Era il 7 aprile dell'anno scorso, e sui social rimbalzavano, con molta enfasi da parte dei media italiani, le accuse a Ibrahimovic e alla Juventus da parte di tal Ulf Karlsson, ex tecnico della nazionale svedese di atletica: «Sono convinto di quel che dico. Negli sport di squadra i controlli sono meno stringenti rispetto a quelli che ci sono nelle discipline individuali. Ibrahimovic aumentò la propria massa muscolare di dieci chili in soli sei mesi durante la sua avventura alla Juventus, impossibile prenderne tanti in così poco tempo. Anche Albin Ekdal (alla Juventus nel 2008/09, ndr) prese anche lui otto chili di peso nel suo periodo in bianconero, credo ci fosse questa cultura, il loro medico è stato sospeso per mesi», Non pago aveva aggiunto: «Abbiamo avuto un dibattito su tutti gli aspetti negativi dello sport e sul doping e abbiamo evidenziato ciò che è accaduto alla Juventus nei primi anni 2000» (Link).

Immediata fu la replica di Raiola (agente dello svedese) «Ci stiamo già attivando per denunciarlo. Forse è un ex atleta fallito, forse è geloso. Quest'uomo ha fatto un grosso errore. Ci sarà per lui una vita prima di questa dichiarazione e una vita dopo. Così si diffondono menzogne».

Nel nostro piccolo capimmo subito che quell'ex tecnico non l'avrebbe passata liscia, la denuncia preannunciata da Raiola sarebbe stata sicuramente presentata. Oggi, a meno di dieci mesi da quelle dichiarazioni, nonostante la toppa che cercò di mettere («Mi sono espresso in modo impreciso e inopportuno su Zlatan Ibrahimovic. Mi rendo conto solo ora che quello che ho detto possa essere interpretato in una certa maniera e mi dispiace profondamente, non era mia intenzione. Chiedo scusa a Zlatan e a tutti coloro che si sono sentiti offesi dalle mie affermazioni»), è arrivata la condanna per Karlsson. La Corte del Distretto di Värmland gli ha inferto una condanna a ventiquattromila corone svedesi (poco più di duemilacinquecento euro), stabilendo che «l'affermazione di Karlsson era destinata a danneggiare seriamente Zlatan Ibrahimovic», lo riportano alcuni media svedesi (Link).

Al di là della considerazione che la cifra è enormemente risibile per l'accusa in sé e per la soddisfazione in termini economici che avrebbe potuto riceverne Ibrahimovic, che presentando la querela aveva rinunciato a chiedere un risarcimento, è da evidenziare che per accuse molto infamanti la giustizia svedese ha dato ragione al calciatore e posto un paletto importante a qualsivoglia tentativo di infangarne l'immagine e il valore etico-sportivo.

E la Juventus? La sentenza odierna ha risposto unicamente all'azione giudiziaria del calciatore, da quello che ci consta la società bianconera non ha intrapreso azioni di tutela verso Karlsson, saremmo lieti se da corso Galileo Ferraris ci facessero sapere il contrario. Saremmo felici di poter fare il verso a Raiola: "Ci sarà per chi diffama la Juventus una vita prima di quelle dichiarazioni e una vita dopo". Saremmo felici e tifosi la cui juventinità sarebbe più rispettata.

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