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Calcio giocato di N. REDAZIONE del 20/04/2017 13:38:51
Forti al Camp Nou, ma senza la ciliegina

 

Di Crazeology

La Juventus è passata alle semifinali di CL, ma un grosso neo c'è. Per come si è messa la gara, sarebbe stato bello (ma, lo so, non necessariamente utile) segnare un paio di gol. Le occasioni non sono mancate, la squadra ha creato molto. Tenuto conto che il Barcellona ha spinto il più possibile, e in qualche tratto della gara si è disteso troppo, sfilacciandosi e sbilanciandosi oltre il consentito, creando così spazi enormi per i nostri attaccanti, a mio modesto avviso il risultato è, sì ottimo, ma troppo striminzito.

I blaugrana forse sono abituati da troppo tempo ad essere considerati i migliori del mondo, e il comportamento complessivo, prima e durante la gara, è stato abbastanza strafottente e a tratti anche abbastanza antisportivo (il pallone di un fallo laterale non restituito la dice lunga sul loro egocentrismo).
Era dovere sportivo e morale della Juve uccidere la gara. Era dovere sportivo e morale della Juve ricordare ai supermen catalani che nel calcio, per quanto forte e alieno puoi essere, sempre essere umano sei e resti. Come noi abbiamo rispettato i nostri avversari, loro così avrebbero dovuto fare con noi. I bianconeri potevano potenzialmente diventare bravi e attenti genitori per una sera, di quelli che quando serve danno un affettuoso ceffone ai figli che qualche volta superano i limiti (sarebbe servito anche nella doppia sfida con il Napoli a dire il vero).
Peccato. Troppi sono stati gli sprechi e le cavalcate nell'area avversaria finiti nel nulla.

Alcuni giornali e media spagnoli nelle ore post gara hanno condensato tutto nel concetto quasi condivisibile che il Barcellona si è schiantato contro il muro difensivo della Juve. Insomma una specie di: MSN contro B+BBC= Splash!
Ma la realtà è che se là davanti ci fosse stato un pochino più di ciniscmo, in Spagna oggi si parlerebbe di vera e propria disfatta. Una Waterloo vera e propria di Messi e soci. Saremmo passati dal Tiki Taka al Kiti Kaka in un paio d'ore.
Così però non è andata. La speranza, a questo punto, è che per lo meno queste cartucce, non sparate e ancora nelle nostre tasche, vengano ben utilizzate nelle prossime gare.

Attenzione, perché non è detto che i prossimi avversari concederanno praterie ai nostri bei Mustang bianconeri. In questa prospettiva, pur valutando che la gara con il Barcellona a casa loro era, per forza di cose, sia tecnicamente che tatticamente, una gara molto diversa da qualunque altra, spesso rimane l'impressione che non ci sia ancora una fluida connessione tra centrocampo e attacco, e che spesso in tutte le gare i nostri attaccanti sprechino troppo. Infatti al Camp Nou, quando i nostri attaccanti sono arrivati alla porta avversaria, erano già stanchi morti. Devono partire da troppo lontano per arrivare in porta. Ma senza un vero grande trequartista (quello che chiedeva Allegri la scorsa estate), tutti noi tifosi sapevamo che lo spirito di sacrificio sarebbe stato il dodicesimo e utilissimo giocatore in campo. E così è stato finora. La squadra infatti, non è perfetta, ma è fortissima ugualmente. E bene o male, fino ad ora, dati e risultati alla mano, ha sempre fatto le cose giuste quando servono.

Detto tutto ciò, la Juve ha dimostrato ancora una volta solidità, spirito di sacrificio, forma atletica, grande attenzione, grande concentrazione, spirito di squadra, compattezza sia nei singoli reparti, sia nel complessivo. La Juve c'è, è forte, e chi vuole alzare trofei ci si deve confrontare. E non sarà mai facile per nessuno. Bene così.

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