenal, le spagnole Real Madrid e Siviglia e la francese Lione, tutte con 13 punti.

Ricapitolando. Si sono qualificate come prime dei rispettivi gironi gli inglesi del Chelsea, dello United e dell'Arsenal, gli spagnoli Real Madrid, Barcellona e Siviglia, la Fiorentina come unica italiana al pari del Bordeaux come unica francese. Dalle urne di Nion, e con le relative condizioni del ragolamento, gli scontri degli ottavi di finale verranno composti abbinando le sopraccitate con: Milan ed Inter, Lione, Bayern Monaco e Stoccarda, i portoghesi del Porto (qualificati nel girone del Chelsea), i greci dell'Olympiakos (qualificati nel giorne dell'Arsenal) e i moscoviti del Cska (qualificati nel girone del Manchester United).

Riprendendo il titolo della sesta giornata di Champions League, impossibile non spendere due parole sulle eliminate di "lusso" e su chi, a fatica, è riuscito ad andare avanti, partendo dai campioni in carica del Barcellona. Gli spagnoli, favoritissimi del girone e della competizione stessa, sono stati sorteggiati nel gruppo più complicato degli otto disponibili, trovando le squadre dell'ex USSR e l'Inter. La qualificazione è comunque arrivata, ma all'ultima giornata e in una partita che avrebbe potuto eliminare la squadra al momento più forte del continente. Juventus e Liverpool, invece, sono le grandi eliminate della competizione. Ma se a Liverpool le scusanti, dopo cinque stagioni consecutive ai massimi livelli in Europa con 1 vittoria, 2 finali e 4 semifinali, ci sono tutte, viste le condizioni fisiche che hanno privato i Reds di campioni come Gerrard e Torres, a Torino l'eliminazione è arrivata, per i poco pratici, come un fulmine a ciel sereno, visti i proclami di inizio anno ed una campagna acquisti faraonica (solo per quel che concerne i denari spesi), che aveva fatto sognare i tifosi bianconeri. In un girone che pareva più che abordabile, i bianconeri di Ciro Ferrara hanno gettato al vento, nelle ultime due gare cruciali, quanto di discreto avevano realizzato nelle prime quattro partite (2 vittorie e 2 pareggi). Due sconfitte consecutive, a Bordeaux e in casa contro il Bayern, hanno riportato con i piedi per terra utti coloro che pensavano ad una Juventus ritrovata, ma soprattutto ad un club nuovamete pronto ad affrontare le grandi d'Europa. I 6 gol subiti in soli 180' minuti rappresentano quanto di più logico potesse capitare ad una squadra costruita senza capo né coda, facendo incetta di giocatori pressochè finiti e "doppioni" che hanno di gran lunga abbassato il range di qualità dell'intera rosa.

I numeri di questa prima parte di stagione europea si specchiano nella campagna acquisti (questa volta sì faraonica in tutto e per tutto) del Real Madrid, con Cristiano Ronaldo che comanda la classifica cannonieri con 6 reti realizzate, precedendo il terzetto formato da Owen (Man Utd), Džeko (Wolfsburg) e Miloš Krasić (Cska), quest'ultimo fenomenale talento al servizio della formazione di Mosca che, vista la sua giovane età, non stupirebbe vedere tra i calciatori più ambiti nella futura campagna acquisti di gennaio; scommettiamo che il prossimo anno lo troviamo a giocare in Premier League? Per quel che concerne gli assist, troviamo al comando un quartetto di grossa qualità: il brasiliano del Siviglia Luis Fabiano, Wendel del Bordeaux, il viola Vargas e l'attaccante della Repubblica Ceca e del Cska di Mosca, Tomáš Necid, altro talento, insieme a Miloš Krasić e Alan Dzagoev, che ha portato i moscoviti agli ottavi di Champions e che ritroveremo volentieri a metà febbraio. Se a questo aggiungiamo l'età dei tre sopraccitati (1989 Nedic, 1990 Dzagoev, 1984 Krasić) si capisce ancora meglio la nuova "politica" del calcio dei magnati russi.

Seppur eliminato, l'Atletico Madrid mette al primo posto nelle classifiche delle conclusioni l'attacante uruguayano Diego Forlán, che ha scoccato verso la porta avversaria un totale di 31 tiri, di cui 16 in porta e 15 fuori. Inzaghi, e come non potrebbe, comanda la classifica dei fuorigioco con ben 14 segnalazioni, mentre Diego della Juventus si può consolare con il maggior numero di falli subiti: ben 29.

Ora ci saranno due mesi, per chi si è qualificato, per ricaricare le batterie e farsi trovare pronto al fatidico "dentro o fuori", i classici 180 minuti che possono cambiare la storia di un'intera stagione.

Mancherà, purtroppo, tale Sinan Bolat, ventunenne portiere turco dello Standar Liegi autore nel quinto ed ultimo minuto di recupero della sfida nel Gruppo H tra i belgi dello Standard e gli Olandesi dell'Az Alkamarr del gol qualificazione all'Europa Legue. Un colpo di testa che ha fatto impazzire di gioia i 40 mila presenti allo Sclessin di Liegi. Non nuovo a questi episodi, lo scorso anno si rese autentico protagonista dello scudetto vinto dalla formazione di Liegi, grazie ad un rigore parato all'ultimo minuto e nell'ultima gara del campionato belga. La gioia del portiere turco rimarrà impressa nelle menti dei tifosi belgi e di tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport, perché quando la rete si gonfia l'essere umano prova una felicità difficilmente comparabile, se poi questa gioia arriva perché si è superato il confine tra le cose possibili e quelle impossibili allora non si può non esclamare: sono successe cose turche!

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