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Udienze Processi di P. CICCONOFRI del 20/12/2009 12:34:08
Calciopoli: Franco Carraro

 

Tribunale di Napoli - Udienza del 15 dicembre 2009. Franco Carraro

Casoria:«Signor Carraro, mi devo limitare ad avvisarla che lei in quanto stato è stato prosciolto con una sentenza che non può considerarsi sentenza irrevocabile, ha la facoltà di non rispondere; l’unico avviso che le devo dare il resto è compito del suo difensore. Lei è assistito da un difensore?».
Carraro:«Io non mi avvalgo della facoltà di non rispondere, intendo rispondere perché all’epoca ero presidente della federazione e credo sia mio dovere dare ogni contributo affinché sia accerta la verità in quel periodo».

Narducci:«In quale periodo è stato presidente federale?».
Carraro:«Eletto il l dicembre 2001 e dimesso nel maggio 2006 se non ricordo male».
Narducci:«Perché si è dimesso?».
Carraro:«Mi sono dimesso perché, come scritto in una lettera che è agli atti della Federazione Italiana Giuoco Calcio, mi sono reso conto.. avevo auto notizie a parte la stampa, dell’inchiesta a Napoli..Prima c’erano state le inchieste, mi sembra sugli arbitri Gabriele e altri, le notizie sulla stampa che di solito è sempre informata, magari non sempre esattamente, le notizie facevano emergere che la questione era molto rilevante. Siccome avevo deciso di lasciare a dicembre 2006, ritenni di anticipare le dimissioni perché una persona che comunque aveva gestito la Federazione, fosse bene che si allontanasse per consentire che tutto emergesse con chiarezza e di non essere io causa di problemi con la federazione stessa…comunque ho scritto una lettera».
Narducci:«Mi scusi, al di la di quelle che dice essere state notizie di stampa che lei ovviamente leggeva, c’era una sua diretta personale conoscenza o cognizione che nel campionato 2004-2005 si fossero verificate situazioni di illecito o irregolarità nel campo?».
Carraro:«No, di questo non me ne sono reso conto, se me ne fossi reso conto avrei fatto quello che era mio dovere fare come presidente della Federazione: segnalarlo all’ufficio indagini affinché facessero indagini».
Narducci:«Lei dice che è stato presidente dal ..2001 sino a quelle dimissioni».
Carraro:«Dicembre 2001. Poi ero stato anche in precedenza presidente negli anni 70, come .negli anni 80..siamo alla preistoria».
Narducci:«Quello è certamente tutto coperto dalla in prescrizione».
Prioreschi:«Battuta che se la poteva risparmiare».
Narducci:«..se alla fine del 2004 e 2005 si procede nuovamente ad un rinnovo, rielezione della carica che lei ha ricoperto..».
Carraro:«Le elezioni erano previste, il consiglio Federazione scadeva in concomitanza delle Olimpiadi nell’estate dell’2004 -Olimpiadi di Atene- tutte le federazioni dovevano fare le rielezioni entro marzo 2005..».
Carraro:«Io sono stato rieletto il 14 febbraio del 2005 con una maggioranza del 94% dei voti».
Narducci:«La società Juventus, nella persona dei suoi rappresentati ha concorso alla sua rielezione e si è schierata?».
Carraro:«Come abbia votato la società Juventus non lo so, nel senso che la società Juventus, come le altre, si è espressa due volte, la prima nel dicembre del 2004 quando la lega professionisti doveva designare..la lega ha designato me a scrutinio segreto. Non ebbi l’unanimità, quindi in teoria non so, poi la Juventus insieme a tutte le altre società (dilettanti professionisti, serie C etc,.a rappresentanza dei calciatoti ed allenatori) si sono espressi nell’assemblea del 14 febbraio 2005 e ho ottenuto il 94 % dei voti, ma era a scrutinio segreto..debbo dire che in dichiarazioni pubbliche la Juventus aveva sostenuto l’opportunità di una mia rielezione».
Narducci:«Il 26.11.2004, dottor Carraro, lei interloquisce telefonicamente con l’allora designatore arbitrale Paolo Bergamo, affrontando la seguente testuale conversazione che leggerò e chiederò di commentare e spiegare dal suo punto di vista».
La telefonata è la famosa in cui Carraro si raccomanda: «non aiuti la Juve che è una partita delicatissima, per carità di Dio che faccia una partita onesta ma non faccia errore per la Juve.. altrimenti sarebbe un disastro». Bergamo lo rassicura dicendo che l’indomani avrebbe parlato con Rodomonti e Carraro disse: «se c’era Collina, anche se sbagliava, nessuno gli dice un cazzo ma Rodomonti se sbaglia per la juve succede un casino». Si giocava di domenica, il lunedì di sarebbero poi svolte le elezioni di lega.
Narducci:«Mi spiega, questi passaggi in riferimento a questa sua sentita preoccupazione che Rodomonti possa fare errori a favore della Juventus e poi c’è anche questo collegamento con il momento delicato della lega».
Avv. Vitiello:«C’è opposizione alla domanda così come formulata, perché il PM, pur avendo letto le intercettazioni, nel momento di porgere le domande, che essendo esame diretto non può essere suggestiva, ha introdotto una affermazione dando per scontato su alcune circostanza, deve essere richiamato a riferire. Sarebbe inutilizzabile anche la risposta».
Narducci:«Mi commenti la telefonata se vuole?».
Carraro:«Faccio due premesse: La prima: nel corso della telefonata dico o faccio rilevare come io non mi sia mai informato perché non è mio ruolo, della modalità in cui venivano composte le griglie e sorteggi, ero preoccupato che si facessero in presenza di un notaio, era preoccupato affinché ci fosse un giornalista affinché la stampa non dubitasse dei sorteggi. Seconda premessa, la Juventus e l’inter sono due società tra le più blasonate del nostro campionato, da sempre - da 50 anni a questa parte- sono partite polemiche tra due avversarie storiche, in più l’atmosfera era surriscaldata da due dati di fatto, l’inter non vinceva da anni il campionato, alla fine degli anni 90 c’era stato un arbitraggio in cui non diedero un rigore a Ronaldo, da qui una tensione storica, che si era negli ultimi anni acuita. La logica della mia telefonata è semplice, Collina come arbitro era considerato da tutti al di sopra delle parti e tra i migliori arbitri del mondo, quando sbagliava Collina consideravano in buona fede, quando sbagliava Rodomnti -non con una credibilità esterna come Collina- ogni errore veniva considerato come frutto di qualcosa non casuale..quindi mi dico, è una partita importante c’era l’elezione della Lega ..siccome tutti si sarebbe rivisti per l’incontro…se l’esito fosse stato quello in cui un errore arbitrale fosse stato determinate, secondo l’opinione pubblica- per il risultato della partita stessa, le polemiche si sarebbero moltiplicate..tutti i presidenti sarebbero stati interrogati e ciascuno avrebbe detto la sua».
Narducci:«Mi pare di aver compreso che, se Collina era arbitro al di sopra delle parti, Rodomonti non poteva essere considerato tale».
Opposizione:«E’ una sua considerazione».
Casoria:«Non è una domanda.».
Narducci:«Dunque, secondo la sua valutazione, quella che esprime con chiarezza non prendeva in considerazione che si Rodomonti poteva commettere errori nei confronti dell’altra squadra cioè l’inter?».
Carraro:«L’arbitro può sempre commettere errori, più la partita è importante e più l’errore viene enfatizzato. Collina aveva un prestigio nazionale e internazionale, che l’opinione pubblica accettava l’errore. Rodomnti…di livello inferiore pur essendo un ottimo chef… (paragone), se fa un errore allora questo è incapace, ha voluto..».
Casoria:«Perché dice che si preoccupava che sbagliava a favore della Juventus e non dell’inter?».
Narducci:«Non..perché non si è preoccupato che non commettesse errori in generale, assoluto?».
Carraro:«I media in generale, stampa, scritta, radio televisione, e trasmissioni di calcio..nella opinione pubblica generale, la Juventus, era società potentissima, l’inter era considerata in quel momento meno autorevole sul piano della politica sportiva. Un errore a favore dell’inter veniva considerato come un errore, un errore a favore della Juventus, avrebbe determinato una reazione di opinione pubblica .. questo è quello che mi sembrava essere, parlo sempre di sensazioni personali, quello che mi pareva essere il comune sentire del dicembre 2004».
Narducci:«Il 1 febbraio 2005, lei affronta una nuova conversazione telefonica con Paolo Bergamo. Leggo un pezzo».
Parlano della partita Lazio-Brescia, partita delicatissima. Carraro dice che alla Lazio:«Loro stanno nervosissimi perché dice che domenica quest’arbitro.. Foti è stato da lui nell’intervallo..».
Narducci:«Mi spiega perché lei telefona a Bergamo e perché affronta la questione legata a questo incontro?».
Carraro:«Faccio una premessa, siccome come lei sa sono stato indagato per ..ho prodotto una serie di giornali del dicembre del 2004 e gennaio del 2005, in cui si rilevava in diverse occasioni, diversi errori arbitrali contro la Lazio. Altra premessa, Roma, la situazione dell’ordine pubblico su Roma mi preoccupava particolarmente perché nel marzo 2004 c’era stato un derby e prima della partita una radio locale sparse la notizie che un tifoso era stato ucciso, alla partita presenziavano il Prefetto e il Questore i quali ufficialmente comunicarono che non vi fu nessun scontro, incidente o morto -cosa reale tra l’altro- la tifoseria contattò i capitani della Roma e della Lazio e la partita non ebbe luogo..tra l’altro anche con un errore comportamentale della lega etc.. ma la cosa era particolarmente delicata e per fortuna il deflusso non diede vita ad incidente, ma il fatto che due tifoserie si coalizzano per evitare che si giochi la partita, forse invenzione in buna fede, smentita dalle due massime autorità sulla pubblica sicurezza.. c’era una situazione di tensione per questi arbitraggi sfortunati..capita….il presidente della Lazio mi aveva chiamato lamentandosi del fatto che a Reggio Calabria… c’era stata una partita, Reggina.. (terminata in pareggio) nel corso di questa partita secondo i dirigenti della Lazio…avevano visto che il presidente della Reggina era stato nello spogliatoio.. Io non esprimo nessun giudizio nel corso della telefonata a favore della Lazio, anzi quando Bergamo mi ricorda che Couto si è fatto espellere perché ha protestato contro l’arbitro, io dico che non aveva sbagliato a farlo..doveva farlo anche prima.. lei deve verificare perché se è vero che un dirigente va nell’intervallo non è corretto. Termino dicendo che domani – turno infrasettimanale- domani c’è Lazio-Brescia, quelli sono ..se il Brescia è più forte vinca.. per carità che non succedano pasticci».
Narducci:«La richiesta che le aveva formulato Lotito?».
Carraro:«Lotito mi aveva telefonato lamentandosi del fatto che stavano nervosi per arbitraggi sfavorevoli e sul fatto che secondo loro il presidente della Reggina era stato dall’arbitro nel corso dell’intervallo.. Si può andare prima e dopo, ma nell’intervallo nessuno…dirigente..può permettersi ..stiamo agitati stiamo nervosi..nessun appoggio stravagante chiesto. Mi ha segnalato due cose, un fatto specifico e così come capita sempre.. la Lazio nel mese di dicembre e gennaio, arbitraggi sfavorevoli».
Narducci:«Il 3 febbraio, colloquia nuovamente con Bergamo e testualmente il colloquio è questo:
“Ho visto che anche un rigore gli hanno negato..insomma inutile che le dico un cazzo, le dico di fare il contrario forse otterremo qualcosa”».
Bergamo spiega come la posizione dell’arbitro non ha permesso di vedere bene. Carraro insiste:”
Cioè, giocano in casa non gli danno un rigore, cioè dare un rigore che c’è in una gara che gioca a casa….No perché effettivamente insomma qui..poi adesso giocano a Milano e vabbè è una partita difficile, poi bisogna dargli una mano”. E Bergamo: “recuperiamo recuperiamo, ieri non è riuscita bene non mi compensa in quello che dovevo fare”
Carraro:«Lei mi ha interrogato nel novembre 2006, poi l’ho ripetuto al gup per l’indagine preliminare e lo ripeto ora. Come ho ricordato poco fa, il 1 febbraio in vista della partita del 2 ho segnalato la tensione che c’era a Roma ed ho detto, se il Brescia è più forte vinca, ma che non succedano pasticci, durante la partita terminata 0 a 0 e naturalmente quando fai un partita in casa e pareggi è un risultato non positivo, l’ideale è vincere in casa..durante questa partita c’è un netto rigore riconosciuto da tutti i media. Poi lo stesso arbitro, Tombolini, indagato dalla giustizia sportiva, rivedendo la partita riconobbe che aveva sbagliato. Ero profondamente irritato perché avevo parlato con Bergamo, quando le griglie erano state già composte e il giorno dopo un rigore evidentissimo viene negato alla Lazio, tra l’altro gioca in casa, anche se un arbitro non è un cuor di leone, non è una cosa difficile lo può fare..invece viene negato. Il 3, al telefono… irritato per il fatto che praticamente la Lazio, malgrado avessi segnalato, era sta per l’ennesima volta danneggiata in modo evidente..e quindi questa è la lettura della seconda parte…domenica la Lazio va a Milano, per carità però sulla carta la Lazio che è nella parte più bassa che va ad affrontare il Milan che con la Juventus era in lotta, sulla carta era difficile e poi dico dare una mano..».
Narducci:«Perché la Lazio non doveva essere tutelata anche a Milano da errori arbitrali, che si sarebbero potuti ..?».
Carraro:«Io ho sempre fatto tutto quello che potevo affinché gli arbitraggi fossero corretti, ma che sul piano tecnico..era chiaro che la Lazio doveva essere tutelata con tutte, così come tutte le avversarie della Lazio, ma è chiaro che il divario tecnico,sulla carta, faceva si che un errore arbitrale non era rilevante..scontri diretti con sfidanti dello stesso livello… vorrei sottolineare che la telefonata del 3 ed il senso di quella frase.. di dire dare una mano -che è un modo improprio di parlare- ricordiamoci che non siamo nel corso di un discorso preparato, una lettera, nel corso di un telefonata ..che il senso fosse che la Lazio non fosse danneggiata o tutelata e richiamare al rispetto dell’etica sportiva il senso lo da la mia interlocuzione..per carità, se il Brescia è più forte che vinca.. o sarei un pazzo ma se 48 ore ho avuto …non cambio opinione in 48 ore ..stesso obiettivo della Lazio, mettersi in zona sicurezza. Termine il cui spirito è chiarissimo».
Narducci:«Lotito era stato l’unico che si era lamentato di torti o situazioni simili?».
Carraro:«Guardi, la Federazione ha delle regole molte precise, vieta ai tesserati … di offendere o ipotizzare scorrettezze, c’è il deferimento. Noi incontravamo spesso i dirigenti di società collegialmente o individualmente, due volte l’anno un raduno con dirigenti, arbitri, capitani e allenatori e in quelle occasioni sempre dicevano:” se avete qualcosa da dire rivolgetevi alla Federazione o alla Lega” e moltissimi telefonavano a me scrivevano al presidente della Lega per segnalare errori arbitrali; ricevevo molte telefonate, prendevo atto ma non davo mai riscontro..il presidente di società è un tifoso quando c’è un errore a favore non lo vede, contro lo ricorda sempre. Valutavo e se aveva una base dicevo qualcosa, altrimenti no».
Narducci:«Nel corso di quel campionato, oltre Lotito, quali altri lamentele ha ricevuto?».
Carraro:«Le ho prodotte quando sono stato interrogato, se vuole gliele mando... Spinelli, uno dei più assidui e lamentosi, Corioni era un altro che se qualcosa non andava bene mi chiamava..».
Carraro:«Come mai nelle telefonate con Bergamo non prende in considerazione queste altre società e queste altre ragioni, ma rivolte solo alla Lazio?».
Narducci:«Le ho detto per due motivi, ero preoccupato della situazione su Roma per l’ordine pubblico, il secondo perché La Lazio effettivamente.. perché nel mese di dicembre e gennaio 2005 aveva avuto degli errori arbitrali che erano stati rilevati da quasi l’unanimità dei rappresentanti dei media. Le voglio dire che io per l’inchiesta che lei ha condotto sono stato indagato dal tribunale si Napoli, dalla Procura e giustizia sportiva. Le sentenze che mi riguardano…..sempre per la questione sportiva, tutte e tre dicono che effettivamente che il mio intervento del 1 e 3 febbraio erano interventi legittimi e coerenti con la mia veste istituzionale perché effettivamente la Lazio era stata danneggiata. La corte dei conti nel marzo 2007 ha rinviato a giustizio alcune persone e archiviato la mia posizione dicendo che non è emerso niente nei miei confronti. Non solo i media di allora ma anche a posteriori hanno evidenziato degli arbitraggi sfortunati».
Narducci:«.. la partita con il Milan.. Chievo-Lazio.. ha potuto constatare che proseguivamo questi palesi errori arbitrali ed ha avuto necessità di esporre a Bergamo queste ragioni o la situazione si è modificata?».
Carraro:«La Lazio ha fatto dei risultati, nessuno della Lazio… rientrate le cose nella normalità e non ne ho parlato».
Narducci:«Cosa è la sigla Capitalia?».
Carraro:«Adesso non c’è più, era la banca in cui faceva parte il Mediocredito centrale di cui ero presidente all’epoca. Sono presidente del mediocredito dal 200o e lo sono tutt’ora. E? una banca pubblica diventata privata poi lo stato l’ha venduta, l’ha acquistata l’allora Banco di Roma..che fece poi una holding capitalia a cui fece aderire altre banche. Poi Capialia ha fatto un accordo con un Unicredit. Banco di Roma.. Mediocredito fanno parte del gruppo Unicredit».
Narducci:«La società Lazio aveva rapporti con questa holding, era cliente?».
Carraro:«Era cliente di Capitalia, abbastanza normale in quanto la Lazio risiede a Roma, la banca di Roma era il Banco di Roma e Roma e Lazio..voglio dire.. Medicoredito centrale aveva curato una determinata situazione di aumento di capitale della Lazio ed aveva pochissime azioni, lo 0,0..della Lazio..».
Narducci:«Questo rapporto esisteva ancora durante il periodo in cui stiamo parlando».
Carraro:«Si si certo, il rapporto con Unicredit centrale era infinitesimale, con il Banco di Roma era debitorio più consistente e debbo anche aggiungerle che quando nel 2004 Lotito prese la Lazio, mi sembra fosse giugno luglio del 2004, non so come la pensassero ma secondo i media il banco di Roma era più favorevole che fosse un altro piuttosto che Lotito. Tanto che poi ci fu un contenzioso che è terminato solo quando il debito di Lotito è andato in capo a Unicred sempre attraverso il Banco di Roma, quando il Banco di Roma è confluito in Unicredit».
Narducci:«Conosceva Luciano Moggi nel 2004 2 2005?».
Carraro:«Certo.. ».
Narducci:«Rivestiva..».
Carraro:«Era DG della Juventus, era la società più blasonata d’Italia e dava più giocatori alla nazionale».
Narducci:«Rivestiva cariche in federazione?».
Carraro:«No, Giraudo… ma aveva una carica importante quella di dg della Juventus che forniva il maggio numero di giocatori alla nazionale».
Narducci:«12.10.04, una conversazione telefonica del seguente tenore».
Nella telefonata, che il pm ricorda, Carraro e Moggi accennano a Lippi
Narducci:«Di cosa sta parlando con Moggi?».
Carraro:«Sto parlando di una cosa importante. Io se avevo questioni di politica sportiva generale, il mio interlocutore con la Juventus era Giraudo ……Moggi era dg della Juventus, nel 2004 .. quando noi nell’estate del 2004 c’erano stati gli Europei in Portogallo, noi avevamo avuto un risultato negativo, pareggiammo con la Svezia all’ultimo minuto e le cose erano messe in modo tale che se la Danimarca e Svezia avessero pareggiato in risultato 2 a 2, 3 a 3 e 4 a 4 l’Italia sarebbe stata eliminata. Quando succedono queste cose non c’è bisogno di parlarsi..quando un risultato di parità è utile ad entrambi.. eravamo al 99% eliminati. Trapattoni che era allenatore della nazionale dal 2000 era andato male. La nazionale era andata male in Corea..è vero che c’era l’arbitraggio di Moreno … mi sembrava che il tempo di Trapattoni fosse arrivato alla fine. Quando rientrai in Italia, dopo Italia- Svezia, chiamai a Giraudo chiedendogli notizie sulle capacità professionali di Lippi, era libero, aveva risolto il suo contratto con la Juventus nel febbraio- marzo di quell’anno; con la Juventus aveva avuto ottimi risultati sia nella prima fase sia dopo, aveva avuto risultati non positivi quando è andato all’inter.. allora nell’ambito del calcio ci si chiedeva quanti fossero i meriti di Lippi come allenatore e quanti dovuti al supporto della società Juventus (Giraudo, Moggi e Bettega) e lui mi dice che è un bravissimo allenatore, si è comportato molto bene, ha risolto il contratto senza creare problemi e termina la sua risposta facendo una domanda, che alternative ha la federazione? Io gli chiesi di fare un riservato contatto con Moggi per sapere se Moggi era disponibile a venire a lavorare alla federazione con uno stipendio più basso dell’attuale.. quando io parlavo con Giraudo sul piano tecnico..ripeto su Moggi non lo consideravo nella politica della federazione, ma sul piano tecnico sapendo che Moggi sapeva di calcio, che aveva collaborato..aveva avuto attitudine lavorando con Lippi per anni, se il direttore generale della Juventus aveva un buon rapporto e mi relazionava sulle sue idee a me sembrava di fare una cosa nell’interesse della federazione».
Narducci:«Alla data del 12.10.2004, chi era l’allenatore della nazionale?».
Carraro:«Lippi. Questione già risolta ..siamo nella fase di trattative, valutazione.. Era in federazione dall’agosto, il suo rapporto con la nazionale era in rodaggio. Che Lippi parlasse con Moggi e Moggi mi dicesse le sue opinioni, posto che si stava creando un rapporto il cui obiettivo era arrivare nelle migliori dei modi.a qualificarsi e fare nel modo migliore il mondiale del 2006.. debbo dire che questo tipo di contatti non sia stato negativo, l’Italia si è qualificata vincendo il girone e poi ha vinto il campionato del mondo.. ».
Narducci:«Quindi le conversazioni..poteva prevedere sulla possibilità di scelte concrete di Lippi?».
Carraro:«Ero molto interessato alle opinioni di Moggi, il tribunale dirà come si è comportato su altre cose, ma che conosce il calcio, che avesse un rapporto confidenziale con Lippi era un dato di fatto».
Narducci:«Non ho altre domande».

Avvocato Catalanotti

Catalanotti: «Le chiedo se lei ricorda un’intervista a canale cinque nell’estate del 2006. Disse delle sue vere ragioni delle dimissioni, si era reso conto di non aver svolto adeguatamente le funzioni di controllo e vigilanza proprie del suo ufficio. Se la ricorda?».
Carraro:«No, non ho detto questo. Ma un’altra cosa. Quando la magistratura penale, contabile amministrativa e la giustizia sportiva ha riconosciuto la correttezza del mio comportamento io ritengo di essere una persona per bene e di essermi comportato correttamente, ma siccome ci sono stati dei pasticci, chi all’epoca era presidente ha una responsabilità oggettiva…quella di politica sportiva. Penso che un allenatore sia bravissimo ma se la squadra retrocede… il fatto che il calcio fosse coinvolto in una vicenda, la cui dimensione in questo tribunale si sta valutando, per me era un peso morale. Ho fatto quello che potevo affinché di svolgessero regolarmente…».
Catalanotti: «Io l’ho sentita e ripresa in quel momento di grande tensione aveva un atteggiamento confessorio, molto sincero.. ».
Prioreschi: «...non è possibile».
Catalanotti: «Se lei svolse un’attività di controllo e vigilanza sulla correttezza dell’attiva arbitrale».
L’avvocato di Carraro:«Io mi oppongo, il teste sta qui a rispondere .. devono avere inerenza con i fatti di causa. E’stato prosciolto…».
Catalanotti: «Produrrò poi i documenti per aver un riscontro oggettivo».
Prioreschi: «Li poteva produrre prima».

Arturo Froio per la Vittoria 2000, parte civile

Froio: «È presidente di Mediocredito Centrale, consigliere di Capitalia».
Carraro:«Si lo sono stato per nove mesi, fino al 2001..».
Froio: «2003?».
Carraro:«Non dal 2001.Se non sbaglio per sbaglio per qualche mese».
Froio: «Conosce l’ex presidente Geronzi?».
Carraro:«Molto bene».
Froio: «…se il presidente Geronzi le aveva fatto qualche richiesta e pressione per la Lazio»
Carraro:«Mai di nessun tipo».
Froio: «Le gioca a golf, ha mai giocato con Gazzoni?».
Carraro:«Si».
Froio: «All’acquacetosa nel 2004?».
Carraro:«Si. Gazzoni Frascara che era mio amico dal 1955..sciavano … mi ha detto che veniva a Roma ed è stato mio ospite».
Froio: «In quella occasione avete parlato della Lazio?».
Froio: «Ha detto a Gazzoni Frascara che la Lazio era a sposto per quel campionato?».
Carraro:« Non ho mai detto una cosa del genere. Escludo di aver parlato a lungo.. mi chiese come andavano le cose per la Lazio e che pensavo che alla fine avrebbe trovato una soluzione ai suoi problemi economici. Ho ripetuto quello che i giornali di quei giorni…anche Walter Veltroni..la mia risposta molto sintetica…».
Froio: «Un’opinione?».
Carraro:«Il riferire opinioni di altri, non avevo come presidente della federazione, né come mediocredito…sono il presidente del consiglio federale che giudica in ultima istanza il ricorso sulle iscrizioni al campionato. Non è mai stata mia abitudine parlare così di questioni delicate».

La difesa di Moggi non ha domande

Avv. Messeri per Bertini

Messeri: «Quando lei riceveva lamentele, gli ha mai detto, hai mai informato la procura federale?».
Carraro:«All’epoca dovevo informare l’ufficio indagine..ricevevo lamentele che erano sfoghi ed io valutavo. Avrei dovuto rivolgermi all’ufficio indagini se avessi avuto l’idea che qualche presidente mi avesse segnalato delle scorrettezze... a me dicevano questo ha sbagliato, in questo nessuno ha mai denunciato fatti specifici».

Gian Michele Gentile, difesa Lotito

Gentile: «Domande da testimone. alcuni colleghi troppo inquisitorie. Griglie arbitrali, per sua esperienza può spiegare come si formano e come vengono effettuati i sorteggi?».
Carraro:«Spero di ricordarmi bene …che non ho mai conosciuto nel dettaglio. Quando nominavamo i designatori arbitrali dicevamo anche come avrebbero dovuto svolgersi le cose, ogni l’anno come federazione davamo l’input. La designazione avvengono direttamente, all’epoca c’era un sorteggio (era un’anomalia che la Uefa e la Fifa ci facevano rilevare. In quasi tutti i paesi, come sta avvenendo adesso, a partire dal settembre 2005) il sorteggio avviene in x fasce ogni anno potevamo cambiare. Dopo di che facevano i designatori delle griglie, dividevano le partite in fasce e gli arbitri a secondo delle loro qualità e stabilivano prima del sorteggio quelli incompatibili..il sorteggio avveniva a Roma abitualmente.. se si radunavano a Coverciano, perché ogni due e tre settimane facevano il raduno, il sorteggio avveniva il venerdì a Coverciano».
Gentile: «Arbitri a seconda della difficoltà e capacità, avveniva in seduta pubblica?».
Carraro:«Si a partire dal 2001 alla presenza di un notaio diverso a seconda che si fosse a Firenze e Roma per ragioni ovvie logistiche. Dal 2003 in accordo con l’unione stampa, in rappresentanza dell’unione stampa perché ci faceva piacere non solo che non dubitassero ma fossero partecipi della regolarità dei sorteggi».
Gentile: «Incontro su campo da golf con Gazzoni Frascara in primavera del 2004..Lei ricorda quale era stato l’esito nella stagione 2003-2004, quali erano i problemi che la Lazio aveva nella primavera del 2004?».
Carraro:«Il risultato in classifica non lo ricordo».
Gentile: «Vinsero la coppa Italia».
Carraro:«La Lazio aveva un complicato dopo Cragnotti , indebitamento con il fisco, poiché nel 2000 mi sembra lo stato italiano fece l’errore di togliere la sanzione penale per chi tratteneva i versamenti irpef..successe che siccome trattenere soldi allo stato era considerato appropriazione indebita, penale, è stato depenalizzato e quindi alcune società ritennero che invece farsi finanziare dalla banche si finanziavano trattenendo quei soldi.. mi sembra che ad un certo momento nell’ottobre del 2004, aveva circa 125.. milioni di debito con il fisco. La federazione che aveva preso accortezza, aveva stabilito che a partire dalla stagione 2004-2005 le squadre per iscriversi avrebbero dovuto o saldare i loro debiti o trovare una rateizzazione…tacitare il fisco o attraverso il pagamento o dilazionato e concordato..senza la certificazione della situazione di tranquillità del pagamento dell’ipref non avrebbero potuto iscriversi..».
Gentile: «Quando le chiedeva questa domanda sulla Lazio, nella primavera del 2004, era relativa alla situazione economia o sportiva del campionato 2003-2004?».
Carraro:«A me sembra, non eravamo ad un tavolo, ma giocando a golf, vado a piedi e non mi piace parlare..quando si tira magari si scambia una battuta. La Lazio si sapeva che quella gestione era provvisoria… transitoria. Il quesito era, troverà un nuovo socio di riferimento oppure no?..ripeto quello che ho detto sopra… non so quello che pensassero quelli del Banco di Roma… chi opera in banca deve essere persona riservata… forse all’epoca erano due..».
Gentile: «Di Tullio?».
Carraro:«I giornali dell’epoca dicono che i dirigenti del Banco di Roma..forse vedevano con maggior interesse quella di Di Tullio».
Gentile: «Il Medicoredito aveva un infinitesimo».
Carraro:«Avevamo girato a Capitalia».
Gentile: «Ha partecipato a consigli di amministrazione della Lazio?».
Carraro:«No».
Gentile: «Ricorda quando è stata venduta?».
Carraro:«Non me lo ricordo».
Gentile: «Primavera del 2005».
Gentile: «La telefonata con Lotito dei primi di febbraio, prima di Lazio-Brescia, dopo Reggina Lazio.. era stata una partita come capo d’imputazione...Claudio Lotito le chiese un qualcosa di specifico, un intervento per un arbitro amico, cosa le chiese e cosa assicurò e risposte a Claudio Lotito?».
Carraro:«Riferire di una conversazione con Lotito non è mai facile…..Il dirigente addetto agli arbitri della Lazio ..gli aveva riferito che a Reggio Calabria c’era stato un intervento di Foti, siamo stati danneggiati, la piazza non la tengo più, dicono che non conto nulla..etc.. le cose che si leggevano sui giornali…i tifosi se la prendono un pò con l’arbitro, un pò con i dirigenti. Non mi chiese nulla, ma neanche se lo potevano permettere..tutti sapevano non sono molto cordiale e disponibile..poi avendo letto i giornali e poi mi sembrava che se fosse stato vero che un dirigente fosse andato nello spogliatoi..io telefonai per dire verifichi.. avrei potuto avvisare l’ufficio indagini..».
Gentile: «Dopo aver fatto questa telefonata a Bergamo a per caso richiamato Lotito per dire ho fatto questo …?».
Carraro:«Non ho sentito Lotito per altri due mesi in riscontro a questa richiesta non lo ha fatto lui..non lo avrei accettato io..è noto che io non fossi un cordialone..non ho mai girato una volta con Lotito..quando l’ho conosciuto nel settembre-ottobre del 2004 ad una colazione perché me lo ha presentato Chimenti ….».
Gentile: «Oltre questa due telefonate che il pm le ha letto con Bergamo su argomento Lazio ha avuto altri colloqui o contatti?».
Carraro:«Mai di nessun tipo se non nel marzo del 2005 ho preteso, dopo una mia concitata telefonata del 6 marzo 2005, ho promosso una riunione in presenza del segretario, con Abete Bergamo e Pairetto per avere una relazione sulla parte terminale del campionato.. una valutazione sugli errori a favore e contro per un quadro».
Gentile: «Le mostro una lettera del 23 gennaio 2006 che Claudio Lotito le ha scritto , se ricorda di averla ricevuta e cosa è successo dopo questa lettera».
Carraro:«Se è una raccomandata a mano è agli atti della federazione.. è una lettera nella quale si lamenta di una serie di arbitraggi ma il 23 gennaio 2006 ha poca attinenza. È la stagione successiva e il designatore è cambiato..è una delle tante lettere… lo spirito era meglio che si sfogassero con noi che in una conferenza stampa. Ogni domenica vengono mobilitate 100000 persone affinché le partite si svolgano regolarmente. Non incentivare la violenza..scriveteci , telefonate, all’interno del sistema, non fate caos fuori altrimenti dobbiamo avere 150000 persone che si occupano dell’ordine pubblico».
Casoria: «Gli organi internazionali, Uefa e Fifa ..sulle designazioni perché continuate a fare i sorteggi e non vi adeguate?».
Carraro:«Pensavamo che fosse meno peggio tenere tranquilli gli arbitri attraverso un sorteggio pilotato, anziché una cosa tecnicamente più giusta di quella individuale. E’ meno meritocratico..lo è al 50%, mentre una designazione lo è al 100%..l’arbitro è stato sbagliato perché il caso è stato avverso anziché.. quando siamo stati eliminati dal campionato di calcio nel 2003 dalll’arbitro Moreno è stato sbagliato contro di noi, la partita successiva la Corea é stata avvantaggiata con la Spagna. Da noi le polemiche sono durate due anni, in Spagna dopo poco hanno smesso».

Avvocato Morescanti

Morescanti: «Il motivo per cui sono stati scelti Bergamo e Pairetto, perché da un designatore è stata scelta l’opzione di averne due e chi ha scelto Bergamo e Pairetto».
Carraro:«Formalmente il designatore viene scelto dal presidente della federazione, lo statuto dice sentito il presidente dell’associazione arbitri. Non c’è dubbio che siccome la Lega rappresenta le società che fruiscono del servizio, quello che dice la Lega, anche se non previsto, l’opinione resta autorevole. Fino ad allora, nel 99 Nizzola presidente della federazione ed io della lega . allora c’erano 7 società che potevano aspirare vincere lo scudetto, quelle sette squadre.. c’erano state molte polemiche (seguite nel 97- 98 all’errore su Ronaldo, mancato rigore) io ebbi un’idea, invitai a casa mia i 7 presidente delle società non venne il solo Cecchi Gori, però aveva parlato con uno dei presidenti ed era rappresentato, cerchiamo di trovare una soluzione che accontenti tutti. Credo di aver fatto bene. Se tutte e sette sono contente sul designatore anche le altre sono tranquille, siccome il campionato è anche con le altre 13 squadre (allora erano 11).. e dissi cerchiamo una soluzione.. alcune a favore di Bergamo, alcune di Pairetto..erano stati grandi arbitri di prestigio internazionale, hanno ricoperto anche ruoli importanti in Uefa e Fifa, alla fine venne fuori la proposta: perché no li mettiamo assieme? O ci stanno tutte e due o se litigano vanno via..Il giorno seguente proponemmo di modificare il regolamento e per i due designatori.. e il presidente ritenne di accettare..era sembrata una soluzione che tranquillizzasse l’ambiente teso per il fatto che 7 squadre..».


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